“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Così come per l’emergenza per la campagna vaccinale anti Sars Cov 2 fu nominato un Commissario straordinario alla Protezione Civile per far fronte alla dilagante espansione del virus – debellando una volta per tutte questa imprevedibile pandemia, ciò va detto per inciso, tant’è che i risultati conseguiti sono sotto gli occhi di tutti – è finalmente arrivato anche un Commissario straordinario per poter gestire l’emergenza di una siccità che sta imperversando ormai un po’ ovunque nel Bel Paese. Questo è quanto stato previsto di recente dalla bozza di decreto allo studio dell’attuale esecutivo. Compito di questo nuovo super eroe nazionale sarà quello di individuare almeno venti interventi prioritari da realizzarsi entro la fine del 2024 e riuscire così a debellare definitivamente anche questa ennesima fastidiosa emergenza. Il paradosso è che – pur essendoci già sia le infrastrutture adatte (oltre che i bacini predisposti a contenere l’acqua piovana) che gli stanziamenti per garantire il prosieguo dei lavori sospesi (o addirittura mai iniziati) delle infrastrutture stesse – si continuano a verificare delle ingenti perdite delle risorse idriche, senza tener conto di tutto lo spreco gratuito generato dall’inadeguatezza di ogni singolo individuo. Secondo il Presidente del Consiglio dell’attuale esecutivo – che di certo avrà appreso la notizia da fonti inesauribili – queste perdite sono stimate intorno al 30%, mentre in altri Paesi europei si registrano intorno all’8% e al 5%, e in Israele perfino al 3%, ed è dunque per questa semplice ragione che occorre insindacabilmente un nuovo Commissario straordinario per l’emergenza siccità. Considerato inoltre – sempre secondo l’attuale Presidente del Consiglio – che la manutenzione di queste infrastrutture spetterebbe ai concessionari, si potrà facilmente evincere, da una parte, come il rimpallo delle responsabilità sia un problema inesistente in questo Paese e, dall’altra, quanto il PNRR abbia in effetti inciso positivamente sulle percentuali delle perdite appena menzionate. Quando in Parlamento si rappresenta una delle prime forze di Governo, a che cosa dovrebbe servire mettersi attorno a un tavolo per parlare di discontinuità con l’attuale esecutivo, se in sostanza non sei d’accordo su nulla in merito alle politiche attuate? Hai forse paura che nel caso dovessi staccare la spina al Governo, qualcuno (per non dire tutti) ti taccerebbe per un irresponsabile? Come se di responsabili ce ne fossero a iosa! Ricordare le perdite (oltre che i danni) in termini socioeconomici che è riuscito a fare l’attuale esecutivo dal giorno del suo insediamento è inutile, talmente inutile che, perfino se si riuscissero a dimostrare le responsabilità effettive di chi ha di fatto commesso degli atti illegittimi, o magari non ha fatto quello che andava fatto in quel dato momento, quei noti colpevoli verrebbero comunque assolti perché, secondo la Difesa, qui fatti non sussisterebbero. Utile sarebbe invece destituire quei colpevoli, esautorarli, insomma, cambiare le regole del Gioco. Per poter cambiare le regole del Gioco però, purtroppo o per fortuna esistono soltanto due modi : o tramite il consenso democratico, oppure attraverso la rivoluzione armata, e visto che di elettori se ne contano sempre meno ad ogni tornata, verrebbe spontaneo pensare al secondo, ma in tal caso sarebbe la spontaneità stessa a venir meno proprio perché se nemmeno dopo queste ultime “normalità” acquisite la popolazione è riuscita ad insorgere vuol dire solo che l’eterna sudditanza merita sia la rassegnazione che il mutismo più totale.