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17 Aprile 2025
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Sobrietà inaccettabile

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Sobrietà inaccettabile

Da quando la realtà oggettiva è diventata parte integrante di una inimmaginabile distopia, celebrare la ricorrenza nazionale del 25 Aprile è prima di ogni cosa doveroso, oltre che indispensabile (considerato che è della libertà personale conquistata con il sangue, che si sta parlando) proprio perché, oggi, occorre ricordare sia le vittime militari e civili che hanno sacrificato la loro esistenza contribuendo alla Liberazione dal Nazifascismo, che dimenticare chiunque giustifichi l’anemico genocidio (tutt’ora in atto) perpetrato ai danni del Popolo Palestinese, e ovviamente, al contempo, elogiare anche tutti coloro che sostengono gli altri conflitti in corso secondo una logica pacifista di convenienza. Oggi la Memoria, quella Memoria, non serve tanto a ricordare che i crimini commessi contro l’Umanità – come l’Olocausto – non debbano mai più ripetersi, quanto a voler deliberatamente conservare come il Ricordo più prezioso tutti gli altri crimini commessi contro la stessa l’Umanità, cercando di evocare la Storia politica attuale nelle coscienze più comuni, segnalando e ricordando di continuo verità scomode che l’opinione pubblica dovrebbe poter approfondire meglio per riuscire a pensare con la propria testa, senza essere influenzato da riflessioni che nulla hanno a che vedere con la Resistenza partigiana. Ma chi è in grado, oggi, di ricostruire le vere cause politiche che hanno provocato i drammatici eventi avvenuti nel mondo anche soltanto una settimana fa, se ormai da più di un lustro le relative versioni contrastanti – segnalate dalle più disparate narrazioni – hanno fatto sì che la Disinformazione esondasse come un vero e proprio fiume torrenziale? Quali e quante altre garanzie istituzionali dovranno ancora avallare le popolazioni, per potersi liberare definitivamente da quell’orda sempre più crescente di astensionisti/complottisti che non fanno altro che indebolire una democrazia che è stata conquistata con il sacrificio estremo di eroi civili e militari? O ancora, quali e quante altre segnalazioni – le fonti verranno estrapolate direttamente dalle agende politiche di medio o lungo termine, beninteso – risulteranno fondate (e di conseguenza attendibili) in merito a cosa è realmente accaduto in quelle stragi che ebbero o che avranno il compito di far capire meglio a un intero Paese le relative, nonché indispensabili, ragioni fondanti? Del resto – in un Paese dove la rivelazione di prove che avrebbero dimostrato e inchiodato alle proprie responsabilità coloro che permisero alle allora Eterne Alleanze (considerati gli Emuli posteri del fu Sua Emittenza) e che di certo permetteranno anche di risarcire ogni singolo contribuente dalle frodi intentate contro gli stessi dalle amministrazioni governative precedenti contribuendo a far nascere e crescere così uno dei Partiti più integerrimi di sempre – fidarsi oggi della narrazione propinata dagli organi di stampa preposti a divulgarla, equivarrebbe forse ad evocare quella prospera quotidianità propinata dalla propaganda hitleriana nel tentativo di nascondere le indicibili azioni che i seguaci del Despota per antonomasia stavano per commettere. Dunque oggi, la vera sfida – in termini mnemonici – è appunto quella di riuscire a trasmettere le ragioni di tale equiparazione, che per certi versi è da considerarsi assurda, mendace, mentre invece, per altri, è vista come legittima, poiché resa necessaria dall’onnipresenza multimediale di negazionisti seriali che continuano imperterriti ad infangare quel che resta della realtà oggettiva. Ragion per cui per quale assurdo motivo, oggi, così come ogni anno da ormai quasi 40 anni a questa parte, insorgono delle polemiche sempre più cupe (sia in Parlamento che in Piazza) quando si tratta di festeggiare questa doverosa ricorrenza? Dopo tutto la vita continua, va avanti. Perfino quando muore un Papa se ne fa un altro! Possibile che dev’esserci sempre qualcuno pronto a rovinare i festeggiamenti?