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The Rainmaker

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

The Rainmaker

Mettercela o non mettercela (la faccia)? Alla luce dei primi provvedimenti attuati dal nuovo esecutivo – che di fatto hanno provocato le solite reazioni dei “Responsabili” inducendo l’attuale Segretario nazionale del PD a rassegnare le proprie dimissioni – pare sia diventato questo l’amletico dilemma a proposito dei paragoni che si sono fatti tra il precedente e l’attuale Presidente del Consiglio. Premesso che i “Responsabili (a prescindere dal Partito di appartenenza) abbiano subito messo in chiaro che qualsiasi criticità inerente le attività parlamentari viene sempre fuori per una questione di poltrone – eccezion fatta per Selfie Made Man & soci, che ora guarda caso non hanno più ragione di lamentarsi dell’operato dell’esecutivo – se il precedente Premier ce la metteva la faccia (forse anche troppo in certi casi) ad ogni DPCM emanato, quello attuale non solo non ce la mette, ma addirittura pretende che il popolo resti costantemente connesso sia sulle modalità che sulle inevitabili interpretazioni che comporta ogni DPCM. Fortunatamente però quando il gioco si fa duro c’è sempre qualcuno subito pronto a togliere le castagne dal fuoco : non a caso un Movimento così rappresentativo e influente come quello delle Sardine – deliberatamente finanziato proprio dal PD per cercare in qualche modo di risalire la china dei sondaggi relativi ai consensi – hanno occupato a oltranza la sede del PD “coniando” il gesto con uno slogan a dir poco dozzinale (Occupy Nazareno) allo scopo di rifondare insieme alle diverse anime fondanti il Partito stesso, rinnovandolo nel suo Statuto. Pertanto, alle prossime politiche, sarà di certo interessante capire prima di tutto chi si assumerà ancora l’onere di votare per un Partito il cui Segretario nazionale si è dichiarato dimissionario dicendo, da “Responsabile”, che i problemi in Parlamento nascono sempre a causa delle poltrone, e poi ovviamente sapere quale ruolo avranno questi simpatici pesciolini azzurri in un ipotetico fantagoverno della prossima legislatura. Il fatto che comunque si sia dimesso resta significativo, soprattutto per un Presidente del Consiglio che sta iniziando ad incassare i primi dissensi da parte non soltanto dell’opposizione : proprio oggi è infatti uscita la notizia – la cui attendibilità non può che essere vera o falsa, a seconda di chi ha o meno interesse o convenienza che lo sia, vera o falsa, e che spetta soltanto al Lettore riconoscerla – secondo cui l’attuale Premier avrebbe affidato la consulenza del Recovery Plan a una nota società di consulenza finanziaria statunitense (la Mc Kinsey) coinvolta in passato in uno scandalo sugli oppiacei. Tale società è oggi in crisi, a seguito dell’esonero forzato del suo manager di spicco che, ottemperando ai suoi doveri circa l’epidemia scoppiata per le dipendenze da oppiacei negli USA, ha costretto la stessa società a risarcire circa 600 mln di dollari per aver favorito la vendita di farmaci anti dolorifici (a base ovviamente di oppiacei) a Purdue Pharma, il noto gruppo farmaceutico che ha originato la dipendenza causando la morte di circa mezzo milione di americani. Inutile dire che i costi relativi a questa consulenza – anche se “sfortunatamente” non sono certo paragonabili al risarcimento che dovrà affrontare la Mc Kinsey, che comunque ha evitato di assumersi ogni responsabilità in merito, un pò come successe alla Great Benefit, la società di assicurazioni che speculava senza alcuna remora sui malati terminali nel noto film “The Rainmaker” – sono considerevoli, oltre che inconcepibili. Pertanto, arrivati a questo punto, sarebbe utile o inutile chiedersi a cosa è servito “eleggere” Presidente del Consiglio un super mega iper competente in materia economica se poi, per gestire i fondi europei senza manco metterci la faccia, si deve rivolgere a una società di consulenza finanziaria statunitense?