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12 Ottobre 2017
Guesthouse
12 Luglio 2016

Satirologia


Intermezzo social

ovvero, evoluzioni oggettivamente imprevedibili di un intrattenimento ( nel senso che soltanto il leader di una coalizione di un governo democratico sarebbe in grado di prevedere il concetto di satira, sia da un punto di vista neologico costituzionale che da un punto di vista morfologico)

di Sormani

Dedicato a tutti, compresi quelli che si divertono esclusivamente quando le battute provengono da un loro diretto superiore.


PERSONAGGI E INTERPRETI


Alba Rossi -- una cinquantenne

Il signor Rossi -- il padre di Alba

Giordano Taglialatela -- il compagno della vita di Alba

Paolo Martini -- il figlio di Alba

Serena Taglialatela -- la figlia di Giordano

Vera Cortese -- la presunta amante di Giordano

Cosimo Endisi -- un comico di successo

Nicola Greppi -- un comico di successo

Un satiro anonimo -- l’eco mediatica


SCENARIO


Il palcoscenico è diviso a metà da una parete di polistirolo che raffigura una rete da pesca, alta fino al soffitto. A sinistra due sedie, l’una di fronte l’altra, e uno specchio appeso alla relativa quinta. A destra due divani, l’uno a fianco dell’altro, posti di fronte a un televisore appoggiato su un mobiletto a ridosso della relativa quinta. Due uscite laterali, una per parte.


COSTUMI


La scelta dei costumi è stata demandata alle visioni di qualunque spettatore coinvolto dalle interpretazioni dei personaggi che sono in scena. Tale decisione è stata presa in conformità con i principi di tutti gli attori menzionati, inclusi i succedanei, allo scopo di incentivare i sovrintendenti designati dal Ministero del turismo e dello spettacolo a standardizzare il faraonico budget di spesa prevista per questo genere di rappresentazioni.










A sipario chiuso

Voce del satiro anonimo - La satira è il sale della democrazia, disse qualcuno. Se fosse vero però quel qualcuno avrebbe potuto anche prendersi la responsabilità di dire che il numero di chi fa imitazioni satiriche in questo paese è paragonabile a quello delle acciughe contenute in un silos stracolmo dello stesso pesce azzurro, visto che praticamente non c’è più nessuno che abbia voglia di farle. Immaginate di svegliarvi dopo una lunga notte buia e tempestosa in un paese a forma di carota, invece che di stivale, e che fosse governato da un tuttologo come Bunny Scout, un cuoco tuttofare. Ogni mattina, puntualmente alle 7e 45, per prima cosa Bunny Scout si passerebbe la punta della lingua sopra gli incisivi, che lo aiuterebbero in qualche modo a zigare, davanti allo specchio con aria compiaciuta, poi andrebbe a sedersi sul banco da lavoro della sua attrezzatissima cucina con le gambe a penzoloni, mettendosi a tamburellare con le dita della mano destra sul suo ginocchio sinistro, chiedendosi se quello potrebbe continuare ad essere il modo giusto per intensificare la sua azione di governo. Dopo di che si alzerebbe di scatto e inizierebbe a darsi da fare. E farebbe proprio di tutto, dagli antipasti ai dolci senza nemmeno seguire una ricetta : roba da mandare in visibilio qualunque collega creativo che si rispetti, tant’è che diventerebbe subito amato e invidiato da tutti. Come spesso accade però quando le cose vanno per il verso giusto, arriverebbe qualcuno a mettere i bastoni tra le ruote, anzi, in questo caso, trattandosi di sale, sono in realtà arrivati due suoi colleghi che evidentemente hanno esagerato con il re delle sostanze democratiche, tant’è che si sono introdotti abusivamente nella sua cucina per aggiungerlo apposta, senza nemmeno farsi vedere da lui, rovinandogli le sue pietanze succulente, i suoi prelibati manicaretti. Tali colleghi, che invece di governare, com’è ovvio che debba fare solamente Bunny Scout, si guadagnano da vivere imitandolo, o meglio, cercando di imitarlo tanto è difficile entrare in quel ruolo, sono due energumeni attempati, i quali, più per una totale mancanza di concorrenza, che per l’aggiunta di un ingrediente così determinante, hanno deciso di farsi chiamare gli “EppiEnd”. -

A sipario aperto

End è in piedi di fronte allo specchio, che si sta sistemando i dentoni da Bunny Scout, mentre Eppi è seduto su una sedia. Dall’altra parte del palcoscenico Alba Rossi e Giordano Taglialatela sono distesi completamente sopra i due divani, ognuno assorto nei suoi pensieri.


End - (alterato) Ti muovi, o no? Manca un minuto! -
Eppi - (esasperato) Rilassati … siamo o non siamo il meglio sulla piazza al momento? -
End - (sarcastico, uscendo di corsa) Grazie Nico, sei un vero amico. -

Demotivato, Nicola Greppi resta seduto ancora per qualche secondo (per poi uscire, camminando) mentre dal lato destro del palcoscenico entrano come due forsennati Serena Taglialatela e Paolo Martini. Sono entrambi adolescenti.



Alba Rossi - (ironico) Vi è andata male … -
Paolo - (giustificato) … non è come pensi … -
Giordano - (autoritario) … ah si? (poi, alla figlia) E … come dovrebbe essere? -
Serena - (imbarazzato, di sfida, dopo una pausa) Se anche lo fosse? -
Alba Rossi - (autorevole) Che lo sia o che non lo sia non sei tenuta a difenderlo (riferito al figlio) anche se sono fatti vostri, comunque sia a tuo padre devi rispondere (“accendendo” la t.v., nel senso dell’atto di prendere il telecomando dal mobiletto e attivarlo verso la t.v., che per ovvie ragioni rimarrà spenta. Si sentirà soltanto la voce dell’eco mediatica, ovvero il satiro anonimo, il quale, coadiuvato da altre voci fuori campo, farà il verso in sottofondo a una pubblicità progresso diramata dal Ministero della pubblica istruzione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dello studio per le giovani generazioni : “laurearsi oggi è semplicissimo, basta saper scegliere la facoltà giusta. Quello che conta davvero è che se diventi medico chirurgo e il paziente di turno si è rotto il femore destro tu devi necessariamente operarlo a quello sinistro). Vuoi mica che gli prenda un coccolone(alludendo a Giordano)? Che cosa diresti poi al tuo spasimante, che se ne è andato all’altro mondo per colpa mia? -
Serena - Potete pensare quel che vi pare, sta di fatto che noi non abbiamo combinato proprio un bel niente! Siamo venuti qui in salone solo perché volevamo vedere gli “EppiEnd”. -
Alba Rossi - (sarcastico, riferito a Giordano) Beh, allora potevate lanciarvi dal suo elicottero direttamente con il paracadute. Bastava che glielo dicessi e lui avrebbe subito chiamato prima un demolitore e poi un decoratore per far rimodernare il soffitto. Non è vero Giò? (poi, ancora rivolta a Serena) Se sapessi quante volte mi ha sussurrato di volere che casa nostra diventasse come il tettuccio apribile con vista panoramica della sua Maserati modello base, non avreste certo fatto irruzione qui come due centometristi. -
Giordano - (esasperato) Ha parlato la perfezione in persona! Lo sapete almeno da quanto tempo va avanti a sfottermi così, con tutto quello che sto passando in questo periodo? -
Alba Rossi - Vent’anni, quattro mesi e dodici giorni, che all’incirca corrisponde al nostro … -
Giordano - … ma piantala! Possibile che non ci riesci proprio a tenere a freno quella lingua mai? Nemmeno davanti a loro? -
L’eco mediatica - (dopo uno stacco musicale) … questo programma è stato presentato da (dopo che Paolo ha “cambiato” canale, mentre dal lato sinistro del palcoscenico entra End con indosso i dentoni da Bunny Scout. Detto da un’altra voce) … Onnitel, Onnitel è la soluzione giusta a tutti i tuoi problemi, con Onnitel puoi. -

Paolo e Serena stanno ora guardando la t.v. su un divano, sull’altro ci sono seduti i loro rispettivi genitori. Durante il consueto applauso (da ovazione, registrato) d’apertura di “Un paese a forma di carota”, il programma televisivo prodotto, ideato, diretto e condotto da Cosimo Endisi e Nicola Greppi, End è in piedi, di fronte allo specchio, che si sta passando la punta della lingua sopra gli incisivi. Subito dopo va a sedersi su una sedia, infossandosi, mettendo le gambe a penzoloni su un bracciolo, per poi mettersi a tamburellare con le dita della mano destra sul ginocchio sinistro, facendo poi una pausa per poi rifarlo.



End - (alzandosi di scatto dopo le solite risate, comprese quelle fatte dall’altra parte del palcoscenico) Signori miei … io non prometto soltanto, io mantengo, punto. Io l’arrosto lo faccio sul serio … -
Voce di Eppi - … signor presidente … -
End - … venga dottor Celafaremo, venga in mezzo a noi, si faccia vedere, altrimenti i gufi diurni diranno che ce la farà solo Romolo … -

Stesso copione di risate

Eppi - (entrando tra gli applausi con una cartellina, mettendosi a sedere di fronte a End che si è appena seduto) … signor presidente, scusi la mia indiscrezione se vengo subito al dunque, ma la carne di questo arrosto non le sembra troppo poco digeribile per tutti i commensali che se ne ciberanno? -
End - (esterrefatto) Troppo poco digeribile? Ma se è da questa primavera che l’ho messo a cuocere! A quest’ora si sarà belle che disfatto … si scioglierà in bocca come burro. -
Eppi - Eppure circolano certe voci circa la cottura, che tra l’altro non sono nemmeno quelle dei gufi diurni … -
End - … ho capito, ma non c’è nulla da temere … sono quelli notturni, che per paura che tutti scoprano la tenerezza e il gusto incomparabile del mio arrosto confondono le idee dicendo che la temperatura del forno è troppo bassa e che di conseguenza, anche se dovesse cuocere fino al prossimo autunno, sarebbe sempre troppo duro. Lo sa perché sia i gufi notturni che quelli diurni gufano ancora? Perché io permetto a loro di gufare. E lo sa perché io permetto a loro di gufare? Perché voglio vederli cambiare verso quando tutto sarà cotto a puntino. -

Altre risate, mentre Alba Rossi esce.

Eppi - Signor presidente, come intende affrontare la prossima spesa sapendo che tutti, indiscriminatamente, avranno espresso la loro volontà di mangiare il suo arrosto senza più alcun ripensamento? Potrebbe darci anche qualche anticipazione circa la scelta del supermercato, l’EU, oppure l’US ? -
End - Prima di tutto dipende da cosa intende lei per spesa. spesa ordinaria o spesa straordinaria ? -
Eppi - Ordinaria, ordinaria … per carità … -
End - … caro dottor Celafaremo, intanto la ringrazio per l’ottima domanda, e al tempo stesso apprezzo la sua abnegazione nel cercare di far capire ai più indecisi con la fiducia e la trasparenza che da sempre ci contraddistinguono quali sono gli ingredienti primari che si devono scegliere quando si devono rendere pubbliche le spese necessarie per eseguire menu sempre più difficili, ma lei dovrebbe sapere che una volta che tutti, ma proprio tutti tutti tutti, avranno acconsentito a cibarsi del mio succulento arrosto, finalmente avrò carta bianca e potrò decidere persino quali prodotti vendere nei supermercati, quindi … -

Stesso copione di risate

Eppi - … signor presidente, signor presidente … non si distragga, il successo distrae, sa com’è … se non le spiace vorrei partire proprio da i dolci, vista la sua preparazione in materia … secondo lei quante uova occorrono per fare uno zabaione per diciamo quattro persone? -
End - Trentasei a testa, solo rossi intendiamoci. Faccia il conto lei. -
Eppi - (esilarante, al pubblico, cercando di reprimere l’irrefrenabile ilarità) Scusate … ma non …. non ce la faccio più ecco … -
End - (rendendogli omaggio, togliendosi i dentoni da Bunny Scout) Nicola Greppi, il dottor Celafaremo … (dopo gli applausi e l’uscita di scena di Eppi) … dunque è così cari osservatori … non so come vi sentite voi, ma io non riesco più neanche ad esprimermi con parole semplici e comprensibili a forza di parlare questa lingua … è un po’ come se le metafore si fossero improvvisamente impossessate dei miei ragionamenti e non riuscissi più a capire che differenza passa tra un coniglio e un presidente … (dopo altre risate) voglio farvi un esempio … se per un rarissimo caso dovessi prenderlo in giro sul ponte sullo stretto di Messina non mi verrebbe più in mente di dire che è stato il ponte a dire che è lui che si fa, anzi che il ponte, ma direi, facendo la parodia di me stesso, che ci vorrebbe un guanciale di maiale intero per farmi una bella amatriciana nel caso dovessi festeggiare l’inaugurazione (immediatamente, senza risate) … così come per il bonus degli 80 euro o per la social card, altro che spesa intelligente sarebbe per i contribuenti : lo aiuterebbero a comprarsi una conigliera nuova! Comunque vada cari osservatori, una cosa è certa : tra i militanti dell’opposizione si sta creando quel genere di compromesso in grado di cementificare le eventuali prossime coalizioni di governo qualora vincesse il fronte del no all’imminente referendum costituzionale : manca solo la convergenza per orientare la guida dei rispettivi ministeri … una cosa da nulla, una bagatella, poi tutto si aggiusterà come al solito … (dopo le risate) effettivamente pensateci bene, gli scenari che si aprirebbero sarebbero inquietanti … ve lo immaginate il capo dell’opposizione discutere con i rappresentanti delle altre forze politiche che appartengono alla stessa opposizione sulle proposte delle nomine dei rispettivi ministeri da spartire? Ci avete provato? Bene, da questo momento in poi non siete più liberi di farlo perché potreste andare incontro a visioni celestiali, qualcosa di assolutamente paradisiaco che, tradotto dal linguaggio metaforico farebbe invidia addirittura agli autori dello spot della famiglia felice del Mulino Bianco … (dopo le risate) … a volte mi chiedo … ma se tutto dovesse dipendere dal capo dell’opposizione chi vivrebbe ancora in questo paese, solo più i gufi notturni, che per paura di chiedergli come investire politicamente i capitali sottratti alla collettività chiederebbero consiglio ai gufi diurni, già esiliati, che a loro volta girerebbero la stessa domanda sempre a lui, al Grifone, il capo supremo di tutti i gufi ? (andando allo specchio, sistemandosi una parrucca dai folti capelli grigi che estrae dalla tasca insieme a una barba finta dello stesso colore) -
Eppi - (sommesso, entrando con un microfono) Mi scusi … onorevole … -
End - (polemico) … lei chi è, che cosa vuole, è della Rai, di Mediaset, su quale giornale scrive ? -
Eppi - Sono un giornalista freelance … -
End - … ci mancavano i freelance, belin … (poi, sprezzante) … qualcuno dovrà pur pagarti per le cazzate che scrivi, no ? Chi è che ti paga ? Chi è che ti paga ? -
Eppi - (giustificato) Veramente non ho un capo di riferimento, mi limito a fare cronaca e vengo pagato dalle diverse testate giornalistiche che sono interessate ai miei articoli. E’ così che funziona. -
End - (stesso tono) Non le ho chiesto chi o come funziona cosa, le ho chiesto quali di queste testate tira fuori le palanche che le servono per vivere. Ha capito adesso ? E’ così che la travisate la realtà voi giornalisti … -
Eppi - (divertito) … guardi che fino a prova contraria à lei che sta travisando le parole, visto che si è permesso, con un tono per altro ingiustificato, di chiedermi … -
End - (alterato, rimuovendo dalla cornice dello specchio una telecamera nascosta) … e questa chi ce l’ha messa, ce l’ho messa io o ce l’ha messa lei per far vedere che ce l’ho a morte con i giornalisti ? -
Eppi - (sempre più divertito) Evidentemente qualcosa le sta proprio sfuggendo di mano onorevole, primo perché ci troviamo in una pubblica piazza, e secondo perché quella è una telecamera nascosta che questo comune, così come tutti i comuni che intendono tutelarsi da atti di vandalismo, hanno installato per difendersi da … -
End - (furioso, ribaltando le sedie) … oltre a quella cimice nel lampione anche le panchine ha messo apposta, le ha messe apposta per indurmi a rilasciare un’intervista … -

Risate a crepapelle

Eppi - (assecondandolo) … si calmi onorevole, si calmi … non era mia intenzione causare uno scatto d’ira come quello a cui ho appena assistito. -
End - (dopo averlo fissato a lungo, tra le risate trattenute del pubblico, compresi Paolo, Serena e Giordano) Uno scatto d’ira dici tu … belin, aspetta ancora qualche mese e poi vedrai dove andrai a farlo il tuo lavoro … te lo do io il freelance, rimpiangerai nella vita di non aver scelto di dover raccogliere i pomodori a 30 centesimi l’ora sotto il sole per 15 ore consecutive a una temperatura di 45 gradi all’ombra, altro che freelance ! -

Risate e applausi (da ovazione, registrati) con il conseguente inchino di ringraziamento e congedo da parte dei due comici, che escono.



Paolo - (divertito, “spegnendo la t.v.) Troppo forti … -
Serena - (stesso tono) … inimitabili … -
Giordano - … la fine del mondo … (poi, risoluto, a Paolo) … senti ma, si può sapere dov’è andata ? -
Paolo - Non lo so, pensavo che l’avesse detto a te … (dopo l’uscita frettolosa e senza alcuna spiegazione di Giordano, e dopo il conseguente rumore di portiera d’automobile sbattuta) … deve essere successo qualcosa … -
Serena - (sarcastico) … ma dai ! Lo sai che sei davvero perspicace per avere diciassette anni ? -
Paolo - (saltandole addosso) Davvero ? Adesso vieni qui, che poi … -
Serena - (furioso, divincolandosi) … non mi toccare stronzo … sei un bastardo, ecco cosa sei … pensi soltanto a questo, perfino quando sai che stai per fare qualcosa che non vedi l’ora di fare … che cosa ti interessa di più, fare sesso o suonare la chitarra ? -
Paolo - Fanculo, sei tu la stronza … -
Serena - … tu invece sei sempre un bastardo … ti ho visto sai, come sbarelli per quella troietta di quinta ! -
Paolo - (esasperato) Ah … ma allora sei proprio fissata … -
Serena - … per tua info la coda di quelli che mi sbavano dietro è più lunga di quella che aspettano di accaparrarsi un biglietto per il concerto dei … -
Paolo - (sprezzante, uscendo) … se vuoi un consiglio tiratela di meno, sennò uno di questi giorni ti si strappa. -

Delusa, Serena “accende” la t.v, mentre la parte sinistra del palcoscenico viene oscurata.



L’eco mediatica - (femminile, professionale) … come d’altronde sempre più spesso accade in queste tragiche circostanze il numero delle vittime è destinato a salire … (arrogante, femminile, dopo che Serena ha cambiato canale) … a me non me ne frega niente, hai capito ? A me mi c’hanno chiamata nella casa, tu invece sei stata tu a voler partecipare, per cui … (maschile, risoluto, dopo che Serena ha cambiato canale) … potrebbe risultare un’attenuante nel caso si trattasse di omicidio preterintenzionale … -

L’attimo dopo Serena si sintonizza su un programma musicale, mentre allo stesso tempo viene illuminata la parte sinistra del palcoscenico : al posto dello specchio appeso alla parete e delle due sedie messe nel mezzo, c’è uno scaffale (colmo di pacchetti confezionati di sale) messo a ridosso della relativa quinta. Alba Rossi entra con il carrello della spesa, accompagnata dal padre. Il sottofondo musicale che si sente è il programma ascoltato da Serena.

Il signor Rossi - (pacato) … un opportunista, un approfittatore, questa era l’opinione della buonanima di tua madre quando ne sentiva parlare. Il fatto di non avere un lavoro fisso, di vivere di espedienti ancora a quell’età sperando chissà quale giorno di migliorare la sua condizione, a casa mia equivale a dire di essere un fallito. -
Alba - (esasperato) Senti pà, non ricominciare … per favore ! In questo momento non ho bisogno di sentire anche le tue lamentele … Paolo non fa che dirmi di essere stressato dalla sua vita da minorenne, pensa te, e che non vede l’ora di andarsene a Londra … appena mi vede Serena, e tu sai quanto sia poco logorroica, mi fa una testa così perché si sente depressa, e la ragione della sua depressione indovina un po’ qual è ? Perché pensa che Paolo non sia il ragazzo giusto per lei, mi pare ovvio, se però mi azzardo a spiegarle qualsiasi cosa a proposito di mio figlio lei non mi lascia parlare, continua a dire quello
che pensa per altre tre ore, se va bene, altrimenti mi fa il muso lungo per due giorni … se a volte in ufficio mi capita di essere di cattivo umore il direttore mi fa passare per un’incompetente perché dopo tutti questi anni in azienda avrei dovuto imparare quanto meno a separare la mia carriera professionale da quella personale … tu pensa, come se esistesse una carriera personale ! Lo sai com’è fatto Giordano … se non sarà un grande albergo sarà un ristorante, magari una mensa aziendale … -
Il signor Rossi - … ti capisco Alba, so che vorresti che fosse una mensa aziendale … se vuoi posso … -
Alba - (risoluto) … no. -
Il signor Rossi - (giustificato) Ma perché ? Io ho ancora delle conoscenze, potrei … -
Alba - … potresti, ma non devi. -
Il signor Rossi - (alterato) Spiegamene la ragione allora. -
Alba - Vuoi sapere la ragione ? Sei sicuro che ti basta per non andare oltre, per finire poi di parlare magari di demagogia? -
Il signor Rossi - (comprensivo) Alba, ti prego … -
Alba - … perché Giò non è un tipo da raccomandazioni, perché pensa che il lavoro nella vita di una persona sia la sola cosa per cui vale la pena prendersi davvero sul serio, perché nel suo lavoro sa che cosa significa comandare, in quanto sa che prima di tutto il potere è un dovere, qualcosa per cui la rabbia che si accumula a causa del nostro semplice stare al mondo bisogna saperla guidare, per migliorarlo … -
Il signor Rossi - (canzonatorio) … ne parli come se fosse un oligarca. -
Alba - Il potere non è dominio sugli altri, il potere è alchimia, in un certo senso … guardati un po’ intorno e dimmi se vedi ancora qualcuno che facendo il suo lavoro è capace a comandare gli altri … (poi, sarcastico, mettendo nel carrello una confezione di sale) … probabilmente sono rimasti soltanto i politici (mettendo nel carrello un’altra confezione di sale) … anzi, senza tanti probabilmente … sai a che cosa assomigliano ? (prendendo in mano un’altra confezione di sale, rigirandola prima di metterla nel carrello) Dal primo all’ultimo a me sembrano tutti dei pacchetti di sale, ma non questo sale che vediamo qui e che usiamo per insaporire le nostre pietanze, un sale miracoloso, che guarisce da ogni male, e che all’occorrenza si trasforma per venire incontro alle nostre esigenze … (continuando a mettere nel carrello altre confezioni di sale) … hai bisogno di pane ? Eccoti un bel filone ! Vuoi delle uova ? Ecco a te una dozzina, fresche di giornata. Della carne ? Ecco qui un bel filetto di sanato*, di prima scelta … - * carne bovina selezionata e certificata, di ottima qualità.
Il signor Rossi - (riponendo i pacchetti di sale al loro posto) … ora smettila, non mi sembra né il momento né il posto adatto per parlare di certe cose … tanto non cambierà mai nulla, anche se … -
Alba - ... certo, certo … -
Il signor Rossi - ... non farmi passare per un demente perché non credo di esserlo mai stato, nemmeno quando avevo la tua età, quando avevo ancora qualche residuo di illusione … cercate piuttosto di godervi la vita, voi che potete farlo ancora, e di andare d’accordo soprattutto : questa è la sola cosa che conta. Ogni tanto però fatevi una bella risata, altrimenti … l’altra sera li avete visti gli “EppiEnd” ? (poi, basito, dopo aver visto l’espressione glaciale della figlia) Allora ? Ma cosa c’è ? Si può sapere cosa … -
Alba - … se lo sono scelto bene il nome quei due mentecatti che spopolano soltanto perché c’è gente come te, che pende dalle loro labbra … -
Il signor Rossi - (divertito) … povera te, va … devi essere rimasta l’unica sulla faccia della Terra che non si diverte a guardare gli “EppiEnd”. Che cosa vorresti insinuare, che siamo tutti scemi ? -
Alba - No. Che vi siete rincoglioniti, è diverso. Chi subisce l’effetto di quel divertimento non è capace a ridere delle sue disgrazie. -
Il signor Rossi - (esasperato) La mia disgrazia è che sono arrivato alla mia età con una figlia come te, che pensa ancora di poter cambiare il mondo ! -
Alba - Pensa alle mie allora … se voglio qualche complimento non mi resta che venire con te a fare la spesa … figurati nel corso degli anni poi … per il mio primo uomo ero una regina, per il secondo un’affascinante imperatrice, ovviamente fino al momento in cui ho lavato e stirato le sue camicie, e per sentirmi dire che sono una dea è sufficiente girare l’angolo e andare nel reparto dei surgelati, puoi stare tranquillo che qualcuno pronto a paragonarmi alla Madonna lo trovo di sicuro … peccato che Giò sia ateo, altrimenti dopo questi vent’anni passati insieme potremo dar vita alla vera stirpe dei Merovingi … -
Il signor Rossi - (turbato) … vorresti mica lasciare anche lui ? Proprio ora che ha perso il lavoro ? -
Alba - (provocatorio) Si … ho intenzione di lasciarlo proprio ora, sul più bello … -
Il signor Rossi - … e questa situazione la troveresti bella ? Però … non ti facevo così cinica. -
Alba - Invece lo sono, ma soltanto con chi vuole cambiare apposta argomento sapendo di non poter reggere un confronto. -
Il signor Rossi - (risoluto) Ma di quale confronto stai parlando ? Possibile che ogni qual volta discutiamo di politica tu debba farne una ragione di stato ? Perché non ti sei iscritta al Movimento allora ? Avresti potuto benissimo farlo, chi te lo impediva ? Ora magari saresti diventata … -
Alba - … l’importante non è tanto fare politica negli interessi di un paese quanto interessare un paese a come non fare la tua tanto declamata demagogia. Chi si permette di prendere in giro tutti indiscriminatamente per mantenere fede al proprio ruolo di satiro che irride il potere, fa demagogia. La più convincente demagogia, soprattutto perché non ha uno straccio di concorrenza. Andando avanti di questo passo il potere sarà costretto a vietare i programmi satirici e paradossalmente sarebbe uno dei pochi provvedimenti sensati intrapresi negli ultimi anni, proprio perché a forza di metterla sul ridere ci si dimentica, o meglio, si da più spazio a chi fa ridere piuttosto che a chi sta cercando in tutti i modi di sovvertire un ordine costituito da una classe dirigente che piuttosto di ammettere i propri sbagli continuerebbe a rubare alla gente ridendo in faccia proprio alla stessa gente che li mantiene. -
Il signor Rossi - Non mi sembra che diano poco spazio a ci starebbe cercando in tutti i modi di sovvertire ... -
Alba - … se non è vero allora perché durante la pubblicità che mandano in onda tra un notiziario e un programma di approfondimento sul teleschermo appare la scritta “tra 30 secondi Un paese a forma di carota” ? -
Il signor Rossi - (divertito) Ma perché è il programma più seguito degli ultimi anni, mi pare ovvio … -
Alba - … ti pare ovvio perché, come la stragrande maggioranza di quelli che guardano programmi simili, sei talmente abituato a ridere attraverso qualcuno che è capace a far ridere soltanto con le imitazioni dei potenti, che ti sei dimenticato che esistono anche altri modi per divertirsi. -
Il signor Rossi - Per esempio, guardare i cartoni animati ? -
Alba - No. Farli … proprio nel senso di mettersi lì, con la matita e il foglio bianco e disegnarli facendo le caricature più bizzarre … dai, su … pensa che tristezza infinita se dovessi soltanto imitarli … -

Pausa. Alba Rossi e suo padre escono con il carrello della spesa, mentre Serena “spegne” la t.v. (interrompendo il sottofondo musicale) rispondendo al cellulare. Dissolvenza e conseguente buio nella parte sinistra del palcoscenico.

Serena - (polemico) …… cerca di darti una calmata o.k. ? Così come stai parlando non si capisce un accidente … prima di tutto dimmi dove sei … (giustificato) va bene, allora ci vediamo dopo, no? …………………….. (poi, eccitato) veramente ? Ma è una notizia fantastica ! Lo hai detto a tua madre ? Pensa quando lo verrà a sapere mio padre, ti chiederà di … ma dimmi una cosa, come lo hai conosciuto questo ………………….. (sconcertato) cosa ? Un’amica di mio padre ? Aspetta, aspetta, non chiudere … -

Prima di uscire di scena Serena si mette a saltare e a urlare di gioia. Qualche istante dopo, dalla stessa parte del palcoscenico, entrano Nicola Greppi e Cosimo Endisi.

Eppi - (provocatorio, stravaccandosi sul divano) … la verità … non ti ho mai visto così preso. Tua moglie lo sa ? -
End - Non esageriamo … -
Eppi - (sensazionale, alzandosi) … ah, beh allora credo proprio che questa volta …si, insomma …. è giovane, carina, intelligente e magari sa anche cucinare … ma dove l’ha scovata quel genio di Lojodice ? Di solito non si preoccupava esclusivamente del trattamento che riserviamo alle bambole russe ? Dai, sul serio … dove l’ha conosciuta ? -
End - Alla SIAE, si occupa di contabilità. Lojodice ci è andato per pagare non so più cosa, l’ha vista, le ha detto chi era e l’ha invitata in studio per conoscerci. -
Eppi - Grandioso … toglimi soltanto una curiosità … come mai io non ero presente ? -
End - S i vede che eri occupato … -
Eppi - … si, si, certo … come no … e … allora ? -
End - Allora niente … andiamo al bar, lei ammicca, mi racconta le solite cose che raccontano più o meno le altre come lei che vogliono guarda caso le stesse cose, poi però a un certo punto cambia espressione, diventa tragica, si irrigidisce, mi parla di una storia strappalacrime … i suoi genitori sono morti entrambi in un incidente provocato dallo stesso figlio di buona donna che l’aveva stuprata un anno prima … ha un fratello, ma non si parlano … il marito lo hanno licenziato e lei lo ha scaricato perché non sopportava più l’idea di doverlo mantenere ma al tempo stesso ha illuso un altro, che tra l’altro è pure disoccupato quest’altro, dio solo sa perché … insomma, ci mancava solo più che mi dicesse che era una portatrice sieropositiva, sta di fatto che mi ha chiesto, anzi, a dire il vero mi ha implorato un’audizione per suo figlio che suona in un gruppo … -
Eppi - … e tu, che cosa le hai risposto ? -
End - Che le avrei mandato il nostro bravo Lojodice in qualità di talent scout, che altro potevo risponderle ? -
Eppi - (sensazionale) Fantastico … non ti facevo così … premuroso … quindi, quando arriverai al dunque, stesso trattamento? Alla stregua di Irina ? -
End - (ironico) Certo, è la prima cosa che mi è venuta in mente … andiamo Nico … secondo te in quel caso le manderei Lojodice ? -
Eppi - D’accordo, ma se … -
End - … per fartela breve, quando le ho chiesto che cosa l’aveva spinta a raccontarsi, lei mi ha risposto che lo fa soltanto con gente famosa. Mi ha spiazzato, in quel senso … quindi l’ho fatta pedinare, ho preso le informazioni che dovevo prendere, che tra l’altro corrispondono per filo e per segno al suo racconto … -
Eppi - (basito) … non ci credo … e Lojodice, cosa dovrebbe fare ? -
End - Non lontano da qui c’è una sala di registrazione, è appena dopo il cavalcavia, a tre isolati dal nostro concessionario. Mi ha detto che è lì che suo figlio va a suonare tutti i giorni. Lojodice sarà un talent scout per conto della EMI records. -
Eppi - (divertito) Quali competenze avrà uno come Lojodice ? -
End - Le ho assicurato che questa attività la faceva ancora prima di diventare il nostro agente, e che tutt’ora mantiene contatti importanti e recensisce riviste musicali a livello nazionale. -
Eppi - (divertito) E poi, cos’altro le avresti raccontato, che è un vecchio amico di Bob Dylan ? -
End - (infastidito, uscendo) Non sono affari tuoi. Ho sbagliato io a parlartene. -
Eppi - (seguendolo, mentre si illumina nuovamente la parte sinistra del palcoscenico) Ormai sei in ballo … ti conviene ballare. -

Dissolvenza, con conseguente oscuramento della parte destra del palcoscenico. Dalla parte sinistra entra dunque Giordano, visibilmente affannato, controllando continuamente il suo orologio da polso. Cammina avanti e indietro, scende dal palcoscenico per fare la stessa identica cosa nei corridoi, ritorna sul palcoscenico, sposta lo scaffale sopra cui ci sono ancora i pacchetti confezionati di sale, raccoglie quelli che ha fatto cadere. Quindi entra Vera Cortese.

Vera Cortese - (apprensivo) Ho venti minuti, mezz’ora al massimo … glielo hai detto, o no ? -
Giordano - Ma no … figurati se glielo dico proprio adesso … -
Vera Cortese - … guarda che di solito è l’uomo che perde tutto … è così che va il mondo, guarda mio marito … -
Giordano - (sconcertato) … perché, non dirmi che hai già avuto il coraggio di dirglielo, a lui … -
Vera Cortese - (di superiorità) … ovviamente … appena mi ha avvisata che non percepiva più alcuna provvigione gli ho consigliato di cercarsi un altro lavoro. Sono passate tre settimane. Risultato ? Non mi piacciono i lavativi … e questo anche il mio Paolo lo sa, è un ragazzo sveglio … -
Giordano - … se è per questo anche il suo è un ragazzo sveglio, così come la mia Serena … -
Vera Cortese - … qual è il problema allora ? -
Giordano - (sarcastico) Secondo te ? -
Vera Cortese - Ma se mi hai detto che è tutto finito, che scopate una volta ogni morte di papa … andiamo, mi sembra che come prova d’amore nei tuoi confronti questa storia che mi sono letteralmente inventata per te è perfino troppo evidente, anche se non abbiamo ancora come si usa di solito dire consumato. O sbaglio ? Allora ? Dai, che non è difficile … chi ami davvero ? -
Giordano - (abbracciandola) Ma che domande fai … è chiaro che amo solo te … -
Vera Cortese - (respingendolo) … ma ? -
Giordano - Ma con Alba ho passato vent’anni della mia vita, non è così semplice di punto in bianco dover … -
Vera Cortese - … appunto per questo, è proprio perché hai passato vent’anni con la stessa donna che dovresti farle capire che lei non è più in grado di offrirti quello che posso darti io … lo hai mai fatto un paragone ? -
Giordano - Che tipo di paragone ? -
Vera Cortese - Di relazioni, di quelle che lei ha avuto prima che ti conoscesse e dell’unica tua esperienza matrimoniale. No, vero ? Bè, lei avrà vissuto almeno tre se non quattro vite dichiarate prima di conoscerti, per il resto mi affido alla tua immaginazione naturalmente. Tu invece sei stato mollato da una santa che non si cura nemmeno di sua figlia, e sei rimasto intrappolato in una vita che detesti ma che non hai neanche il fegato di voler cambiare. Potrebbe reggere un simile paragone ? -
Giordano - (imbarazzato) Ascolta Vera … io so soltanto che Alba è soprattutto un’amica … -
Vera Cortese - (sarcastico) … che strano, non sapevo che si continuassero a chiamare così quelle che lavano e che stirano rinfacciandolo quotidianamente al loro uomo per paura che riesca a trovarsene un’altra che non glielo farebbe pesare. L’amicizia non è questa. La complicità che si viene a creare tra due persone che si amano non è così misera da non saper distinguere il sacrificio dal dovere. L’amicizia è sacrificio. Perché credi che ti stia a raccontare queste cose, se non fossi disposta a sacrificarmi ? -
Giordano - Anche se non trovassi subito il posto ? -
Vera Cortese - Ma cosa stai farneticando ? Tu non sei mica un buono a nulla, tu hai un mestiere tra le mani che ti consente letteralmente di avere il coltello dalla parte del manico, e vieni a chiedere a me di aspettarti in un momento simile ? Andiamo Giò … ti facevo un po’ meno ingenuo … -
Giordano - (convinto) … d’accordo, ascolta … all’occasione buona glielo dirò … è vero, non la sopporto più, è maniaca, medievale, avrebbe dovuto fare la missionaria invece che l’impiegata … -
Vera Cortese - (soddisfatto) … oh finalmente … è così che si reagisce alle delusioni della vita. -
Giordano - Adesso poi che verrà sapere chi è quello che gli fa fare l’audizione a suo figlio andrà su tutte le furie … -
Vera Cortese - (disinteressato) Perché scusa … -
Giordano - Perché non può vedere gli “EppiEnd” … pensa che siano dei paraculi, tutto qui … -
Vera Cortese - … come sarebbe, tutto qui ? Possibile che dopo vent’anni che stai con qualcuno nemmeno sai dirmi che cosa pensa quella persona a proposito di un qualsiasi argomento ? -
Giordano - Ma non lo so … che vuoi che ti dica … per lei due che si fanno chiamare uno Eppi e l’altro End vuol dire soltanto che si spacciano per quello che non sono, e che fanno finta di non sapere l’inglese per poter sembrare dei mentecatti che farebbero ridere soltanto dei polli che si divertono soltanto se c’è un lieto fine … Alba è così, Dio solo sa che cosa ha in testa. -
Vera Cortese - Interessante. -
Giordano - Cosa ? -
Vera Cortese - Nulla, scusami. Ero sovrappensiero. E tua figlia, anche lei li detesta ? -
Giordano - (teatrale, con la mano tesa sull’orecchio) Eh ? Non si perde una puntata, lei. Anzi questa sera non vedo l’ora di vedermela anch’io … ma dove vai ? -
Vera Cortese - (baciandolo, uscendo) Ho delle commissioni piuttosto urgenti da sbrigare, te l’ho detto che avevo solo poco tempo. -

Giordano resta immobile, accecato per qualche secondo dalla bellezza di Vera Cortese, dopo di che esce anche lui. Dissolvenza. Buio. Pausa. Si illumina nuovamente la parte destra del palcoscenico. Entra Alba Rossi. Si siede sul divano e “accende” la t.v.

L’eco mediatica - (femminile, professionale) … da un punto di vista degli ascolti come giudica la nuova posizione assunta dal noto duo satirico, dirompente o imbarazzante ? (maschile, professionale) Se per dirompente intende dire che stanno rafforzando l’opposizione e al tempo stesso se per imbarazzante intende che stanno in qualche modo rafforzando la maggioranza di governo è un conto, vale a dire che arrivati a questo punto non dobbiamo né possiamo permetterci più alcuno sbaglio, se invece … -
Paolo - (eccitato, entrato di corsa, dopo aver spento la t.v. e dopo aver abbracciato sua madre) … senti che storia … senti … ti ricordi di quel vecchio che l’altro giorno è venuto a sentirci ? Quello patito per le cover ? -
Alba - Si, ma calmati … sembri un indemoniato … -
Paolo - … beh, allora apri bene le orecchie perché questo momento per te sarà irripetibile … si da il caso che ‘sto vecchio conosce un pezzo grosso della EMI, e sai cos’è successo ? E’ successo che oggi questo pezzo grosso è venuto da noi, che ci ha fatto un’audizione … (saltando poi a piedi uniti, abbracciandola ancora) … e che ci ha promesso un contratto discografico ! -
Alba - (entusiasta) Ma è meraviglioso … visto ? Te lo dicevo che questo era l’anno giusto ! (estraendo il cellulare) Aspetta … voglio dirlo subito a Serena … -
Paolo - … lo sa, lo sa … -
Alba - … quindi niente Londra per il momento … -
Paolo - (ironico) mah … (poi, ironico, travolto dall’abbraccio di Serena, appena entrata) bisognerà vedere a quale rockstar faremo da supporto … -
Serena - … è un grande vero ? -
Alba - Beh, si … credo proprio che ora sia grande abbastanza … (abbracciandoli entrambi) … bene, scommetto allora che Giò sia l’unico a non essere ancora stato informato di questa splendida … -
Paolo - (imbarazzato) … no, no, lo sa anche lui … combinazione l’ho incrociato poco fa … anzi, ora che ci penso mi ha detto che avrebbe tardato un po’ … -
Alba - (dopo una pausa, squadrando il figlio dalla testa ai piedi) … sarà andato dall’amante … (suscitando uno scoppio d’ilarità) … allora Paolo, voglio sapere tutto … nei minimi dettagli … -
Paolo - (esasperato) … uffa, ma che dettagli ? Te l’ho detto no ? E’ venuto ‘sto qua e ha ascoltato tutte le sedici tracce … si vedeva che gli piacevano, e poi ha detto che ne avrebbe parlato alla casa discografica, ma che di sicuro, visto il suo parere favorevole, ci faranno un contratto in piena regola. Perché, non ci credi ? -
Alba - (rassicurante) Ma certo che ci credo Paolo, se lo dici tu ci credo. -

Entra Giordano

Giordano - (brillante) Salute a tutti … (poi, ad Alba) hai visto il nostro Mick Jagger in erba ? -
Alba - Ho visto, ho visto … più che altro ho sentito … certo però che per essere uno che avrebbe tardato sei incredibilmente cronometrico, novità ? -
Giordano - (imbarazzato) Novità ? Beh, ma questa non è forse una novità ? (poi, risoluto) Cazzo, sei sempre a chiedere se ci sono novità, novità … sono appena passate due settimane da quando mi sono licenziato, sai ? E per tua informazione mi sono permesso di dire a tuo figlio che facevo tardi solo perché ho avuto un colloquio con un dirigente di una società che lavora nella ristorazione collettiva … forse quest’anno riescono a prendere l’appalto all’aeroporto. -
Alba - E va bene scusami. Come facevo a sapere dove sei stato se quando ti telefono dall’ufficio mi rispondi a monosillabi ? Va bene, non parliamone più … ora perché non ce ne andiamo di là, che è pronto in tavola ? -
Giordano - Aspetta un momento, tesoro … ti spiace se ceniamo dopo ? Ci sono gli “EppiEnd” ! -
Alba - (comprensivo) D’accordo ………. (poi, sarcastico, uscendo) buona scorpacciata ! -

Dalla parte sinistra (illuminata) del palcoscenico, entra End (con indosso la parrucca dalla folta chioma grigia e la barba finta dello stesso colore) con il carrello della spesa. Si ferma davanti allo scaffale e resta immobile, in una sorta di contemplazione, davanti a un pacchetto confezionato di sale. Il restante spazio dello scaffale è occupato da altri diversi generi alimentari.

Eppi - (entrando con un microfono in mano, seguito da un cameraman equipaggiato) Onorevole ci scusi per l’invadenza, ma volevamo mostrare a tutti i suoi acquisti … sa com’è … per voi che non avete né segreti né tantomeno peli sulla lingua dovrebbe essere un motivo d’orgoglio mostrare al pubblico di cosa vi cibate, come vi vestite, quali giochi vi piace fare … insomma, è una questione di trasparenza, non le pare ? -
End - (pacato, dopo aver fischiato una volta sola con le dita in bocca. A seguito del fischio entrano sei comparse, circondandoli) Come vede è vero che non abbiamo né segreti né peli sulla lingua (mentre il cameraman, sentendosi minacciato, abbassa la telecamera) … no, no, le dica pure di riprendere, ci mancherebbe … anzi, ci tengo in modo particolare a farmi riprendere al supermercato mentre faccio la spesa (mentre il cameraman riposiziona la telecamera suscitando l’ilarità delle comparse) … è un modo come un altro per garantire la privacy a noi cittadini onesti … (risate da parte delle comparse. Prendendo poi in mano un pacchetto confezionato di sale, mettendolo bene in vista) … volete sapere cosa mangiamo ? Ecco casa mangiamo, mangiamo sale … a noi ci basta per vivere, non ci credete ? (prendendo una scatola di fagioli borlotti) Tutto è sale, perfino questa scatola se ci pensate bene … -
Eppi - (divertito) … mi spiace doverla contraddire onorevole ma quello non è sale, quella è una scatola di fagioli … -
Risate del pubblico, compresi Giordano, Serena e Paolo. Soltanto le comparse restano serie.

Eppi - (sempre più divertito, afferrando poi una baguette di pane) … se mi guarda così, allora anche questa dovrebbe essere sale ! -
End - (sprezzante, sfilandogliela di mano) Voi non esistete, non ci siete già più (forte dell’incitamento delle comparse) … vi manca poco ormai per sparire del tutto. Avanti me lo dica lei, me lo dica lei come si fa perché io non ce la faccio più, sono esausto … -
Eppi - … come si fa a fare cosa ? -
End - (alterato, mostrando a tutti il pane) Come si fa a fare cosa ? Ma non ce la fate proprio a capire che soltanto con questa piccola quantità di sale, comprato da noi, dal popolo della Rete, noi siamo in grado di dare da mangiare a due milioni di persone senza nemmeno muoverci da casa ? -

Risate a crepapelle

Eppi - (trattenendosi) Mi scusi se glielo chiedo onorevole, ma in pratica come fate ? -
End - (divertito, alle comparse) Belin … mi chiede come facciamo … (risate da parte delle comparse, poi, sprezzante a Eppi) Voi come lo fate il pane ? -
Eppi - In che senso mi scusi ? Credo di non aver capito il senso della domanda … -
End - … voi lo mangiate il pane, si o no ? -
Eppi - Ma certo che lo mangiamo …. perché, voi non … -
End - (delirante, suscitando le urla di gioia e di approvazione delle comparse) … no ! Noi non abbiamo più bisogno né di farlo e né di mangiarlo perché a noi ci basta il sale ! -
Eppi, terrorizzato, digita un numero sul suo cellulare mentre confabula con il cameraman. Nell’euforia generale provocata dalle comparse si sente il rumore delle volanti della polizia e subito dopo entrano una dozzina di agenti che sedano i riottosi, incluso End.

End - (togliendosi barba e parrucca, omaggiando Eppi e tutte le comparse) Nicola Greppi e la compagnia delle ombre … (dopo l’uscita di Eppi e delle comparse) … grazie a tutti, veramente … (al pubblico) vi voglio bene cari osservatori, vi voglio bene perché anche voi, come me, riuscite ancora a vivere in un paese dove a un certo punto quando le cose si mettono male più o meno per tutti arriva sempre qualcuno disposto ad immolarsi facendo il super eroe, senza nemmeno tra l’altro sapere di essere dotato di quei poteri che al massimo potrebbero farci convivere soltanto più con chi percepirà un reddito di cittadinanza … (immediatamente, in assenza di risate) è ai furbetti del cartellino che dovrebbero darlo il reddito di cittadinanza … (dopo le risate) o no ? Ve lo immaginate uno scenario del genere in un ufficio postale nell’anno 2044 con un pluri condannato per truffa ai danni dello Stato che deve ritirare l’assegno mensile nel suo comune di residenza ? (uscendo per un attimo) Aspettate un secondo, anzi, un secondino … -

Nel frattempo entra Eppi, tra gli applausi. Prende posto dietro lo scaffale, sposta i generi alimentari da uno scompartimento all’altro creando lo spazio sufficiente per adibirlo alla ricezione di un ufficio ed estrae, sempre da dietro lo scaffale, un p.c. che mette all’interno dello spazio creato, per poi mettersi a digitare ininterrottamente sulla tastiera. Poco dopo entra End, con dei vistosi baffi finti. Avvicinatosi allo sportello dell’ufficio postale si mette a fissare Eppi, che smette subito di scrivere al portatile.

Eppi - (polemico) Mi dica … -
End - (stesso tono) … no, è lei che non solo mi deve dire che mi deve anche dare qualcosa, mica io … -
Eppi - (ravveduto, tra le risate, scrivendo nuovamente al portatile) … mi scusi, signor ? Non avevo capito che si trattava di una circostanza di requisiti acquisiti … sa com’è, di questi tempi ne passano talmente tante di circostanze di requisiti acquisiti in questo ufficio che faccio davvero fatica a riconoscere i legittimi proprietari così, al primo sguardo. Comunque sto già avviando la pratica, non si preoccupi … mi può ripetere cortesemente solo il suo nome ? -
End - (impassibile) Cra, Cosimo … Cosimo Cra, se preferisce … -
Eppi - (divertito) Singolare coincidenza … non mi era mai successo di trovare … -
End - (estraendo una pistola) … se non ti muovi te lo faccio vedere io che cosa ti succede … -

Terrorizzato, Eppi si mette a digitare sulla tastiera più in fretta che può senza fiatare, dopo di che estrae l’assegno da sotto il portatile e lo allunga timidamente verso End, il quale temporeggia senza nemmeno prenderne visione.

Eppi - (imbarazzato) Dovrebbe soltanto metterci la sua firma … è la prassi … come posso dire, una procedura che … -
End - (controllando l’importo dell’assegno per poi restituirglielo) … ci deve essere un errore. -
Eppi - No, guardi … l’assegno per il reddito di cittadinanza è uguale per tutte le circostanze di requisiti acquisiti … (dopo che End scuote la testa) … ma glielo assicuro, se vuole la faccio parlare con … (dopo che End scuote nuovamente la testa) … senta … -
End - (ritirando la pistola) … senta a me … io sono l’unico in questo benedetto paese ad aver timbrato il cartellino per 395 miei colleghi … -

Risate e applausi, con il consueto inchino di ringraziamento e congedo da parte del noto duo satirico. Dissolvenza seguita dall’oscuramento della parte sinistra del palcoscenico.

Giordano - (divertito, spegnendo la t.v.) Sono davvero formidabili … due fenomeni … vi piacerebbe conoscerli ? -
Serena - (entusiasta) Magari … -
Voce di Alba - … allora, volete venire si o no ? -
Giordano - Stiamo arrivando tesoro … beh, adesso andiamo di là che dopo ne parliamo. -
Serena - Pa … ma si può sapere chi sarebbe questa tua amica che conosceva quel pezzo grosso della EMI records ? -
Giordano - Ah … si, lavora alla SIAE … si chiama Vera, Vera Cortese … -
Serena - … però, già solo il nome è tutto un programma … e dove … -
Alba - (entrando) … ormai è chiaro come il sole che questi “EppiEnd” sono così sostanziosi da eliminare completamente lo stimolo della fame. D’ora in poi li guarderò anch’io …. a una condizione però … -
Serena - (divertito) … quale ? -
Alba - Dovete promettermi di non dirlo al mio nutrizionista … -
Giordano - … il tuo nutrizionista ? -
Alba - Si, ma non ci fare caso Giò … il conto lo pago io … -
Serena - (divertito) … sei un mito Alba … -
Alba - … allora, qual è la ragione che vi ha trattenuto, nonostante sia finito l’intrattenimento terapeutico a quanto pare … -
Serena - (imbarazzato, dopo una pausa, riferito al padre) … stavamo parlando della sua amica, di quella che lavora alla SIAE … -

Altra pausa, carica di tensione.

Giordano - Te ne avrei parlato io Alba, ‘stasera stessa … (poi, in generale, dopo l’ennesima pausa) beh, cos’è ? Vi siete ammutoliti tutti quanti soltanto perché quello della EMI non era … -

Paolo esce di filato senza dire una parola

Serena - (seguendolo, a suo padre) … mi fai schifo ! -

Altra pausa

Giordano - Non credevo che … -
Alba - (sarcastico) … dovrebbero farti un monumento sai ? Una bella statua in marmo intitolata al genio incompreso del più grande comunicatore di mezze frasi mai esistito. -
Giordano - (alterato) Ecco, vedi che cos’è che mi fa incazzare di te ? Che sembra sempre che tu ti voglia divertire prendendomi per il culo. Non è così ? Beh, io mi sono rotto di farmi prendere per il culo da te se proprio ci tieni a saperlo … non avrei voluto dirtelo così, ma … e poi, tu, quante relazioni hai avuto prima di me, eh ? Dimmelo, avanti … quante relazioni hai avuto prima di me ? -
Alba - (indifferente) Quanti anni ha ? -
Giordano - Ma chi ? -
Alba - Quella che ti scopi. -
Giordano - (giustificato) Ma chi ti ha detto che me la scopo, è solo un’amica, una che veniva spesso a mangiare da … quando all’epoca lavoravo per … ad ogni modo se proprio lo vuoi sapere è stata lei a … (esitando ancora) … -
Alba - (esasperato) … esprimiti una buona volta. Forza, che questa volta sono addirittura disposta ad assolverti con formula piena. -
Giordano - E’ stata lei a fornire quell’occasione a tuo figlio, e se adesso non … -
Alba - (provocatorio, mettendosi a frugare tra i cuscini del divano) Oddio … peccato che in questo momento non riesco a trovare il portafogli, altrimenti le avrei subito intestato un assegno circolare a sei zeri. -
Giordano - Se è solo per questo che … non penso proprio che abbia bisogno di … se lo vuoi sapere ha ereditato una villa in collina, e inoltre ha molte conoscenze, soprattutto nel mondo dello spettacolo … pensa che conosce addirittura i tuoi amici … -
Alba - … quali miei amici ? -
Giordano - Gli “EppiEnd”. -
Alba - (basito) Cosa ? (poi, riflessivo) Ma certo … ora si che comincio finalmente a intravvedere uno spiraglio di luce … correggimi se sbaglio, intesi ? E’ giovane, carina, te ne sei invaghito come uno stoccafisso non appena lei ti ha sorriso, dove come e quando preferisco non saperlo, le hai fatto una corte spietata per almeno due mesi, dopo di che, quando si è resa conto che di te poteva fare quello che voleva illudendoti che un giorno si sarebbe concessa a te anima e corpo, ti ha inculcato il fatto che tu non sei mai riuscito a godere della vita così come fa lei, che conosce addirittura quei due mentecatti, e che magari vorrebbe farti dire che, vista la generosa offerta nei confronti di mio figlio, io non avrei alcuna ragione di prendermela in fondo se tu decidessi di andare con lei. E’ corretto ? Potrebbe andare bene come versione dei fatti ? -
Giordano - (furioso, uscendo) Devi essere impazzita, non c’è altra spiegazione. -
Alba - (seduta sul divano, al cellulare) … dove sei ? Perché non mi hai detto nulla di questa storia ? ……….. (preoccupato) no, aspettami lì … (uscendo) non ti muovere assolutamente da lì, vengo io. -

Pausa. Dalla stessa parte del palcoscenico entrano Cosimo Endisi e Nicola Greppi.

End - (scettico) … no, non credo … (poi, riflessivo) però mi piace quell’idea, in un certo senso non farebbe altro che accrescere la nostra popolarità se ci pensi. D’altronde in quanto tempo penseresti di risolverla, così, senza una scaletta prestabilita ? -
Eppi - Su questo siamo d’accordo, ma al di là di quell’idea tu come la ambienteresti ? -

Si siedono.

End - Beh, è una signora di cinquant’anni no ? Personalmente proverei con il supermercato … Nico, il supermercato è un posto obbligatorio per le donne di cinquant’anni, si distraggono, fanno attenzione a quello che comprano, se incontrano qualcuno che conoscono chiacchierano in continuazione fino a che dalla direzione non avvisano la spettabile clientela che stanno prorogando l’orario di chiusura per venire incontro alle esigenze della stessa … insomma, dovrà sentirsi a suo agio, o no ? -
Eppi - (comprensivo) Quando te lo fa sapere Vera ? -
End - Cosa ? -
Eppi - (giustificato) Se questa mitomane accetta, no ? C’è qualcos’altro forse che deve farti sapere ? -
End - (divertito) No, per ora no … non ti preoccupare mia moglie lo sa … comunque sia Vera mi ha dato solo l’idea, tocca a me ora coinvolgere questa mitomane. Il cuoco disoccupato è disposto a collaborare, farebbe qualsiasi cosa, pensa che crede addirittura che con il nostro aiuto possa venire assunto alle nostre dipendenze. Mi fa talmente pena che se davvero dovessimo fare questa puntata non sarei poi così sicuro di non avere altri rimorsi sulla coscienza … guarda un po’ cosa ti dico, Nico … -
Eppi - … perché ? -
End - Perché secondo te dove lo vado a pescare un altro merluzzo che ha a disposizione questo materiale ? -
Eppi - (divertito) Pare che l’unico a essere dispiaciuto in tutta questa vicenda sia Lojodice … ma il figlio della mitomane è partito poi ? -
End - Certo che è partito. Se ne è andato a Londra, com’era giusto che andasse. In questo senso credo che noi abbiamo il dovere di umiliare quei genitori che impediscono ai figli di coltivare le proprie passioni, i propri sogni. Per di più possiamo farlo con una che vorrebbe screditarci, è per questo che mi sento motivato. -
Eppi - Quindi la faresti così, senza un minimo di organizzazione ? -
End - Se tu fossi una donna di cinquant’anni, appena mollata dal suo probabile ultimo uomo, che lavora da vent’anni nello stesso ufficio nutrendo un odio viscerale per tutto ciò che appare, accetteresti un minimo di organizzazione come condizione per difendersi da chi vorrebbe umiliarla pubblicamente ? -
Eppi - D’accordo … vada pure per l’improvvisazione … dimmi almeno però come avresti intenzione di impostarlo questo show … non ti piacerebbe fare per caso un annuncio in una puntata precedente ? -
End - Nemmeno per sogno. Otterremo l’effetto opposto. Andremo in scena come d’abitudine, soltanto che questa volta ci sarà un ospite di riguardo … una gradita presenza femminile che desidera confrontarsi con i pionieri dell’intrattenimento satirico perché è convinta di avere più di ogni altra cosa al mondo un senso innato per la satira, anzi … te la butto lì così, per la satirologia … -
Eppi - (uscendo con End) … staremo a vedere. -

Viene nuovamente illuminata la parte sinistra del palcoscenico. Lo scenario è identico : lo scaffale è stato rimesso a ridosso della relativa quinta e i generi alimentari riposti ordinatamente negli scompartimenti. Giordano sta tirando sua figlia per un braccio.

Giordano - (implorandola) … in fondo sono pur sempre tuo padre … aiutami, magari a te darà retta. -
Serena - (divincolandosi) Se mi tocchi ancora una volta ti denuncio. -
Giordano - (esasperato) Oooh … ma proprio non lo vuoi capire che la sputtaneranno a vita se dovesse … -
Serena - … la colpa non è certo mia se quella troia ha voluto incastrare proprio te. Hai un bel coraggio a venirmi a chiedere di aiutarti dopo tutto il casino che hai combinato. -
Giordano - Serena, ascoltami … devi credermi … io non l’ho nemmeno sfiorata quella troia. -
Serena - Ho diciassette anni per tua informazione, non ne ho sei. Una come Alba non la ritroverai in tutta la tua vita, neanche se dovessi campare mille anni … è altruista, premurosa, non giudica mai le apparenze, e in più è una che sa ascoltare …. riesce a farmi sentire viva sempre, perfino adesso, che non si trova più da nessuna parte. -
Giordano - Tornerà vedrai … non appena avrà saputo che suo padre ha … va bè, ha quello che ha … -
Serena - … non sarò di certo io a dirle che suo padre sta male ! -
Giordano - Promettimi soltanto che se dovessi sentirla prima di me le dirai questo … -
Serena - (furioso) … questo cosa ? -
Giordano - Che devi convincerla a mollare, a non accettare nella maniera più assoluta quell’invito, che queste cose sono troppo grandi per una come lei, che non potrebbe mai e poi mai farcela … -
Serena - … che vuol dire che sono cose troppo grandi per lei ? -
Giordano - Significa che quella troia ha sporto denuncia contro di me per molestie sessuali, questo vuol dire. -
Serena - (sconcertato) Cosa ? -
Giordano - Hai capito bene, e io non ho intenzione di finire su tutti i giornali come quello che ha cercato di violentare la nuova fiamma di Cosimo Endisi che lo avrebbe allontanato dal suo focolare domestico. (uscendo) Sono stato chiaro adesso ? -

Esce anche Serena. Dissolvenza. Buio. Pausa. Luce nella parte opposta del palcoscenico. Paolo è sdraiato su un divano. Non appena sente il rumore della porta che si apre va incontro a Serena, appena entrata. I due ragazzi si abbracciano intensamente.

Serena - Quando sei tornato ? -
Paolo - Sono arrivato qui alle tre, più o meno … (poi, disperato) allora, dov’è ? E’ impossibile che non te lo abbia detto, dov’è, dov’è ? -
Serena - (stesso tono) Non lo so … te lo giuro .. -
Paolo - (dopo una pausa) … tuo padre pensava che fosse venuta a Londra ? -
Serena - Mio padre non c’è più con la testa, non ci sta più dentro, non l’ho mai visto così … per tutta la settimana non ha fatto altro che cercare di convincerla a non partecipare a quella fottutissima trasmissione … un delirio continuo … voleva addirittura buttarsi giù dal balcone … -
Paolo - … ma che cazzo si sono detti veramente mia madre e quello stronzo di End ? -
Serena - Ne so quanto te. Comunque mi ha detto che c’era anche quello che ti ha fatto l’audizione quando si sono incontrati … eppure mi è sembrata tranquilla, sia prima che dopo voglio dire … anzi, prima di andare mi ha fatto anche un discorsetto del tipo cosa ne pensavo io a proposito di questa farsa, e io naturalmente le ho detto che era tutt’altro che una farsa, ma invece lei ha insistito dicendo che si trattava proprio di una farsa, che in fondo, se le cose le guardi da vicino sono tutte una farsa, una farsa colossale … -
Paolo - (impaziente) … tutto qui ? E dopo, quando è ritornata, che cos’altro ti ha detto ? -
Serena - (esasperato) Che si erano messi d’accordo per questa sera, te l’ho detto un miliardo di volte. Da quel momento in poi è sparita nel nulla. Quanti altri miliardi di volte dovrò ancora dirtelo ? -
Giordano - (concitato, entrando) Ancora niente ? (poi, indifferente) Ciao Paolo … -
Serena - (impaziente) … quindi, ti hanno fatto entrare almeno ? -
Giordano - Dicono che a loro non risulta che sia entrata nessuna Alba Rossi. -
Paolo - (esaltato, a Giordano) E’ impossibile ! Vi giuro che se ora non la vedo comparire sul teleschermo li faccio saltare in aria tutti. -
Giordano - (risoluto) Cerca pure di darti una calmata. Non abbiamo avuto abbastanza guai forse ? Avrei dovuto andarmene io fuori dai coglioni, non tu … almeno non l’avessi mai incontrata, a quest’ora me ne starei spaparanzato da qualche parte senza dover pensare di poter fare la figura dell’ebete. -
Serena - (a Paolo, che sta per andarsene) Dove vai ? -
Paolo - E hai pure il coraggio di chiedermelo ? Ma te lo sei sentito (riferito a Giordano) ? -
Serena - (fermando Paolo, al padre) Un favore ti avevo chiesto … sei proprio uno stronzo, non pensi che a te stesso. Si può sapere perché non te ne sei andato da quella troia invece di venire qui a spalare merda ? -
Giordano - (accorato, dopo una pausa) Perdonatemi ragazzi, cercate di perdonarmi … non riesco più a fare niente, neanche più a dormire … con la storia della citazione poi … -
Paolo - … hanno citato anche mia madre ? -
Giordano - Ma no … lei che cosa c’entra ? Alla fine hanno raggiunto un compromesso … se lei si attiene alle regole prestabilite e soprattutto se si astiene dal rendere pubblica questa vicenda, loro ritireranno la denuncia nei miei confronti ma non le daranno alcun compenso per farsi sputtanare davanti al mondo, altrimenti, oltre che rovinare me, cercherebbero di rovinare anche tua madre nel caso si rifiutasse di patteggiare. -
Paolo - (sconcertato) E lei, avrebbe accettato lo stesso ? -
Giordano - Quando tua madre prende una decisione diventa come quello studente di piazza Tienanmen che non si è spostato neanche di un millimetro davanti al carro armato. -

Si sente il suono di un citofono.

Serena - (a Paolo) Deve essere il tuo … voglio dire il padre di Alba … lo sai no, che lui … -
Paolo - (rassegnato) … lo so, lo so. -

Entrano il signor Rossi accompagnato da Giordano, che era andato ad aprire.

Il signor Rossi - (enfatico) Paolo … come sono contento di vederti … quando sei tornato ? -
Paolo - (abbracciandolo) Questo pomeriggio. -
Il signor Rossi - Scommetto che avrai un sacco di cose da raccontarmi. -
Paolo - Si … -
Giordano - (titubante) … sarebbe meglio se accendessimo …. -
Il signor Rossi - (occupando un posto sul primo divano, quello più vicino al proscenio) … assolutamente. -

Giordano accende la t.v. accomodandosi come tutti gli altri. Nel frattempo si illumina anche la parte sinistra del palcoscenico. Lo scenario è immutato, fatta eccezione per i generi alimentari che sono stati nuovamente sostituiti con i pacchetti di sale.

L’eco mediatica - (maschile, brillante, subito dopo un vivace stacco musicale) Dagli studi di Via dei Brogli, in Roma … “Un paese a forma di carota” … -

Entrano Eppi e End insieme, mano nella mano, tra i consueti applausi e risate incontenibili.

End - (brillante, avvicinatosi al proscenio senza Eppi) Avete visto bene cari osservatori, ma lo abbiamo fatto soltanto per depistare le voci che circolano sulle mie continue scappatelle … (dopo le risate) … pensate che stiamo così bene insieme che siamo riusciti a convincere addirittura i vertici del palinsesto a non mandare più in onda la pubblicità … -
Eppi - (accostandolo) … è vero, tant’è che ci tocca prolungare la stagione per altri due mesi … -
End - (dopo le risate) … comunque sia, qualsiasi cosa state facendo in questo momento non fatela più, o meglio, evitate di guardarci con la solita spensieratezza che vi contraddistingue perché questa puntata non è una puntata come tutte le altre (mentre dall’altro lato del palcoscenico esultano i familiari di Alba Rossi) ma è una puntata … preparatevi a quanto sto per dirvi … ad alto contenuto satirico … (trattenendosi dal ridere) vi prego di credermi, anche perché è la prima volta in tutta la mia carriera che accetto un ospite nella mia trasmissione … un ospite di rispetto, sia chiaro … di quelli che postano su Facebook la loro indignazione per le ingiustizie e la barbarie che accadono nel mondo mettendoci non meno di 25 punti esclamativi dopo l’ultimo commento, (ridendo) comunque sia un ospite … (dopo le risate) una gradita presenza femminile, la quale, in comune accordo con chi vi sta parlando ha deciso di chiamare questa puntata pensate un po’ … (scandito) sa ti ro lo gia … (altre risate) … è tutto vero cari osservatori, non sto scherzando affatto … un applauso di incoraggiamento per la nostra formidabile, sensazionale, splendida, meravigliosa Alba Rossi (dopo l’ingresso un po’ impacciato di Alba, ad applauso terminato) … eccola qui in carne e ossa. -
Eppi - (estraendo un microfono, “intervistandola”) Può spiegare in modo chiaro e conciso al gentile pubblico che ci segue in sala, oltre che naturalmente ai milioni di telespettatori che ci seguono da casa, come le sia venuto in mente di suggerirci un titolo così altisonante per questa insolita puntata ? -
Alba Rossi - (imbarazzato) Non lo so … a dire il vero siete stati voi che … comunque, va bene (esitando) … -
Eppi - (divertito) … va bene cosa scusi ? -
End - (a Eppi) Dai, non la dovresti assalire subito così … probabilmente è rimasta tradita dall’emozione. -
Alba Rossi - Toglietemi una curiosità … scusate, ma proprio non posso fare a meno di chiedervelo e vi imploro, anzi, vi supplico di rispondermi prima come uomini che come comici, ma voi, siete venuti qui a fare questo mestiere perché in fondo la vostra più segreta aspirazione è quella di ambire un giorno a varcare la soglia di Palazzo Chigi, oppure perché la nostra amata capitale continuerà ad essere nei secoli a venire un’eterna e ridente metropoli ? -
End - (divertito, a Eppi) Vai tu o vado io ? (dopo che il collega si rifiuta accentuandolo con una eloquente gestualità, rispondendo) Scelgo la seconda opzione … ma solo perché, mi scusi per il gioco di parole, è solo di recente che davanti a Palazzo Chigi si è formato un discreto assembramento, nel senso che non si capisce più se sono più quelli che vogliono entrare cercando di far ridere oppure quelli che vorrebbero uscire mantenendo il loro contratto di lavoro a tempo indeterminato. -
Eppi - (provocatorio, dopo le risate) In questo senso lei sarebbe favorevole a un assembramento d’entrata ? -
Alba Rossi - Io sono favorevole a qualsiasi singola manifestazione o epifania che … -
Eppi - (divertito) … nel senso che sarebbe contraria a qualsiasi apparizione televisiva ? -
Alba Rossi - No. Le ho appena detto che sono favorevole … l’ho detto così, per dire … -
Eppi - … per dire cosa ? -
Alba Rossi - Per dire che sono favorevole a qualsiasi manifestazione o epifania di qualcuno che sa di far ridere sapendo anche che potrebbe essere capace a governare questo paese grazie a un mandato soprannaturale. -

Risatine sommesse

End - (divertito, a Eppi) Mi viene da pensare una cosa … -
Eppi - (stesso tono) … cosa ? -
End - Che se i politici fossero tutti quanti toccati dal divino scoppierebbe un pandemonio, una specie di epidemia depressiva … (poi, al pubblico, dopo le risate) … vi prego, non pensate che sia tutta una messa in scena perché … -
Alba Rossi - (infilandosi i dentoni da Bunny Scout, imitandolo) … perché il cambiamento siamo noi, perché noi rappresentiamo la vera speranza per tutti coloro che non intendono farsi rubare il futuro da una vecchia classe dirigente buona soltanto a ripetere le stesse cose che dirà quella nuova, che nello specifico non sono mica quelli che verranno dopo di noi, ma che siamo sempre noi, forse con qualche capello bianco in più, ma con una voglia così forte e determinata a cambiare finalmente verso che ci troveremo costretti addirittura a ridefinire il concetto e la parola stessa rottamazione chiamandola con il suo vero nome, ovvero sia (dopo essersi tolta i dentoni da Bunny Scout e consegnandoli elegantemente a End, imitandolo) … rottamazione. -

Risate e applausi, prolungati

End - (visibilmente contrariato) Brava, bravissima … (poi, divertito, al pubblico, mostrando i dentoni con il braccio alzato, riconsegnandoli ad Alba Rossi) Questi sono di sua proprietà … ve lo dico in via confidenziale che non si trattava di una messinscena, ma che piuttosto era un modo come un altro per introdurre la nostra gradita ospite al tema della puntata … come avete avuto modo di notare cari osservatori (poi, risoluto) … regia, potete farmi un primo piano sulla scaffalatura per cortesia … grazie … (poi, nuovamente al pubblico) … ci troviamo anche questa volta in un supermercato come potete vedere, solo che questa volta, nei vari reparti di riferimento, non c’è che il sale. In pratica, in una ipotetica società avveniristica dove tutti mangeremo solo sale, e di conseguenza si venderà solo sale … in barba a tutti i monopoli, tiè (suscitando ilarità facendo il gesto dell’ombrello) … non ci resterà che comprare solo sale … ora, io mi assenterò per qualche secondo, giusto il tempo di andare a recuperare un carrello della spesa … nel frattempo la coppia (alludendo ad Alba e a Eppi) formata dal proprietario di un’impresa di onoranze funebri e da un’esperta dietologa, non che affermata nutrizionista, proveranno a dialogare a proposito di una eventuale soluzione per arginare un fenomeno anomalo, eppure stranamente in costante crescita, come quello dell’imprevedibile otturazione di vene e di arterie riscontrato purtroppo in molti soggetti, tra cui anche molti giovani … (uscendo tra le risate) … tranquilli, arrivo subito … -
Eppi - (flemmatico, dopo una pausa) … per me non è assolutamente un problema. -
Alba Rossi - (giustificato, dopo le risate) Vorrei vedere ! Hai più clienti tu di Mark Zuckemberg ! -

Altre risate. Entra End con il carrello della spesa, con indosso una parrucca dai folti capelli bianchi e una barba finta dello stesso colore.

Alba Rossi - (alludendo al fatto che End si sta praticamente riempiendo il carrello con i pacchetti di sale) Non le sembra di esagerare ? La salute è una soltanto, sa … senza dubbio non glielo chiederei se le sembrassi indiscreta, ma il fatto è che mi sento in dovere di segnalarle che l’abuso di sale potrebbe essere letale in un certo senso, e che per questo, soltanto per questo mi sono permessa di farle questa domanda. E’ uno sportivo per caso ? -
End - (al pubblico) Uno sportivo … belin, nemmeno mi riconosce questa qui … -
Eppi - (ravveduto, ad Alba, sottovoce ma comprensibile) … è lui … lui, lui … (poi, esasperato) ma si, lui, no ? Quello che ha inventato il sale taumaturgico ! -
Alba Rossi - (di rimprovero, a End) Complimenti ! Da quando il suo prodotto ha invaso il mercato … -
End - (alterato) … non ricominciamo con la solita solfa belin perché non è giornata, ci siamo capiti ? Lei chi è, che cosa fa nella vita ? -
Alba Rossi - Sono una nutrizionista … -
End - … una nutrizionista … c’era da scommetterci … (poi, al pubblico) ci hanno rotto i marroni per venticinque anni consecutivi i freelance, e adesso che non ci sono più chi arrivano ? I nutrizionisti ! (dopo le risate, consegnando ad Alba Rossi due pacchetti di sale come se dovesse farle l’elemosina) Tenga signora, se lo tenga stretto, e cerchi di farne buon uso anche se sarà costretta a fare questo sporco lavoro … guardi un po’ cosa le dico … -
Eppi - (premuroso, ad Alba Rossi) … prendilo, non si sa mai … -
Alba Rossi - (con i pacchetti di sale ancora tra le mani di End) … tu è meglio che te ne stai zitto, che tanto prima o poi lo trovo io un modo per liberarmi da te … quanto a te e al tuo sale (rubando il carrello della spesa a End, lasciandolo a bocca aperta con i due pacchetti di sale in mano) è meglio se me lo prendo tutto io perché a forza di spargerlo in mezzo alla strada quando non nevica alla fine non hai fatto altro che deviare il traffico. -


Sipario