A sipario chiuso
Voce del satiro anonimo - La satira è il sale della democrazia, disse
qualcuno. Se fosse vero però quel qualcuno avrebbe potuto anche
prendersi la responsabilità di dire che il numero di chi fa imitazioni
satiriche in questo paese è paragonabile a quello delle acciughe
contenute in un silos stracolmo dello stesso pesce azzurro, visto
che praticamente non c’è più nessuno che abbia voglia di farle.
Immaginate di svegliarvi dopo una lunga notte buia e tempestosa
in un paese a forma di carota, invece che di stivale, e che fosse
governato da un tuttologo come Bunny Scout, un cuoco tuttofare.
Ogni mattina, puntualmente alle 7e 45, per prima cosa Bunny Scout
si passerebbe la punta della lingua sopra gli incisivi, che lo aiuterebbero
in qualche modo a zigare, davanti allo specchio con aria compiaciuta,
poi andrebbe a sedersi sul banco da lavoro della sua attrezzatissima
cucina con le gambe a penzoloni, mettendosi a tamburellare con le dita
della mano destra sul suo ginocchio sinistro, chiedendosi se quello
potrebbe continuare ad essere il modo giusto per intensificare la sua
azione di governo. Dopo di che si alzerebbe di scatto e inizierebbe a
darsi da fare. E farebbe proprio di tutto, dagli antipasti ai dolci senza
nemmeno seguire una ricetta : roba da mandare in visibilio qualunque
collega creativo che si rispetti, tant’è che diventerebbe subito amato
e invidiato da tutti. Come spesso accade però quando le cose vanno
per il verso giusto, arriverebbe qualcuno a mettere i bastoni tra le ruote,
anzi, in questo caso, trattandosi di sale, sono in realtà arrivati due
suoi colleghi che evidentemente hanno esagerato con il re delle
sostanze democratiche, tant’è che si sono introdotti abusivamente
nella sua cucina per aggiungerlo apposta, senza nemmeno farsi
vedere da lui, rovinandogli le sue pietanze succulente, i suoi
prelibati manicaretti. Tali colleghi, che invece di governare, com’è
ovvio che debba fare solamente Bunny Scout, si guadagnano da
vivere imitandolo, o meglio, cercando di imitarlo tanto è difficile entrare
in quel ruolo, sono due energumeni attempati, i quali, più per una totale
mancanza di concorrenza, che per l’aggiunta di un ingrediente così
determinante, hanno deciso di farsi chiamare gli “EppiEnd”. -
A sipario aperto
End è in piedi di fronte allo specchio, che si sta sistemando i dentoni
da Bunny Scout, mentre Eppi è seduto su una sedia. Dall’altra parte
del palcoscenico Alba Rossi e Giordano Taglialatela sono distesi
completamente sopra i due divani, ognuno assorto nei suoi pensieri.
End - (alterato) Ti muovi, o no? Manca un minuto! -
Eppi - (esasperato) Rilassati … siamo o non siamo il meglio sulla
piazza al momento? -
End - (sarcastico, uscendo di corsa) Grazie Nico, sei un vero amico. -
Demotivato, Nicola Greppi resta seduto ancora per qualche secondo
(per poi uscire, camminando) mentre dal lato destro del palcoscenico
entrano come due forsennati Serena Taglialatela e Paolo Martini.
Sono entrambi adolescenti.
Alba Rossi - (ironico) Vi è andata male … -
Paolo - (giustificato) … non è come pensi … -
Giordano - (autoritario) … ah si? (poi, alla figlia) E … come dovrebbe
essere? -
Serena - (imbarazzato, di sfida, dopo una pausa) Se anche lo fosse? -
Alba Rossi - (autorevole) Che lo sia o che non lo sia non sei tenuta a
difenderlo (riferito al figlio) anche se sono fatti vostri, comunque sia
a tuo padre devi rispondere (“accendendo” la t.v., nel senso dell’atto di
prendere il telecomando dal mobiletto e attivarlo verso la t.v., che per
ovvie ragioni rimarrà spenta. Si sentirà soltanto la voce dell’eco
mediatica, ovvero il satiro anonimo, il quale, coadiuvato da altre voci
fuori campo, farà il verso in sottofondo a una pubblicità progresso
diramata dal Ministero della pubblica istruzione per sensibilizzare
l’opinione pubblica sull’importanza dello studio per le giovani
generazioni : “laurearsi oggi è semplicissimo, basta saper scegliere la
facoltà giusta. Quello che conta davvero è che se diventi medico
chirurgo e il paziente di turno si è rotto il femore destro tu devi
necessariamente operarlo a quello sinistro). Vuoi mica che gli prenda
un coccolone(alludendo a Giordano)? Che cosa diresti poi al tuo
spasimante, che se ne è andato all’altro mondo per colpa mia? -
Serena - Potete pensare quel che vi pare, sta di fatto che noi non
abbiamo combinato proprio un bel niente! Siamo venuti qui in salone
solo perché volevamo vedere gli “EppiEnd”. -
Alba Rossi - (sarcastico, riferito a Giordano) Beh, allora potevate
lanciarvi dal suo elicottero direttamente con il paracadute. Bastava
che glielo dicessi e lui avrebbe subito chiamato prima un demolitore e
poi un decoratore per far rimodernare il soffitto. Non è vero Giò?
(poi, ancora rivolta a Serena) Se sapessi quante volte mi ha
sussurrato di volere che casa nostra diventasse come il tettuccio
apribile con vista panoramica della sua Maserati modello base,
non avreste certo fatto irruzione qui come due centometristi. -
Giordano - (esasperato) Ha parlato la perfezione in persona!
Lo sapete almeno da quanto tempo va avanti a sfottermi così, con
tutto quello che sto passando in questo periodo? -
Alba Rossi - Vent’anni, quattro mesi e dodici giorni, che all’incirca
corrisponde al nostro … -
Giordano - … ma piantala! Possibile che non ci riesci proprio a tenere
a freno quella lingua mai? Nemmeno davanti a loro? -
L’eco mediatica - (dopo uno stacco musicale) … questo programma
è stato presentato da (dopo che Paolo ha “cambiato” canale, mentre
dal lato sinistro del palcoscenico entra End con indosso i dentoni da
Bunny Scout. Detto da un’altra voce) … Onnitel, Onnitel è la
soluzione giusta a tutti i tuoi problemi, con Onnitel puoi. -
Paolo e Serena stanno ora guardando la t.v. su un divano, sull’altro ci
sono seduti i loro rispettivi genitori. Durante il consueto applauso
(da ovazione, registrato) d’apertura di “Un paese a forma di carota”,
il programma televisivo prodotto, ideato, diretto e condotto da Cosimo
Endisi e Nicola Greppi, End è in piedi, di fronte allo specchio, che si
sta passando la punta della lingua sopra gli incisivi. Subito dopo va a
sedersi su una sedia, infossandosi, mettendo le gambe a penzoloni su
un bracciolo, per poi mettersi a tamburellare con le dita della mano
destra sul ginocchio sinistro, facendo poi una pausa per poi rifarlo.
End - (alzandosi di scatto dopo le solite risate, comprese quelle
fatte dall’altra parte del palcoscenico) Signori miei … io non prometto
soltanto, io mantengo, punto. Io l’arrosto lo faccio sul serio … -
Voce di Eppi - … signor presidente … -
End - … venga dottor Celafaremo, venga in mezzo a noi, si faccia
vedere, altrimenti i gufi diurni diranno che ce la farà solo Romolo … -
Stesso copione di risate
Eppi - (entrando tra gli applausi con una cartellina, mettendosi a
sedere di fronte a End che si è appena seduto) … signor presidente,
scusi la mia indiscrezione se vengo subito al dunque, ma la carne
di questo arrosto non le sembra troppo poco digeribile per tutti i
commensali che se ne ciberanno? -
End - (esterrefatto) Troppo poco digeribile? Ma se è da questa
primavera che l’ho messo a cuocere! A quest’ora si sarà belle che
disfatto … si scioglierà in bocca come burro. -
Eppi - Eppure circolano certe voci circa la cottura, che tra l’altro non
sono nemmeno quelle dei gufi diurni … -
End - … ho capito, ma non c’è nulla da temere … sono quelli notturni,
che per paura che tutti scoprano la tenerezza e il gusto incomparabile
del mio arrosto confondono le idee dicendo che la temperatura del
forno è troppo bassa e che di conseguenza, anche se dovesse cuocere
fino al prossimo autunno, sarebbe sempre troppo duro. Lo sa perché
sia i gufi notturni che quelli diurni gufano ancora? Perché io permetto
a loro di gufare. E lo sa perché io permetto a loro di gufare?
Perché voglio vederli cambiare verso quando tutto sarà cotto a
puntino. -
Altre risate, mentre Alba Rossi esce.
Eppi - Signor presidente, come intende affrontare la prossima
spesa sapendo che tutti, indiscriminatamente, avranno espresso la
loro volontà di mangiare il suo arrosto senza più alcun ripensamento?
Potrebbe darci anche qualche anticipazione circa la scelta del
supermercato, l’EU, oppure l’US ? -
End - Prima di tutto dipende da cosa intende lei per spesa.
spesa ordinaria o spesa straordinaria ? -
Eppi - Ordinaria, ordinaria … per carità … -
End - … caro dottor Celafaremo, intanto la ringrazio per l’ottima
domanda, e al tempo stesso apprezzo la sua abnegazione nel cercare
di far capire ai più indecisi con la fiducia e la trasparenza che da sempre
ci contraddistinguono quali sono gli ingredienti primari che si devono
scegliere quando si devono rendere pubbliche le spese necessarie per
eseguire menu sempre più difficili, ma lei dovrebbe sapere che una
volta che tutti, ma proprio tutti tutti tutti, avranno acconsentito a
cibarsi del mio succulento arrosto, finalmente avrò carta bianca e potrò
decidere persino quali prodotti vendere nei supermercati, quindi … -
Stesso copione di risate
Eppi - … signor presidente, signor presidente … non si distragga,
il successo distrae, sa com’è … se non le spiace vorrei partire proprio
da i dolci, vista la sua preparazione in materia … secondo lei quante
uova occorrono per fare uno zabaione per diciamo quattro persone? -
End - Trentasei a testa, solo rossi intendiamoci. Faccia il conto lei. -
Eppi - (esilarante, al pubblico, cercando di reprimere l’irrefrenabile
ilarità) Scusate … ma non …. non ce la faccio più ecco … -
End - (rendendogli omaggio, togliendosi i dentoni da Bunny Scout)
Nicola Greppi, il dottor Celafaremo … (dopo gli applausi e l’uscita di
scena di Eppi) … dunque è così cari osservatori … non so come vi
sentite voi, ma io non riesco più neanche ad esprimermi con parole
semplici e comprensibili a forza di parlare questa lingua … è un po’
come se le metafore si fossero improvvisamente impossessate dei
miei ragionamenti e non riuscissi più a capire che differenza passa
tra un coniglio e un presidente … (dopo altre risate) voglio farvi un
esempio … se per un rarissimo caso dovessi prenderlo in giro sul ponte
sullo stretto di Messina non mi verrebbe più in mente di dire che è stato
il ponte a dire che è lui che si fa, anzi che il ponte, ma direi, facendo la
parodia di me stesso, che ci vorrebbe un guanciale di maiale intero per
farmi una bella amatriciana nel caso dovessi festeggiare l’inaugurazione
(immediatamente, senza risate) … così come per il bonus degli 80 euro
o per la social card, altro che spesa intelligente sarebbe per i
contribuenti : lo aiuterebbero a comprarsi una conigliera nuova!
Comunque vada cari osservatori, una cosa è certa : tra i militanti
dell’opposizione si sta creando quel genere di compromesso in grado
di cementificare le eventuali prossime coalizioni di governo qualora
vincesse il fronte del no all’imminente referendum costituzionale :
manca solo la convergenza per orientare la guida dei rispettivi
ministeri … una cosa da nulla, una bagatella, poi tutto si aggiusterà
come al solito … (dopo le risate) effettivamente pensateci bene, gli
scenari che si aprirebbero sarebbero inquietanti … ve lo immaginate il
capo dell’opposizione discutere con i rappresentanti delle altre forze
politiche che appartengono alla stessa opposizione sulle proposte
delle nomine dei rispettivi ministeri da spartire? Ci avete provato?
Bene, da questo momento in poi non siete più liberi di farlo perché
potreste andare incontro a visioni celestiali, qualcosa di assolutamente
paradisiaco che, tradotto dal linguaggio metaforico farebbe invidia
addirittura agli autori dello spot della famiglia felice del Mulino Bianco
… (dopo le risate) … a volte mi chiedo … ma se tutto dovesse dipendere
dal capo dell’opposizione chi vivrebbe ancora in questo paese, solo più
i gufi notturni, che per paura di chiedergli come investire politicamente
i capitali sottratti alla collettività chiederebbero consiglio ai gufi diurni,
già esiliati, che a loro volta girerebbero la stessa domanda sempre a
lui, al Grifone, il capo supremo di tutti i gufi ? (andando allo specchio,
sistemandosi una parrucca dai folti capelli grigi che estrae dalla tasca
insieme a una barba finta dello stesso colore) -
Eppi - (sommesso, entrando con un microfono)
Mi scusi … onorevole … -
End - (polemico) … lei chi è, che cosa vuole, è della Rai, di Mediaset,
su quale giornale scrive ? -
Eppi - Sono un giornalista freelance … -
End - … ci mancavano i freelance, belin … (poi, sprezzante) …
qualcuno dovrà pur pagarti per le cazzate che scrivi, no ? Chi è che
ti paga ? Chi è che ti paga ? -
Eppi - (giustificato) Veramente non ho un capo di riferimento, mi
limito a fare cronaca e vengo pagato dalle diverse testate giornalistiche
che sono interessate ai miei articoli. E’ così che funziona. -
End - (stesso tono) Non le ho chiesto chi o come funziona cosa, le ho
chiesto quali di queste testate tira fuori le palanche che le servono
per vivere. Ha capito adesso ? E’ così che la travisate la realtà voi
giornalisti … -
Eppi - (divertito) … guardi che fino a prova contraria à lei che sta
travisando le parole, visto che si è permesso, con un tono per altro
ingiustificato, di chiedermi … -
End - (alterato, rimuovendo dalla cornice dello specchio una
telecamera nascosta) … e questa chi ce l’ha messa, ce l’ho messa io
o ce l’ha messa lei per far vedere che ce l’ho a morte con i giornalisti ? -
Eppi - (sempre più divertito) Evidentemente qualcosa le sta proprio
sfuggendo di mano onorevole, primo perché ci troviamo in una pubblica
piazza, e secondo perché quella è una telecamera nascosta che questo
comune, così come tutti i comuni che intendono tutelarsi da atti di
vandalismo, hanno installato per difendersi da … -
End - (furioso, ribaltando le sedie) … oltre a quella cimice nel lampione
anche le panchine ha messo apposta, le ha messe apposta per indurmi
a rilasciare un’intervista … -
Risate a crepapelle
Eppi - (assecondandolo) … si calmi onorevole, si calmi … non era mia
intenzione causare uno scatto d’ira come quello a cui ho appena
assistito. -
End - (dopo averlo fissato a lungo, tra le risate trattenute del
pubblico, compresi Paolo, Serena e Giordano) Uno scatto d’ira dici
tu … belin, aspetta ancora qualche mese e poi vedrai dove andrai a farlo
il tuo lavoro … te lo do io il freelance, rimpiangerai nella vita di non aver
scelto di dover raccogliere i pomodori a 30 centesimi l’ora sotto il sole
per 15 ore consecutive a una temperatura di 45 gradi all’ombra,
altro che freelance ! -
Risate e applausi (da ovazione, registrati) con il conseguente inchino
di ringraziamento e congedo da parte dei due comici, che escono.
Paolo - (divertito, “spegnendo la t.v.) Troppo forti … -
Serena - (stesso tono) … inimitabili … -
Giordano - … la fine del mondo … (poi, risoluto, a Paolo) … senti ma,
si può sapere dov’è andata ? -
Paolo - Non lo so, pensavo che l’avesse detto a te … (dopo l’uscita
frettolosa e senza alcuna spiegazione di Giordano, e dopo il
conseguente rumore di portiera d’automobile sbattuta) …
deve essere successo qualcosa … -
Serena - (sarcastico) … ma dai ! Lo sai che sei davvero perspicace
per avere diciassette anni ? -
Paolo - (saltandole addosso) Davvero ? Adesso vieni qui, che poi … -
Serena - (furioso, divincolandosi) … non mi toccare stronzo …
sei un bastardo, ecco cosa sei … pensi soltanto a questo, perfino
quando sai che stai per fare qualcosa che non vedi l’ora di fare …
che cosa ti interessa di più, fare sesso o suonare la chitarra ? -
Paolo - Fanculo, sei tu la stronza … -
Serena - … tu invece sei sempre un bastardo … ti ho visto sai, come
sbarelli per quella troietta di quinta ! -
Paolo - (esasperato) Ah … ma allora sei proprio fissata … -
Serena - … per tua info la coda di quelli che mi sbavano dietro è più
lunga di quella che aspettano di accaparrarsi un biglietto per il
concerto dei … -
Paolo - (sprezzante, uscendo) … se vuoi un consiglio tiratela di meno,
sennò uno di questi giorni ti si strappa. -
Delusa, Serena “accende” la t.v, mentre la parte sinistra del
palcoscenico viene oscurata.
L’eco mediatica - (femminile, professionale) … come d’altronde sempre
più spesso accade in queste tragiche circostanze il numero delle
vittime è destinato a salire … (arrogante, femminile, dopo che Serena
ha cambiato canale) … a me non me ne frega niente, hai capito ?
A me mi c’hanno chiamata nella casa, tu invece sei stata tu a voler
partecipare, per cui … (maschile, risoluto, dopo che Serena ha
cambiato canale) … potrebbe risultare un’attenuante nel caso si
trattasse di omicidio preterintenzionale … -
L’attimo dopo Serena si sintonizza su un programma musicale, mentre
allo stesso tempo viene illuminata la parte sinistra del palcoscenico :
al posto dello specchio appeso alla parete e delle due sedie messe nel
mezzo, c’è uno scaffale (colmo di pacchetti confezionati di sale) messo
a ridosso della relativa quinta. Alba Rossi entra con il carrello della
spesa, accompagnata dal padre. Il sottofondo musicale che si sente
è il programma ascoltato da Serena.
Il signor Rossi - (pacato) … un opportunista, un approfittatore, questa
era l’opinione della buonanima di tua madre quando ne sentiva
parlare. Il fatto di non avere un lavoro fisso, di vivere di espedienti
ancora a quell’età sperando chissà quale giorno di migliorare la sua
condizione, a casa mia equivale a dire di essere un fallito. -
Alba - (esasperato) Senti pà, non ricominciare … per favore !
In questo momento non ho bisogno di sentire anche le tue lamentele …
Paolo non fa che dirmi di essere stressato dalla sua vita da minorenne,
pensa te, e che non vede l’ora di andarsene a Londra … appena mi
vede Serena, e tu sai quanto sia poco logorroica, mi fa una testa così
perché si sente depressa, e la ragione della sua depressione indovina
un po’ qual è ? Perché pensa che Paolo non sia il ragazzo giusto per
lei, mi pare ovvio, se però mi azzardo a spiegarle qualsiasi cosa a
proposito di mio figlio lei non mi lascia parlare, continua a dire quello
che pensa per altre tre ore, se va bene, altrimenti mi fa il muso lungo
per due giorni … se a volte in ufficio mi capita di essere di cattivo umore
il direttore mi fa passare per un’incompetente perché dopo tutti questi
anni in azienda avrei dovuto imparare quanto meno a separare la mia
carriera professionale da quella personale … tu pensa, come se
esistesse una carriera personale ! Lo sai com’è fatto Giordano …
se non sarà un grande albergo sarà un ristorante, magari una
mensa aziendale … -
Il signor Rossi - … ti capisco Alba, so che vorresti che fosse una
mensa aziendale … se vuoi posso … -
Alba - (risoluto) … no. -
Il signor Rossi - (giustificato) Ma perché ? Io ho ancora delle
conoscenze, potrei … -
Alba - … potresti, ma non devi. -
Il signor Rossi - (alterato) Spiegamene la ragione allora. -
Alba - Vuoi sapere la ragione ? Sei sicuro che ti basta per non
andare oltre, per finire poi di parlare magari di demagogia? -
Il signor Rossi - (comprensivo) Alba, ti prego … -
Alba - … perché Giò non è un tipo da raccomandazioni, perché pensa
che il lavoro nella vita di una persona sia la sola cosa per cui vale la
pena prendersi davvero sul serio, perché nel suo lavoro sa che cosa
significa comandare, in quanto sa che prima di tutto il potere è un
dovere, qualcosa per cui la rabbia che si accumula a causa del nostro
semplice stare al mondo bisogna saperla guidare, per migliorarlo … -
Il signor Rossi - (canzonatorio) … ne parli come se fosse un oligarca. -
Alba - Il potere non è dominio sugli altri, il potere è alchimia, in
un certo senso … guardati un po’ intorno e dimmi se vedi ancora
qualcuno che facendo il suo lavoro è capace a comandare gli altri …
(poi, sarcastico, mettendo nel carrello una confezione di sale)
… probabilmente sono rimasti soltanto i politici (mettendo nel carrello
un’altra confezione di sale) … anzi, senza tanti probabilmente …
sai a che cosa assomigliano ? (prendendo in mano un’altra confezione
di sale, rigirandola prima di metterla nel carrello) Dal primo all’ultimo
a me sembrano tutti dei pacchetti di sale, ma non questo sale che
vediamo qui e che usiamo per insaporire le nostre pietanze, un sale
miracoloso, che guarisce da ogni male, e che all’occorrenza si trasforma
per venire incontro alle nostre esigenze … (continuando a mettere nel
carrello altre confezioni di sale) … hai bisogno di pane ? Eccoti un
bel filone ! Vuoi delle uova ? Ecco a te una dozzina, fresche di giornata.
Della carne ? Ecco qui un bel filetto di sanato*, di prima scelta … -
* carne bovina selezionata e certificata, di ottima qualità.
Il signor Rossi - (riponendo i pacchetti di sale al loro posto)
… ora smettila, non mi sembra né il momento né il posto adatto per
parlare di certe cose … tanto non cambierà mai nulla, anche se … -
Alba - ... certo, certo … -
Il signor Rossi - ... non farmi passare per un demente perché non
credo di esserlo mai stato, nemmeno quando avevo la tua età, quando
avevo ancora qualche residuo di illusione … cercate piuttosto di
godervi la vita, voi che potete farlo ancora, e di andare d’accordo
soprattutto : questa è la sola cosa che conta. Ogni tanto però fatevi
una bella risata, altrimenti … l’altra sera li avete visti gli “EppiEnd” ?
(poi, basito, dopo aver visto l’espressione glaciale della figlia)
Allora ? Ma cosa c’è ? Si può sapere cosa … -
Alba - … se lo sono scelto bene il nome quei due mentecatti che
spopolano soltanto perché c’è gente come te, che pende dalle
loro labbra … -
Il signor Rossi - (divertito) … povera te, va … devi essere rimasta
l’unica sulla faccia della Terra che non si diverte a guardare gli
“EppiEnd”. Che cosa vorresti insinuare, che siamo tutti scemi ? -
Alba - No. Che vi siete rincoglioniti, è diverso. Chi subisce l’effetto
di quel divertimento non è capace a ridere delle sue disgrazie. -
Il signor Rossi - (esasperato) La mia disgrazia è che sono arrivato
alla mia età con una figlia come te, che pensa ancora di poter
cambiare il mondo ! -
Alba - Pensa alle mie allora … se voglio qualche complimento non mi
resta che venire con te a fare la spesa … figurati nel corso degli anni
poi … per il mio primo uomo ero una regina, per il secondo
un’affascinante imperatrice, ovviamente fino al momento in cui ho
lavato e stirato le sue camicie, e per sentirmi dire che sono una dea
è sufficiente girare l’angolo e andare nel reparto dei surgelati, puoi
stare tranquillo che qualcuno pronto a paragonarmi alla Madonna
lo trovo di sicuro … peccato che Giò sia ateo, altrimenti dopo questi
vent’anni passati insieme potremo dar vita alla vera stirpe dei
Merovingi … -
Il signor Rossi - (turbato) … vorresti mica lasciare anche lui ?
Proprio ora che ha perso il lavoro ? -
Alba - (provocatorio) Si … ho intenzione di lasciarlo proprio ora,
sul più bello … -
Il signor Rossi - … e questa situazione la troveresti bella ?
Però … non ti facevo così cinica. -
Alba - Invece lo sono, ma soltanto con chi vuole cambiare apposta
argomento sapendo di non poter reggere un confronto. -
Il signor Rossi - (risoluto) Ma di quale confronto stai parlando ?
Possibile che ogni qual volta discutiamo di politica tu debba farne
una ragione di stato ? Perché non ti sei iscritta al Movimento allora ?
Avresti potuto benissimo farlo, chi te lo impediva ? Ora magari
saresti diventata … -
Alba - … l’importante non è tanto fare politica negli interessi di un
paese quanto interessare un paese a come non fare la tua
tanto declamata demagogia.
Chi si permette di prendere in giro tutti indiscriminatamente per
mantenere fede al proprio ruolo di satiro che irride il potere, fa
demagogia. La più convincente demagogia, soprattutto perché non
ha uno straccio di concorrenza. Andando avanti di questo passo il
potere sarà costretto a vietare i programmi satirici e paradossalmente
sarebbe uno dei pochi provvedimenti sensati intrapresi negli ultimi
anni, proprio perché a forza di metterla sul ridere ci si dimentica, o
meglio, si da più spazio a chi fa ridere piuttosto che a chi sta cercando
in tutti i modi di sovvertire un ordine costituito da una classe dirigente
che piuttosto di ammettere i propri sbagli continuerebbe a rubare
alla gente ridendo in faccia proprio alla stessa gente che li mantiene. -
Il signor Rossi - Non mi sembra che diano poco spazio a ci starebbe
cercando in tutti i modi di sovvertire ... -
Alba - … se non è vero allora perché durante la pubblicità che
mandano in onda tra un notiziario e un programma di approfondimento
sul teleschermo appare la scritta “tra 30 secondi Un paese a forma
di carota” ? -
Il signor Rossi - (divertito) Ma perché è il programma più seguito
degli ultimi anni, mi pare ovvio … -
Alba - … ti pare ovvio perché, come la stragrande maggioranza di
quelli che guardano programmi simili, sei talmente abituato a ridere
attraverso qualcuno che è capace a far ridere soltanto con le
imitazioni dei potenti, che ti sei dimenticato che esistono anche altri
modi per divertirsi. -
Il signor Rossi - Per esempio, guardare i cartoni animati ? -
Alba - No. Farli … proprio nel senso di mettersi lì, con la matita e il
foglio bianco e disegnarli facendo le caricature più bizzarre … dai, su …
pensa che tristezza infinita se dovessi soltanto imitarli … -
Pausa. Alba Rossi e suo padre escono con il carrello della spesa,
mentre Serena “spegne” la t.v. (interrompendo il sottofondo musicale)
rispondendo al cellulare. Dissolvenza e conseguente buio nella parte
sinistra del palcoscenico.
Serena - (polemico) …… cerca di darti una calmata o.k. ? Così come
stai parlando non si capisce un accidente … prima di tutto dimmi dove
sei … (giustificato) va bene, allora ci vediamo dopo, no? ……………………..
(poi, eccitato) veramente ? Ma è una notizia fantastica ! Lo hai detto
a tua madre ? Pensa quando lo verrà a sapere mio padre, ti chiederà
di … ma dimmi una cosa, come lo hai conosciuto questo …………………..
(sconcertato) cosa ? Un’amica di mio padre ? Aspetta, aspetta,
non chiudere … -
Prima di uscire di scena Serena si mette a saltare e a urlare di gioia.
Qualche istante dopo, dalla stessa parte del palcoscenico, entrano
Nicola Greppi e Cosimo Endisi.
Eppi - (provocatorio, stravaccandosi sul divano)
… la verità … non ti ho mai visto così preso. Tua moglie lo sa ? -
End - Non esageriamo … -
Eppi - (sensazionale, alzandosi) … ah, beh allora credo proprio che
questa volta …si, insomma …. è giovane, carina, intelligente e magari
sa anche cucinare … ma dove l’ha scovata quel genio di Lojodice ?
Di solito non si preoccupava esclusivamente del trattamento che
riserviamo alle bambole russe ? Dai, sul serio … dove l’ha conosciuta ? -
End - Alla SIAE, si occupa di contabilità. Lojodice ci è andato per
pagare non so più cosa, l’ha vista, le ha detto chi era e l’ha invitata in
studio per conoscerci. -
Eppi - Grandioso … toglimi soltanto una curiosità … come mai io non
ero presente ? -
End - S i vede che eri occupato … -
Eppi - … si, si, certo … come no … e … allora ? -
End - Allora niente … andiamo al bar, lei ammicca, mi racconta le solite
cose che raccontano più o meno le altre come lei che vogliono
guarda caso le stesse cose, poi però a un certo punto cambia
espressione, diventa tragica, si irrigidisce, mi parla di una storia
strappalacrime … i suoi genitori sono morti entrambi in un incidente
provocato dallo stesso figlio di buona donna che l’aveva stuprata
un anno prima … ha un fratello, ma non si parlano … il marito lo hanno
licenziato e lei lo ha scaricato perché non sopportava più l’idea di
doverlo mantenere ma al tempo stesso ha illuso un altro, che tra l’altro
è pure disoccupato quest’altro, dio solo sa perché … insomma, ci
mancava solo più che mi dicesse che era una portatrice sieropositiva,
sta di fatto che mi ha chiesto, anzi, a dire il vero mi ha implorato
un’audizione per suo figlio che suona in un gruppo … -
Eppi - … e tu, che cosa le hai risposto ? -
End - Che le avrei mandato il nostro bravo Lojodice in qualità di
talent scout, che altro potevo risponderle ? -
Eppi - (sensazionale) Fantastico … non ti facevo così … premuroso …
quindi, quando arriverai al dunque, stesso trattamento? Alla stregua di
Irina ? -
End - (ironico) Certo, è la prima cosa che mi è venuta in mente …
andiamo Nico … secondo te in quel caso le manderei Lojodice ? -
Eppi - D’accordo, ma se … -
End - … per fartela breve, quando le ho chiesto che cosa l’aveva
spinta a raccontarsi, lei mi ha risposto che lo fa soltanto con gente
famosa. Mi ha spiazzato, in quel senso … quindi l’ho fatta pedinare,
ho preso le informazioni che dovevo prendere, che tra l’altro
corrispondono per filo e per segno al suo racconto … -
Eppi - (basito) … non ci credo … e Lojodice, cosa dovrebbe fare ? -
End - Non lontano da qui c’è una sala di registrazione, è appena
dopo il cavalcavia, a tre isolati dal nostro concessionario. Mi ha detto
che è lì che suo figlio va a suonare tutti i giorni. Lojodice sarà un
talent scout per conto della EMI records. -
Eppi - (divertito) Quali competenze avrà uno come Lojodice ? -
End - Le ho assicurato che questa attività la faceva ancora prima di
diventare il nostro agente, e che tutt’ora mantiene contatti importanti
e recensisce riviste musicali a livello nazionale. -
Eppi - (divertito) E poi, cos’altro le avresti raccontato, che è un
vecchio amico di Bob Dylan ? -
End - (infastidito, uscendo) Non sono affari tuoi. Ho sbagliato io
a parlartene. -
Eppi - (seguendolo, mentre si illumina nuovamente la parte sinistra
del palcoscenico) Ormai sei in ballo … ti conviene ballare. -
Dissolvenza, con conseguente oscuramento della parte destra del
palcoscenico. Dalla parte sinistra entra dunque Giordano, visibilmente
affannato, controllando continuamente il suo orologio da polso.
Cammina avanti e indietro, scende dal palcoscenico per fare la stessa
identica cosa nei corridoi, ritorna sul palcoscenico, sposta lo scaffale
sopra cui ci sono ancora i pacchetti confezionati di sale, raccoglie
quelli che ha fatto cadere. Quindi entra Vera Cortese.
Vera Cortese - (apprensivo) Ho venti minuti, mezz’ora al massimo …
glielo hai detto, o no ? -
Giordano - Ma no … figurati se glielo dico proprio adesso … -
Vera Cortese - … guarda che di solito è l’uomo che perde tutto …
è così che va il mondo, guarda mio marito … -
Giordano - (sconcertato) … perché, non dirmi che hai già avuto il
coraggio di dirglielo, a lui … -
Vera Cortese - (di superiorità) … ovviamente …
appena mi ha avvisata che non percepiva più alcuna provvigione gli ho
consigliato di cercarsi un altro lavoro. Sono passate tre settimane.
Risultato ? Non mi piacciono i lavativi … e questo anche il mio Paolo lo
sa, è un ragazzo sveglio … -
Giordano - … se è per questo anche il suo è un ragazzo sveglio,
così come la mia Serena … -
Vera Cortese - … qual è il problema allora ? -
Giordano - (sarcastico) Secondo te ? -
Vera Cortese - Ma se mi hai detto che è tutto finito, che scopate
una volta ogni morte di papa … andiamo, mi sembra che come prova
d’amore nei tuoi confronti questa storia che mi sono letteralmente
inventata per te è perfino troppo evidente, anche se non abbiamo
ancora come si usa di solito dire consumato. O sbaglio ? Allora ?
Dai, che non è difficile … chi ami davvero ? -
Giordano - (abbracciandola) Ma che domande fai … è chiaro che
amo solo te … -
Vera Cortese - (respingendolo) … ma ? -
Giordano - Ma con Alba ho passato vent’anni della mia vita, non è
così semplice di punto in bianco dover … -
Vera Cortese - … appunto per questo, è proprio perché hai passato
vent’anni con la stessa donna che dovresti farle capire che lei non è più
in grado di offrirti quello che posso darti io … lo hai mai fatto un
paragone ? -
Giordano - Che tipo di paragone ? -
Vera Cortese - Di relazioni, di quelle che lei ha avuto prima che ti
conoscesse e dell’unica tua esperienza matrimoniale. No, vero ?
Bè, lei avrà vissuto almeno tre se non quattro vite dichiarate prima di
conoscerti, per il resto mi affido alla tua immaginazione naturalmente.
Tu invece sei stato mollato da una santa che non si cura nemmeno di
sua figlia, e sei rimasto intrappolato in una vita che detesti ma che non
hai neanche il fegato di voler cambiare. Potrebbe reggere un simile
paragone ? -
Giordano - (imbarazzato) Ascolta Vera … io so soltanto che Alba
è soprattutto un’amica … -
Vera Cortese - (sarcastico) … che strano, non sapevo che si
continuassero a chiamare così quelle che lavano e che stirano
rinfacciandolo quotidianamente al loro uomo per paura che riesca
a trovarsene un’altra che non glielo farebbe pesare. L’amicizia non
è questa. La complicità che si viene a creare tra due persone che si
amano non è così misera da non saper distinguere il sacrificio dal
dovere. L’amicizia è sacrificio. Perché credi che ti stia a raccontare
queste cose, se non fossi disposta a sacrificarmi ? -
Giordano - Anche se non trovassi subito il posto ? -
Vera Cortese - Ma cosa stai farneticando ? Tu non sei mica un
buono a nulla, tu hai un mestiere tra le mani che ti consente
letteralmente di avere il coltello dalla parte del manico, e vieni a
chiedere a me di aspettarti in un momento simile ?
Andiamo Giò … ti facevo un po’ meno ingenuo … -
Giordano - (convinto) … d’accordo, ascolta … all’occasione buona
glielo dirò … è vero, non la sopporto più, è maniaca, medievale, avrebbe
dovuto fare la missionaria invece che l’impiegata … -
Vera Cortese - (soddisfatto) … oh finalmente … è così che si reagisce
alle delusioni della vita. -
Giordano - Adesso poi che verrà sapere chi è quello che gli fa
fare l’audizione a suo figlio andrà su tutte le furie … -
Vera Cortese - (disinteressato) Perché scusa … -
Giordano - Perché non può vedere gli “EppiEnd” … pensa che siano
dei paraculi, tutto qui … -
Vera Cortese - … come sarebbe, tutto qui ? Possibile che dopo
vent’anni che stai con qualcuno nemmeno sai dirmi che cosa pensa
quella persona a proposito di un qualsiasi argomento ? -
Giordano - Ma non lo so … che vuoi che ti dica … per lei due che si
fanno chiamare uno Eppi e l’altro End vuol dire soltanto che si
spacciano per quello che non sono, e che fanno finta di non sapere
l’inglese per poter sembrare dei mentecatti che farebbero ridere
soltanto dei polli che si divertono soltanto se c’è un lieto fine …
Alba è così, Dio solo sa che cosa ha in testa. -
Vera Cortese - Interessante. -
Giordano - Cosa ? -
Vera Cortese - Nulla, scusami. Ero sovrappensiero. E tua figlia,
anche lei li detesta ? -
Giordano - (teatrale, con la mano tesa sull’orecchio) Eh ? Non si
perde una puntata, lei. Anzi questa sera non vedo l’ora di vedermela
anch’io … ma dove vai ? -
Vera Cortese - (baciandolo, uscendo) Ho delle commissioni piuttosto
urgenti da sbrigare, te l’ho detto che avevo solo poco tempo. -
Giordano resta immobile, accecato per qualche secondo dalla bellezza
di Vera Cortese, dopo di che esce anche lui. Dissolvenza. Buio.
Pausa. Si illumina nuovamente la parte destra del palcoscenico.
Entra Alba Rossi. Si siede sul divano e “accende” la t.v.
L’eco mediatica - (femminile, professionale) … da un punto di vista
degli ascolti come giudica la nuova posizione assunta dal noto duo
satirico, dirompente o imbarazzante ? (maschile, professionale)
Se per dirompente intende dire che stanno rafforzando l’opposizione
e al tempo stesso se per imbarazzante intende che stanno in qualche
modo rafforzando la maggioranza di governo è un conto, vale a dire
che arrivati a questo punto non dobbiamo né possiamo permetterci
più alcuno sbaglio, se invece … -
Paolo - (eccitato, entrato di corsa, dopo aver spento la t.v. e dopo
aver abbracciato sua madre) … senti che storia … senti … ti ricordi di
quel vecchio che l’altro giorno è venuto a sentirci ? Quello patito
per le cover ? -
Alba - Si, ma calmati … sembri un indemoniato … -
Paolo - … beh, allora apri bene le orecchie perché questo momento
per te sarà irripetibile … si da il caso che ‘sto vecchio conosce un pezzo
grosso della EMI, e sai cos’è successo ? E’ successo che oggi questo
pezzo grosso è venuto da noi, che ci ha fatto un’audizione …
(saltando poi a piedi uniti, abbracciandola ancora) … e che ci ha
promesso un contratto discografico ! -
Alba - (entusiasta) Ma è meraviglioso … visto ? Te lo dicevo che
questo era l’anno giusto ! (estraendo il cellulare) Aspetta … voglio
dirlo subito a Serena … -
Paolo - … lo sa, lo sa … -
Alba - … quindi niente Londra per il momento … -
Paolo - (ironico) mah … (poi, ironico, travolto dall’abbraccio di
Serena, appena entrata) bisognerà vedere a quale rockstar
faremo da supporto … -
Serena - … è un grande vero ? -
Alba - Beh, si … credo proprio che ora sia grande abbastanza …
(abbracciandoli entrambi) … bene, scommetto allora che Giò sia
l’unico a non essere ancora stato informato di questa splendida … -
Paolo - (imbarazzato) … no, no, lo sa anche lui … combinazione l’ho
incrociato poco fa … anzi, ora che ci penso mi ha detto che avrebbe
tardato un po’ … -
Alba - (dopo una pausa, squadrando il figlio dalla testa ai piedi)
… sarà andato dall’amante … (suscitando uno scoppio d’ilarità)
… allora Paolo, voglio sapere tutto … nei minimi dettagli … -
Paolo - (esasperato) … uffa, ma che dettagli ? Te l’ho detto no ?
E’ venuto ‘sto qua e ha ascoltato tutte le sedici tracce … si vedeva che
gli piacevano, e poi ha detto che ne avrebbe parlato alla casa
discografica, ma che di sicuro, visto il suo parere favorevole, ci
faranno un contratto in piena regola. Perché, non ci credi ? -
Alba - (rassicurante) Ma certo che ci credo Paolo, se lo dici tu ci
credo. -
Entra Giordano
Giordano - (brillante) Salute a tutti … (poi, ad Alba) hai visto il
nostro Mick Jagger in erba ? -
Alba - Ho visto, ho visto … più che altro ho sentito … certo però che
per essere uno che avrebbe tardato sei incredibilmente cronometrico,
novità ? -
Giordano - (imbarazzato) Novità ? Beh, ma questa non è forse una
novità ? (poi, risoluto) Cazzo, sei sempre a chiedere se ci sono
novità, novità … sono appena passate due settimane da quando mi
sono licenziato, sai ? E per tua informazione mi sono permesso di dire
a tuo figlio che facevo tardi solo perché ho avuto un colloquio con un
dirigente di una società che lavora nella ristorazione collettiva …
forse quest’anno riescono a prendere l’appalto all’aeroporto. -
Alba - E va bene scusami. Come facevo a sapere dove sei stato
se quando ti telefono dall’ufficio mi rispondi a monosillabi ? Va bene,
non parliamone più … ora perché non ce ne andiamo di là, che è
pronto in tavola ? -
Giordano - Aspetta un momento, tesoro … ti spiace se ceniamo
dopo ? Ci sono gli “EppiEnd” ! -
Alba - (comprensivo) D’accordo ………. (poi, sarcastico, uscendo)
buona scorpacciata ! -
Dalla parte sinistra (illuminata) del palcoscenico, entra End (con
indosso la parrucca dalla folta chioma grigia e la barba finta dello
stesso colore) con il carrello della spesa. Si ferma davanti allo scaffale
e resta immobile, in una sorta di contemplazione, davanti a un pacchetto
confezionato di sale. Il restante spazio dello scaffale è occupato da
altri diversi generi alimentari.
Eppi - (entrando con un microfono in mano, seguito da un cameraman
equipaggiato) Onorevole ci scusi per l’invadenza, ma volevamo
mostrare a tutti i suoi acquisti … sa com’è … per voi che non avete né
segreti né tantomeno peli sulla lingua dovrebbe essere un motivo
d’orgoglio mostrare al pubblico di cosa vi cibate, come vi vestite,
quali giochi vi piace fare … insomma, è una questione di trasparenza,
non le pare ? -
End - (pacato, dopo aver fischiato una volta sola con le dita in bocca.
A seguito del fischio entrano sei comparse, circondandoli)
Come vede è vero che non abbiamo né segreti né peli sulla lingua
(mentre il cameraman, sentendosi minacciato, abbassa la telecamera)
… no, no, le dica pure di riprendere, ci mancherebbe … anzi, ci tengo
in modo particolare a farmi riprendere al supermercato mentre faccio la
spesa (mentre il cameraman riposiziona la telecamera suscitando
l’ilarità delle comparse) … è un modo come un altro per garantire la
privacy a noi cittadini onesti … (risate da parte delle comparse.
Prendendo poi in mano un pacchetto confezionato di sale, mettendolo
bene in vista) … volete sapere cosa mangiamo ? Ecco casa mangiamo,
mangiamo sale … a noi ci basta per vivere, non ci credete ?
(prendendo una scatola di fagioli borlotti) Tutto è sale, perfino
questa scatola se ci pensate bene … -
Eppi - (divertito) … mi spiace doverla contraddire onorevole ma quello
non è sale, quella è una scatola di fagioli … -
Risate del pubblico, compresi Giordano, Serena e Paolo. Soltanto
le comparse restano serie.
Eppi - (sempre più divertito, afferrando poi una baguette di pane)
… se mi guarda così, allora anche questa dovrebbe essere sale ! -
End - (sprezzante, sfilandogliela di mano) Voi non esistete, non ci
siete già più (forte dell’incitamento delle comparse) … vi manca poco
ormai per sparire del tutto. Avanti me lo dica lei, me lo dica lei come si
fa perché io non ce la faccio più, sono esausto … -
Eppi - … come si fa a fare cosa ? -
End - (alterato, mostrando a tutti il pane) Come si fa a fare cosa ?
Ma non ce la fate proprio a capire che soltanto con questa piccola
quantità di sale, comprato da noi, dal popolo della Rete, noi siamo in
grado di dare da mangiare a due milioni di persone senza nemmeno
muoverci da casa ? -
Risate a crepapelle
Eppi - (trattenendosi) Mi scusi se glielo chiedo onorevole, ma in
pratica come fate ? -
End - (divertito, alle comparse) Belin … mi chiede come facciamo …
(risate da parte delle comparse, poi, sprezzante a Eppi) Voi come lo
fate il pane ? -
Eppi - In che senso mi scusi ? Credo di non aver capito il senso della
domanda … -
End - … voi lo mangiate il pane, si o no ? -
Eppi - Ma certo che lo mangiamo …. perché, voi non … -
End - (delirante, suscitando le urla di gioia e di approvazione delle
comparse) … no ! Noi non abbiamo più bisogno né di farlo e né di
mangiarlo perché a noi ci basta il sale ! -
Eppi, terrorizzato, digita un numero sul suo cellulare mentre confabula
con il cameraman. Nell’euforia generale provocata dalle comparse si
sente il rumore delle volanti della polizia e subito dopo entrano una
dozzina di agenti che sedano i riottosi, incluso End.
End - (togliendosi barba e parrucca, omaggiando Eppi e tutte le
comparse) Nicola Greppi e la compagnia delle ombre … (dopo l’uscita
di Eppi e delle comparse) … grazie a tutti, veramente … (al pubblico)
vi voglio bene cari osservatori, vi voglio bene perché anche voi, come
me, riuscite ancora a vivere in un paese dove a un certo punto quando
le cose si mettono male più o meno per tutti arriva sempre qualcuno
disposto ad immolarsi facendo il super eroe, senza nemmeno tra l’altro
sapere di essere dotato di quei poteri che al massimo potrebbero farci
convivere soltanto più con chi percepirà un reddito di cittadinanza …
(immediatamente, in assenza di risate) è ai furbetti del cartellino che
dovrebbero darlo il reddito di cittadinanza … (dopo le risate) o no ?
Ve lo immaginate uno scenario del genere in un ufficio postale
nell’anno 2044 con un pluri condannato per truffa ai danni dello Stato
che deve ritirare l’assegno mensile nel suo comune di residenza ?
(uscendo per un attimo) Aspettate un secondo, anzi, un secondino … -
Nel frattempo entra Eppi, tra gli applausi. Prende posto dietro lo
scaffale, sposta i generi alimentari da uno scompartimento all’altro
creando lo spazio sufficiente per adibirlo alla ricezione di un ufficio
ed estrae, sempre da dietro lo scaffale, un p.c. che mette all’interno
dello spazio creato, per poi mettersi a digitare ininterrottamente
sulla tastiera. Poco dopo entra End, con dei vistosi baffi finti.
Avvicinatosi allo sportello dell’ufficio postale si mette a fissare Eppi,
che smette subito di scrivere al portatile.
Eppi - (polemico) Mi dica … -
End - (stesso tono) … no, è lei che non solo mi deve dire che mi deve
anche dare qualcosa, mica io … -
Eppi - (ravveduto, tra le risate, scrivendo nuovamente al portatile)
… mi scusi, signor ? Non avevo capito che si trattava di una circostanza
di requisiti acquisiti … sa com’è, di questi tempi ne passano talmente
tante di circostanze di requisiti acquisiti in questo ufficio che faccio
davvero fatica a riconoscere i legittimi proprietari così, al primo
sguardo. Comunque sto già avviando la pratica, non si preoccupi …
mi può ripetere cortesemente solo il suo nome ? -
End - (impassibile) Cra, Cosimo … Cosimo Cra, se preferisce … -
Eppi - (divertito) Singolare coincidenza … non mi era mai successo
di trovare … -
End - (estraendo una pistola) … se non ti muovi te lo faccio vedere
io che cosa ti succede … -
Terrorizzato, Eppi si mette a digitare sulla tastiera più in fretta che
può senza fiatare, dopo di che estrae l’assegno da sotto il portatile
e lo allunga timidamente verso End, il quale temporeggia senza
nemmeno prenderne visione.
Eppi - (imbarazzato) Dovrebbe soltanto metterci la sua firma …
è la prassi … come posso dire, una procedura che … -
End - (controllando l’importo dell’assegno per poi restituirglielo)
… ci deve essere un errore. -
Eppi - No, guardi … l’assegno per il reddito di cittadinanza è uguale
per tutte le circostanze di requisiti acquisiti … (dopo che End scuote
la testa) … ma glielo assicuro, se vuole la faccio parlare con …
(dopo che End scuote nuovamente la testa) … senta … -
End - (ritirando la pistola) … senta a me … io sono l’unico in questo
benedetto paese ad aver timbrato il cartellino per 395 miei colleghi … -
Risate e applausi, con il consueto inchino di ringraziamento e congedo
da parte del noto duo satirico. Dissolvenza seguita dall’oscuramento
della parte sinistra del palcoscenico.
Giordano - (divertito, spegnendo la t.v.) Sono davvero formidabili …
due fenomeni … vi piacerebbe conoscerli ? -
Serena - (entusiasta) Magari … -
Voce di Alba - … allora, volete venire si o no ? -
Giordano - Stiamo arrivando tesoro … beh, adesso andiamo di là
che dopo ne parliamo. -
Serena - Pa … ma si può sapere chi sarebbe questa tua amica che
conosceva quel pezzo grosso della EMI records ? -
Giordano - Ah … si, lavora alla SIAE … si chiama Vera,
Vera Cortese … -
Serena - … però, già solo il nome è tutto un programma … e dove … -
Alba - (entrando) … ormai è chiaro come il sole che questi “EppiEnd”
sono così sostanziosi da eliminare completamente lo stimolo della fame.
D’ora in poi li guarderò anch’io …. a una condizione però … -
Serena - (divertito) … quale ? -
Alba - Dovete promettermi di non dirlo al mio nutrizionista … -
Giordano - … il tuo nutrizionista ? -
Alba - Si, ma non ci fare caso Giò … il conto lo pago io … -
Serena - (divertito) … sei un mito Alba … -
Alba - … allora, qual è la ragione che vi ha trattenuto, nonostante
sia finito l’intrattenimento terapeutico a quanto pare … -
Serena - (imbarazzato, dopo una pausa, riferito al padre)
… stavamo parlando della sua amica, di quella che lavora alla SIAE … -
Altra pausa, carica di tensione.
Giordano - Te ne avrei parlato io Alba, ‘stasera stessa …
(poi, in generale, dopo l’ennesima pausa) beh, cos’è ?
Vi siete ammutoliti tutti quanti soltanto perché quello della EMI
non era … -
Paolo esce di filato senza dire una parola
Serena - (seguendolo, a suo padre) … mi fai schifo ! -
Altra pausa
Giordano - Non credevo che … -
Alba - (sarcastico) … dovrebbero farti un monumento sai ? Una bella
statua in marmo intitolata al genio incompreso del più grande
comunicatore di mezze frasi mai esistito. -
Giordano - (alterato) Ecco, vedi che cos’è che mi fa incazzare di te ?
Che sembra sempre che tu ti voglia divertire prendendomi per il culo.
Non è così ? Beh, io mi sono rotto di farmi prendere per il culo da te
se proprio ci tieni a saperlo … non avrei voluto dirtelo così, ma … e poi,
tu, quante relazioni hai avuto prima di me, eh ? Dimmelo, avanti …
quante relazioni hai avuto prima di me ? -
Alba - (indifferente) Quanti anni ha ? -
Giordano - Ma chi ? -
Alba - Quella che ti scopi. -
Giordano - (giustificato) Ma chi ti ha detto che me la scopo, è solo
un’amica, una che veniva spesso a mangiare da … quando all’epoca
lavoravo per … ad ogni modo se proprio lo vuoi sapere è stata lei a …
(esitando ancora) … -
Alba - (esasperato) … esprimiti una buona volta. Forza, che questa
volta sono addirittura disposta ad assolverti con formula piena. -
Giordano - E’ stata lei a fornire quell’occasione a tuo figlio, e se
adesso non … -
Alba - (provocatorio, mettendosi a frugare tra i cuscini del divano)
Oddio … peccato che in questo momento non riesco a trovare il
portafogli, altrimenti le avrei subito intestato un assegno circolare
a sei zeri. -
Giordano - Se è solo per questo che … non penso proprio che abbia
bisogno di … se lo vuoi sapere ha ereditato una villa in collina, e inoltre
ha molte conoscenze, soprattutto nel mondo dello spettacolo …
pensa che conosce addirittura i tuoi amici … -
Alba - … quali miei amici ? -
Giordano - Gli “EppiEnd”. -
Alba - (basito) Cosa ? (poi, riflessivo) Ma certo … ora si che comincio
finalmente a intravvedere uno spiraglio di luce … correggimi se sbaglio,
intesi ? E’ giovane, carina, te ne sei invaghito come uno stoccafisso non
appena lei ti ha sorriso, dove come e quando preferisco non saperlo,
le hai fatto una corte spietata per almeno due mesi, dopo di che,
quando si è resa conto che di te poteva fare quello che voleva
illudendoti che un giorno si sarebbe concessa a te anima e corpo, ti ha
inculcato il fatto che tu non sei mai riuscito a godere della vita così
come fa lei, che conosce addirittura quei due mentecatti, e che magari
vorrebbe farti dire che, vista la generosa offerta nei confronti di
mio figlio, io non avrei alcuna ragione di prendermela in fondo se tu
decidessi di andare con lei. E’ corretto ? Potrebbe andare bene
come versione dei fatti ? -
Giordano - (furioso, uscendo) Devi essere impazzita, non c’è altra
spiegazione. -
Alba - (seduta sul divano, al cellulare) … dove sei ? Perché non mi hai
detto nulla di questa storia ? ……….. (preoccupato) no, aspettami lì …
(uscendo) non ti muovere assolutamente da lì, vengo io. -
Pausa. Dalla stessa parte del palcoscenico entrano Cosimo Endisi
e Nicola Greppi.
End - (scettico) … no, non credo … (poi, riflessivo) però mi piace
quell’idea, in un certo senso non farebbe altro che accrescere la
nostra popolarità se ci pensi. D’altronde in quanto tempo penseresti
di risolverla, così, senza una scaletta prestabilita ? -
Eppi - Su questo siamo d’accordo, ma al di là di quell’idea tu come
la ambienteresti ? -
Si siedono.
End - Beh, è una signora di cinquant’anni no ? Personalmente
proverei con il supermercato … Nico, il supermercato è un posto
obbligatorio per le donne di cinquant’anni, si distraggono, fanno
attenzione a quello che comprano, se incontrano qualcuno che
conoscono chiacchierano in continuazione fino a che dalla direzione
non avvisano la spettabile clientela che stanno prorogando l’orario
di chiusura per venire incontro alle esigenze della stessa …
insomma, dovrà sentirsi a suo agio, o no ? -
Eppi - (comprensivo) Quando te lo fa sapere Vera ? -
End - Cosa ? -
Eppi - (giustificato) Se questa mitomane accetta, no ?
C’è qualcos’altro forse che deve farti sapere ? -
End - (divertito) No, per ora no … non ti preoccupare mia moglie lo
sa … comunque sia Vera mi ha dato solo l’idea, tocca a me ora
coinvolgere questa mitomane. Il cuoco disoccupato è disposto a
collaborare, farebbe qualsiasi cosa, pensa che crede addirittura che
con il nostro aiuto possa venire assunto alle nostre dipendenze.
Mi fa talmente pena che se davvero dovessimo fare questa puntata
non sarei poi così sicuro di non avere altri rimorsi sulla coscienza …
guarda un po’ cosa ti dico, Nico … -
Eppi - … perché ? -
End - Perché secondo te dove lo vado a pescare un altro merluzzo
che ha a disposizione questo materiale ? -
Eppi - (divertito) Pare che l’unico a essere dispiaciuto in tutta questa
vicenda sia Lojodice … ma il figlio della mitomane è partito poi ? -
End - Certo che è partito. Se ne è andato a Londra, com’era
giusto che andasse. In questo senso credo che noi abbiamo il dovere
di umiliare quei genitori che impediscono ai figli di coltivare le proprie
passioni, i propri sogni. Per di più possiamo farlo con una che vorrebbe
screditarci, è per questo che mi sento motivato. -
Eppi - Quindi la faresti così, senza un minimo di organizzazione ? -
End - Se tu fossi una donna di cinquant’anni, appena mollata dal
suo probabile ultimo uomo, che lavora da vent’anni nello stesso ufficio
nutrendo un odio viscerale per tutto ciò che appare, accetteresti un
minimo di organizzazione come condizione per difendersi da chi
vorrebbe umiliarla pubblicamente ? -
Eppi - D’accordo … vada pure per l’improvvisazione … dimmi almeno
però come avresti intenzione di impostarlo questo show … non ti
piacerebbe fare per caso un annuncio in una puntata precedente ? -
End - Nemmeno per sogno. Otterremo l’effetto opposto. Andremo
in scena come d’abitudine, soltanto che questa volta ci sarà un ospite
di riguardo … una gradita presenza femminile che desidera confrontarsi
con i pionieri dell’intrattenimento satirico perché è convinta di avere
più di ogni altra cosa al mondo un senso innato per la satira, anzi …
te la butto lì così, per la satirologia … -
Eppi - (uscendo con End) … staremo a vedere. -
Viene nuovamente illuminata la parte sinistra del palcoscenico.
Lo scenario è identico : lo scaffale è stato rimesso a ridosso della
relativa quinta e i generi alimentari riposti ordinatamente negli
scompartimenti. Giordano sta tirando sua figlia per un braccio.
Giordano - (implorandola) … in fondo sono pur sempre tuo padre …
aiutami, magari a te darà retta. -
Serena - (divincolandosi) Se mi tocchi ancora una volta ti denuncio. -
Giordano - (esasperato) Oooh … ma proprio non lo vuoi capire che
la sputtaneranno a vita se dovesse … -
Serena - … la colpa non è certo mia se quella troia ha voluto
incastrare proprio te. Hai un bel coraggio a venirmi a chiedere di
aiutarti dopo tutto il casino che hai combinato. -
Giordano - Serena, ascoltami … devi credermi … io non l’ho nemmeno
sfiorata quella troia. -
Serena - Ho diciassette anni per tua informazione, non ne ho sei.
Una come Alba non la ritroverai in tutta la tua vita, neanche se dovessi
campare mille anni … è altruista, premurosa, non giudica mai le
apparenze, e in più è una che sa ascoltare …. riesce a farmi sentire
viva sempre, perfino adesso, che non si trova più da nessuna parte. -
Giordano - Tornerà vedrai … non appena avrà saputo che suo padre
ha … va bè, ha quello che ha … -
Serena - … non sarò di certo io a dirle che suo padre sta male ! -
Giordano - Promettimi soltanto che se dovessi sentirla prima di me
le dirai questo … -
Serena - (furioso) … questo cosa ? -
Giordano - Che devi convincerla a mollare, a non accettare nella
maniera più assoluta quell’invito, che queste cose sono troppo grandi
per una come lei, che non potrebbe mai e poi mai farcela … -
Serena - … che vuol dire che sono cose troppo grandi per lei ? -
Giordano - Significa che quella troia ha sporto denuncia contro
di me per molestie sessuali, questo vuol dire. -
Serena - (sconcertato) Cosa ? -
Giordano - Hai capito bene, e io non ho intenzione di finire su tutti
i giornali come quello che ha cercato di violentare la nuova fiamma di
Cosimo Endisi che lo avrebbe allontanato dal suo focolare domestico.
(uscendo) Sono stato chiaro adesso ? -
Esce anche Serena. Dissolvenza. Buio. Pausa. Luce nella parte
opposta del palcoscenico. Paolo è sdraiato su un divano. Non appena
sente il rumore della porta che si apre va incontro a Serena, appena
entrata. I due ragazzi si abbracciano intensamente.
Serena - Quando sei tornato ? -
Paolo - Sono arrivato qui alle tre, più o meno … (poi, disperato)
allora, dov’è ? E’ impossibile che non te lo abbia detto, dov’è, dov’è ? -
Serena - (stesso tono) Non lo so … te lo giuro .. -
Paolo - (dopo una pausa) … tuo padre pensava che fosse venuta a
Londra ? -
Serena - Mio padre non c’è più con la testa, non ci sta più dentro,
non l’ho mai visto così … per tutta la settimana non ha fatto altro che
cercare di convincerla a non partecipare a quella fottutissima
trasmissione … un delirio continuo … voleva addirittura buttarsi giù
dal balcone … -
Paolo - … ma che cazzo si sono detti veramente mia madre e quello
stronzo di End ? -
Serena - Ne so quanto te. Comunque mi ha detto che c’era anche
quello che ti ha fatto l’audizione quando si sono incontrati … eppure
mi è sembrata tranquilla, sia prima che dopo voglio dire … anzi, prima di
andare mi ha fatto anche un discorsetto del tipo cosa ne pensavo io
a proposito di questa farsa, e io naturalmente le ho detto che era
tutt’altro che una farsa, ma invece lei ha insistito dicendo che si trattava
proprio di una farsa, che in fondo, se le cose le guardi da vicino sono
tutte una farsa, una farsa colossale … -
Paolo - (impaziente) … tutto qui ? E dopo, quando è ritornata, che
cos’altro ti ha detto ? -
Serena - (esasperato) Che si erano messi d’accordo per questa sera,
te l’ho detto un miliardo di volte. Da quel momento in poi è sparita nel
nulla. Quanti altri miliardi di volte dovrò ancora dirtelo ? -
Giordano - (concitato, entrando) Ancora niente ? (poi, indifferente)
Ciao Paolo … -
Serena - (impaziente) … quindi, ti hanno fatto entrare almeno ? -
Giordano - Dicono che a loro non risulta che sia entrata nessuna
Alba Rossi. -
Paolo - (esaltato, a Giordano) E’ impossibile ! Vi giuro che se ora
non la vedo comparire sul teleschermo li faccio saltare in aria tutti. -
Giordano - (risoluto) Cerca pure di darti una calmata. Non abbiamo
avuto abbastanza guai forse ? Avrei dovuto andarmene io fuori dai
coglioni, non tu … almeno non l’avessi mai incontrata, a quest’ora me
ne starei spaparanzato da qualche parte senza dover pensare di poter
fare la figura dell’ebete. -
Serena - (a Paolo, che sta per andarsene) Dove vai ? -
Paolo - E hai pure il coraggio di chiedermelo ? Ma te lo sei sentito
(riferito a Giordano) ? -
Serena - (fermando Paolo, al padre) Un favore ti avevo chiesto …
sei proprio uno stronzo, non pensi che a te stesso. Si può sapere
perché non te ne sei andato da quella troia invece di venire qui a
spalare merda ? -
Giordano - (accorato, dopo una pausa) Perdonatemi ragazzi, cercate
di perdonarmi … non riesco più a fare niente, neanche più a dormire …
con la storia della citazione poi … -
Paolo - … hanno citato anche mia madre ? -
Giordano - Ma no … lei che cosa c’entra ? Alla fine hanno raggiunto
un compromesso … se lei si attiene alle regole prestabilite e soprattutto
se si astiene dal rendere pubblica questa vicenda, loro ritireranno la
denuncia nei miei confronti ma non le daranno alcun compenso per
farsi sputtanare davanti al mondo, altrimenti, oltre che rovinare me,
cercherebbero di rovinare anche tua madre nel caso si rifiutasse di
patteggiare. -
Paolo - (sconcertato) E lei, avrebbe accettato lo stesso ? -
Giordano - Quando tua madre prende una decisione diventa
come quello studente di piazza Tienanmen che non si è spostato
neanche di un millimetro davanti al carro armato. -
Si sente il suono di un citofono.
Serena - (a Paolo) Deve essere il tuo … voglio dire il padre di Alba …
lo sai no, che lui … -
Paolo - (rassegnato) … lo so, lo so. -
Entrano il signor Rossi accompagnato da Giordano, che era andato
ad aprire.
Il signor Rossi - (enfatico) Paolo … come sono contento di vederti …
quando sei tornato ? -
Paolo - (abbracciandolo) Questo pomeriggio. -
Il signor Rossi - Scommetto che avrai un sacco di cose da
raccontarmi. -
Paolo - Si … -
Giordano - (titubante) … sarebbe meglio se accendessimo …. -
Il signor Rossi - (occupando un posto sul primo divano, quello più
vicino al proscenio) … assolutamente. -
Giordano accende la t.v. accomodandosi come tutti gli altri.
Nel frattempo si illumina anche la parte sinistra del palcoscenico.
Lo scenario è immutato, fatta eccezione per i generi alimentari che
sono stati nuovamente sostituiti con i pacchetti di sale.
L’eco mediatica - (maschile, brillante, subito dopo un vivace stacco
musicale) Dagli studi di Via dei Brogli, in Roma … “Un paese a forma
di carota” … -
Entrano Eppi e End insieme, mano nella mano, tra i consueti applausi
e risate incontenibili.
End - (brillante, avvicinatosi al proscenio senza Eppi)
Avete visto bene cari osservatori, ma lo abbiamo fatto soltanto per
depistare le voci che circolano sulle mie continue scappatelle …
(dopo le risate) … pensate che stiamo così bene insieme che siamo
riusciti a convincere addirittura i vertici del palinsesto a non mandare
più in onda la pubblicità … -
Eppi - (accostandolo) … è vero, tant’è che ci tocca prolungare la
stagione per altri due mesi … -
End - (dopo le risate) … comunque sia, qualsiasi cosa state facendo
in questo momento non fatela più, o meglio, evitate di guardarci con
la solita spensieratezza che vi contraddistingue perché questa puntata
non è una puntata come tutte le altre (mentre dall’altro lato del
palcoscenico esultano i familiari di Alba Rossi) ma è una puntata …
preparatevi a quanto sto per dirvi … ad alto contenuto satirico …
(trattenendosi dal ridere) vi prego di credermi, anche perché è la prima
volta in tutta la mia carriera che accetto un ospite nella mia trasmissione
… un ospite di rispetto, sia chiaro … di quelli che postano su Facebook
la loro indignazione per le ingiustizie e la barbarie che accadono nel
mondo mettendoci non meno di 25 punti esclamativi dopo l’ultimo
commento, (ridendo) comunque sia un ospite … (dopo le risate)
una gradita presenza femminile, la quale, in comune accordo con chi
vi sta parlando ha deciso di chiamare questa puntata pensate un po’ …
(scandito) sa ti ro lo gia … (altre risate) … è tutto vero cari osservatori,
non sto scherzando affatto … un applauso di incoraggiamento per la
nostra formidabile, sensazionale, splendida, meravigliosa Alba Rossi
(dopo l’ingresso un po’ impacciato di Alba, ad applauso terminato)
… eccola qui in carne e ossa. -
Eppi - (estraendo un microfono, “intervistandola”)
Può spiegare in modo chiaro e conciso al gentile pubblico che ci segue
in sala, oltre che naturalmente ai milioni di telespettatori che ci seguono
da casa, come le sia venuto in mente di suggerirci un titolo così
altisonante per questa insolita puntata ? -
Alba Rossi - (imbarazzato) Non lo so … a dire il vero siete stati voi
che … comunque, va bene (esitando) … -
Eppi - (divertito) … va bene cosa scusi ? -
End - (a Eppi) Dai, non la dovresti assalire subito così …
probabilmente è rimasta tradita dall’emozione. -
Alba Rossi - Toglietemi una curiosità … scusate, ma proprio non
posso fare a meno di chiedervelo e vi imploro, anzi, vi supplico di
rispondermi prima come uomini che come comici, ma voi, siete venuti
qui a fare questo mestiere perché in fondo la vostra più segreta
aspirazione è quella di ambire un giorno a varcare la soglia di
Palazzo Chigi, oppure perché la nostra amata capitale continuerà
ad essere nei secoli a venire un’eterna e ridente metropoli ? -
End - (divertito, a Eppi) Vai tu o vado io ? (dopo che il collega si
rifiuta accentuandolo con una eloquente gestualità, rispondendo)
Scelgo la seconda opzione … ma solo perché, mi scusi per il gioco
di parole, è solo di recente che davanti a Palazzo Chigi si è formato
un discreto assembramento, nel senso che non si capisce più se sono
più quelli che vogliono entrare cercando di far ridere oppure quelli che
vorrebbero uscire mantenendo il loro contratto di lavoro
a tempo indeterminato. -
Eppi - (provocatorio, dopo le risate) In questo senso lei sarebbe
favorevole a un assembramento d’entrata ? -
Alba Rossi - Io sono favorevole a qualsiasi singola manifestazione
o epifania che … -
Eppi - (divertito) … nel senso che sarebbe contraria a qualsiasi
apparizione televisiva ? -
Alba Rossi - No. Le ho appena detto che sono favorevole …
l’ho detto così, per dire … -
Eppi - … per dire cosa ? -
Alba Rossi - Per dire che sono favorevole a qualsiasi manifestazione
o epifania di qualcuno che sa di far ridere sapendo anche che
potrebbe essere capace a governare questo paese grazie a un
mandato soprannaturale. -
Risatine sommesse
End - (divertito, a Eppi) Mi viene da pensare una cosa … -
Eppi - (stesso tono) … cosa ? -
End - Che se i politici fossero tutti quanti toccati dal divino
scoppierebbe un pandemonio, una specie di epidemia depressiva …
(poi, al pubblico, dopo le risate) … vi prego, non pensate che sia tutta
una messa in scena perché … -
Alba Rossi - (infilandosi i dentoni da Bunny Scout, imitandolo)
… perché il cambiamento siamo noi, perché noi rappresentiamo la vera
speranza per tutti coloro che non intendono farsi rubare il futuro da
una vecchia classe dirigente buona soltanto a ripetere le stesse cose
che dirà quella nuova, che nello specifico non sono mica quelli che
verranno dopo di noi, ma che siamo sempre noi, forse con qualche
capello bianco in più, ma con una voglia così forte e determinata a
cambiare finalmente verso che ci troveremo costretti addirittura a
ridefinire il concetto e la parola stessa rottamazione chiamandola con
il suo vero nome, ovvero sia (dopo essersi tolta i dentoni da Bunny
Scout e consegnandoli elegantemente a End, imitandolo)
… rottamazione. -
Risate e applausi, prolungati
End - (visibilmente contrariato) Brava, bravissima … (poi, divertito,
al pubblico, mostrando i dentoni con il braccio alzato, riconsegnandoli
ad Alba Rossi) Questi sono di sua proprietà … ve lo dico in via
confidenziale che non si trattava di una messinscena, ma che piuttosto
era un modo come un altro per introdurre la nostra gradita ospite al
tema della puntata … come avete avuto modo di notare cari osservatori
(poi, risoluto) … regia, potete farmi un primo piano sulla scaffalatura
per cortesia … grazie … (poi, nuovamente al pubblico) … ci troviamo
anche questa volta in un supermercato come potete vedere, solo che
questa volta, nei vari reparti di riferimento, non c’è che il sale. In pratica,
in una ipotetica società avveniristica dove tutti mangeremo solo sale,
e di conseguenza si venderà solo sale … in barba a tutti i monopoli, tiè
(suscitando ilarità facendo il gesto dell’ombrello) … non ci resterà che
comprare solo sale … ora, io mi assenterò per qualche secondo, giusto
il tempo di andare a recuperare un carrello della spesa … nel frattempo
la coppia (alludendo ad Alba e a Eppi) formata dal proprietario di
un’impresa di onoranze funebri e da un’esperta dietologa, non che
affermata nutrizionista, proveranno a dialogare a proposito di una
eventuale soluzione per arginare un fenomeno anomalo, eppure
stranamente in costante crescita, come quello dell’imprevedibile
otturazione di vene e di arterie riscontrato purtroppo in molti soggetti,
tra cui anche molti giovani … (uscendo tra le risate) … tranquilli,
arrivo subito … -
Eppi - (flemmatico, dopo una pausa) … per me non è assolutamente
un problema. -
Alba Rossi - (giustificato, dopo le risate) Vorrei vedere !
Hai più clienti tu di Mark Zuckemberg ! -
Altre risate. Entra End con il carrello della spesa, con indosso una
parrucca dai folti capelli bianchi e una barba finta dello stesso colore.
Alba Rossi - (alludendo al fatto che End si sta praticamente
riempiendo il carrello con i pacchetti di sale) Non le sembra di
esagerare ? La salute è una soltanto, sa … senza dubbio non glielo
chiederei se le sembrassi indiscreta, ma il fatto è che mi sento in dovere
di segnalarle che l’abuso di sale potrebbe essere letale in un certo
senso, e che per questo, soltanto per questo mi sono permessa di
farle questa domanda. E’ uno sportivo per caso ? -
End - (al pubblico) Uno sportivo … belin, nemmeno mi riconosce
questa qui … -
Eppi - (ravveduto, ad Alba, sottovoce ma comprensibile)
… è lui … lui, lui … (poi, esasperato) ma si, lui, no ?
Quello che ha inventato il sale taumaturgico ! -
Alba Rossi - (di rimprovero, a End) Complimenti ! Da quando il
suo prodotto ha invaso il mercato … -
End - (alterato) … non ricominciamo con la solita solfa belin perché
non è giornata, ci siamo capiti ? Lei chi è, che cosa fa nella vita ? -
Alba Rossi - Sono una nutrizionista … -
End - … una nutrizionista … c’era da scommetterci … (poi, al pubblico)
ci hanno rotto i marroni per venticinque anni consecutivi i freelance,
e adesso che non ci sono più chi arrivano ? I nutrizionisti !
(dopo le risate, consegnando ad Alba Rossi due pacchetti di sale
come se dovesse farle l’elemosina) Tenga signora, se lo tenga stretto,
e cerchi di farne buon uso anche se sarà costretta a fare questo
sporco lavoro … guardi un po’ cosa le dico … -
Eppi - (premuroso, ad Alba Rossi) … prendilo, non si sa mai … -
Alba Rossi - (con i pacchetti di sale ancora tra le mani di End)
… tu è meglio che te ne stai zitto, che tanto prima o poi lo trovo io un
modo per liberarmi da te … quanto a te e al tuo sale (rubando il
carrello della spesa a End, lasciandolo a bocca aperta con i due
pacchetti di sale in mano) è meglio se me lo prendo tutto io perché
a forza di spargerlo in mezzo alla strada quando non nevica alla fine
non hai fatto altro che deviare il traffico. -
Sipario