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Tappi a corona

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Tappi a corona

Tacere o intervenire pubblicamente, a proposito di un fenomeno che riguarda tutti dicendo che cosa si sarebbe potuto fare per evitare che il contagio diventasse di proporzioni globali, così come di fatto sta avvenendo? Strumentalizzare l’epidemia servendosi per l’ennesima volta della paura sociale al solo scopo di rivitalizzare in qualche modo i consensi, così come stanno facendo Selfie Made Man & soci, oppure tacciarli proprio di strumentalizzazione, mettendosi cioè al loro stesso livello passando però dalla parte dei giusti, ovvero dalla parte di quelli che avrebbero saputo come fermare il virus prima ancora che il paziente zero cinese fosse risultato infetto? E’ evidente che la più grande responsabilità in termini sociali – su tutti i fronti (da quello istituzionale a quello della gestione delle strutture sanitarie a quello individuale) è e resta quella cinese che, vuoi per le condizioni igieniche adottate dalla comunità (sia in patria che all’estero) e vuoi più che altro per una questione di mentalità (che costringe il singolo, o meglio, la stragrande maggioranza dei singoli che compongono la comunità cinese a lavorare duramente per tutta la vita guadagnando una miseria per essere sfruttati peggio dei muli da soma dal loro governo, che per loro non è mai di turno, in nome dei “più nobili” princìpi, propri del comunismo) avrà di certo un ruolo determinante nel propagare nel mondo simili danni. E’ inutile recriminare su che cosa si sarebbe o non si sarebbe potuto o dovuto fare, se qualcuno, indipendentemente dalla sintomatologia, ma sapendo al tempo stesso di essere stato potenzialmente contagiato, invece di cercare l’auto isolamento vaga spensierato in giro tornando al suo paese e costringendo alla quarantena i suoi concittadini. In Italia i casi di contagio sono raddoppiati e ormai, stando agli ultimi sondaggi (la sindrome da sondaggio è comunque un virus, sebbene di altra entità, ma non fa certo male ricordarlo) siamo il terzo Paese al mondo per numero di persone colpite (ad oggi sono quattro le vittime dichiarate e il bilancio, come purtroppo avviene in questi casi, è destinato a salire). Inoltre, come se non bastasse, bisogna anche fare i conti con la psicosi generata dal timore di contagio : e su questo punto evidentemente le raccomandazioni dei virologi più esperti – i quali, a ragion veduta sostengono che comunque si tratta di un virus curabile in buona sostanza, anche se per i soggetti più a rischio pare proprio non sia così – non rassicurano la maggioranza della popolazione, che ormai pare che si stia barricando in casa dopo aver preso d’assalto i supermercati per l’acquisto di beni di prima necessità – se hanno sospeso il campionato di calcio professionista per eccellenza è perchè la preoccupazione è di quelle serie, altro che catastrofismo, ma come al solito c’è sempre chi esagera troppo da una parte e chi troppo dall’altra. Resta il fatto che la chiusura delle scuole, degli uffici pubblici e volendo anche di qualsiasi altro spazio chiuso o aperto dove le persone possono incontrarsi, non garantisce l’assoluta immunità da contagio, proprio a causa di quella mancanza di valori responsabili che dovrebbero essere insiti in ognuno di noi, ma che invece, grazie al più congeniale e diffuso menefreghismo, continuano ad alimentare dubbi e incertezze. Speriamo soltanto che tutto possa risolversi al meglio, per tutti. Comunque andrà, tutto quello che è successo – è triste doverlo ammettere, ma è così – è potuto succedere anche grazie agli interessi commerciali che i Paesi di tutto il mondo hanno con la Cina, negarlo è da ipocriti, specie perchè diventerebbe davvero difficile credere che sarebbe avvenuto comunque, se si fosse trattato del Ruanda Burundi o del Burkina Faso : l’UE in primis avrebbe chiuso il proprio spazio aereo ancor prima di conoscere dall’intelligence di ogni suo Stato membro le decisioni attuate dalle amministrazioni governative africane per cercare di arginare i danni provocati dal primo focolaio epidemico, altro che dichiarare di adottare delle misure straordinarie quando i buoi sono già usciti dalla stalla! Ovviamente poi – tanto per non farci mancare nulla in termini di grandezza e lungimiranza, propri di una società emancipata ed evoluta – non potevano che manifestarsi episodi di sciacallaggio e di speculazione spiccia, segnali questi di un inequivocabile senso di responsabilità (che ci onorano e che ci rappresentano agli occhi del mondo quali migliori testimoni di un presente tutto sommato positivo, “grande”, in una parola, foriero di enormi opportunità).