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Sisalvinipuò

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Sisalvinipuò

Il valore della solidarietà, così radicato nel nostro Paese – che dovrebbe essere preso si come modello da altri Paesi (non solo europei) – si pensi soltanto a quei cesti di vimini con dentro i beni di prima necessità contrassegnati dalla scritta “chi può metta, chi non può prenda” – è stato più volte segnalato da i vertici del Parlamento europeo come un principio fondante dell’Unione, su cui vengono basate le scelte politiche ed economiche più difficili da attuare nell’interesse della comunità, tant’è che le scuse ufficiali per il (fino ad oggi) mancato accordo sui famigerati eurobond da parte del feldmaresciallo donna “operazione ripristino debito” versione Von der Leyen sono arrivate perentorie e come al solito con toni sdolcinati appena qualche giorno prima dell’emendamento proposto dai Verdi (firmatari della proposta eurobond) votato ieri sera e bocciato proprio da chi in Italia si è apertamente schierato contro gli eurobond (definendoli eurotasse che consegnerebbero il nostro bel Paese al dominio tedesco/olandese) ovvero da Selfie Made man & soci, in nome di quella responsabilità così talmente ostentata da addirittura preconizzare di non poter esimersi dal proporre nonchè dal far seguire un modello Lombardia nella gestione dell’emergenza coronavirus visto che, ad oggi, solo in quella regione sono morte qualcosa come dodicimila persone, circa. Se gli eurobond “avrebbero dovuto essere l’unico strumento efficace per fronteggiare una crisi economica di questa portata, senza dover per forza di causa maggiore intaccare il MES” (a detta del premier Conte e non solo da lui) il fatto di paragonarli ora a “delle eurotasse che non farebbero altro che replicare la troika greca”(secondo l’ultima dichiarazione del Selfie nazionale) significa soltanto voler fare proprio gli interessi di Paesi come la Germania e l’Olanda, oltre che naturalmente quelli della Lega e di Forza Italia, a conferma del fatto che, purtroppo, la disfatta del sistema monetario europeo è prossima e inevitabile e che, anche se è triste doverlo ammettere (soprattutto per chi crede in uno spirito europeo) non avrebbe mai dovuto esistere, ma che invece è esistito grazie agli interessi nazionali economicamente più forti rispetto a quelli di altri, e che sempre purtroppo tirerà a campare ancora per diversi anni, giusto il tempo di poter rifinanziare tutti i fondi salva stati che sono Stati attivati nei rispettivi deficit a fronte della pandemia in corso attraverso l’unico valore che ancora conta in un Europa divisa su tutto, e cioè quello della solidarietà. Dunque chi può prenda, chi non può metta : sembra essere questo l’imperativo che viene scandito ad ogni seduta plenaria del Parlamento europeo dalle forze politiche che dovrebbero rappresentare il Vecchio Continente, quasi come a ricordarci che chi accusa di aver tradito gli italiani schierandosi con gli olandesi – i cinque stelle – a ragion veduta vota contro il fondo comune che dovrebbe finanziare la ripresa economica (denominato Recovery fund) perchè in quel provvedimento si fa riferimento al MES, premettendo però al tempo stesso di voler già astenersi dal voto finale, mentre invece chi vota a favore di questo Recovery fund, che in pratica dovrebbe essere un MES diversamente definito, sa che schierandosi non può far altro che ammettere che lo Stato italiano deve e dovrà contribuire con maggiori risorse nazionali per adempiere a tale provvedimento, cosa che per P.D., F.I., I.V. e FdI. è un pò come una manna venuta dal cielo che consentirebbe loro di continuare a prendere in giro chi ha ancora il coraggio di eleggerli.