Mr. Vax
11 Gennaio 2022
Schettinopoli
14 Febbraio 2022
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Per non dimenticare

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Per non dimenticare

Arrivati a questo punto, per non dimenticare, sarebbe lecito chiedersi se l’attuale cosiddetto pluralismo d’informazione possa o meno generare parole imparagonabili per diversità, ma al contempo simili sotto certi aspetti, sia per il significato espresso che per l’uso strumentale, che il più delle volte trasforma tali parole in un abuso della stessa comunicazione? Considerando che il virgolettato da incidere, se non addirittura da scolpire, tra la prima e l’ultima lettera dell’ismo appena citato è d’obbligo, visti i tempi che corrono, parole come «cabina di regia, non vax, prezzi calmierati» – così come altre parole, il cui abuso è stato ampiamente condiviso dai maggiori organi di stampa nazionale durante questo interminabile periodo al solo scopo di “favorire” l’attuale pluralismo – che sono parole chiave, beninteso – verranno ricordate nei secoli a venire alla stregua di «olocausto, campi di sterminio» o magari di «shoah» oppure andranno a finire nel calderone dell’oblio pianificato? Premesso che il paragone è e resterà inaccettabile per ovvie ragioni – che sono comunque le stesse ragioni connesse ad altri genocidi compiuti con altrettanta barbarie, una barbarie la cui unica differenza riscontrata nei vari “esperimenti” più noti (quelli perpetrati nei lager dai nazisti e quelli perpetrati nei gulag dai socialisti) è che se i primi, per esempio, si “divertivano” a inoculare nel corpo di gemelli di appena 6/7 anni dosi massicce di vaccino anti tifo o anti polio al solo scopo di testare la durata della loro resistenza per poi estrarre gli organi dai loro corpicini e ricucirli insieme senza anestesia, i secondi si “dilettavano” ad amputare entrambi gli arti inferiori (di solito sopra il ginocchio) di un detenuto adulto, maschio, per poi trascinarlo immediatamente sul ghiaccio con una slitta fino a che il malcapitato tirasse le cuoia – per quale ragione ora, proprio oggi, non solo non si dovrebbe fare alcun paragone con l’attuale condizione sociopolitica, ma sarebbe addirittura mostruoso pensarlo? Un esecutivo che costringe l’intera collettività, giorno dopo giorno – come uno stillicidio, come se la famosa goccia cinese, che a forza di cadere per anni sulla testa dell’immobile condannato finisce per bucargli il cranio, fosse penetrata nei meandri della psiche degli attivisti più sovversivi – a un TSO senza precedenti, imposto deliberatamente per destabilizzare le piccole imprese mettendo letteralmente alla fame migliaia e migliaia di famiglie (monoreddito e non) quanto potrebbe durare? Quanto pesa il fardello di responsabilità di chi ha voluto che l’attuale esecutivo sia quasi a un passo dal veder nascere proprio qui, in Italia, il più bieco presidenzialismo (telecomandato dal Quirinale a Palazzo Chigi con il joystick, nemmeno “degno” forse di quello attuato da oltre mezzo secolo in altri Paesi del cosiddetto terzo mondo) e soprattutto perché l’attuale esecutivo ha e nonostante tutto continua ad avere la maggioranza dei consensi? Nel periodo della shoah, i negazionisti che hanno imperversato prima, durante, ma in particolar modo dopo, quando il tempo che cura ogni Male, cominciava a dilatarsi, erano la maggioranza del popolo tedesco. Fu proprio grazie al loro assordante “silenzio” che accadde l’inimmaginabile. Oggi invece, per assurdo, a quelli che già nella prima fase della pandemia erano considerati (e purtroppo lo saranno sempre visto che lo sono davvero) negazionisti, delinquenti e irresponsabili – in sostanza quelli che in qualche modo davanti alla sede della CGL emularono quell’orda di beceri capitanati dal Bifolco vichingo, con tanto di corna, che invasero Capitol Hill all’inizio dello scorso anno con il beneplacito della Polizia di Stato e il nulla osta dell’allora amministrazione governativa – secondo la narrazione dominante (in stile Omicron) si sarebbe aggiunto anche chi per scelta non ha voluto sottoporsi alle cure del miracoloso siero diventando di fatto un nemico pubblico per la società, che deve essere emarginato perché troppo pericoloso, per “ovvie ragioni”. Mentre invece chi ha continuato fino ad oggi a seguire la “retta via” propinata oltretutto con dati falsi (confermati perfino dall’ISS) sentendosi “depositario” di una verità, ma in special modo non riuscendo più a distinguere nulla dalla marea di disinformazione, sono e purtroppo saranno nei secoli a venire la maggioranza del popolo italiano. Malgrado siano ormai passati due anni dal primo malcelato annuncio alla vergognosa gestione della pandemia e nonostante siano stati vaccinati con il siero miracoloso perfino gli irriducibili – eccezion fatta per qualche sparuto gruppetto di persone che ha preferito combattere una lotta impari grazie proprio all’incoscienza dei più facinorosi e alla convenienza degli ipocriti di ogni risma e stratificazione sociale – chiunque ora sa (inclusi chi, per paradosso, ha deliberatamente pianificato questa assurda ecatombe) che per uscire da questa emergenza globale sarebbe necessario esautorare i vertici dell’UE : lo sa la Russia, che sta cecando di invadere l’Ucraina, lo sanno gli USA, che continuano imperterriti ad attribuire le responsabilità dell’accaduto ai cinesi mentre al contempo, quando qualcuno cerca un solo spiraglio di approfondimento a proposito dell’origine e delle cause di Sars Cov 2, pubblicano interminabili studi che confermano la teoria del salto di specie, così come viceversa e per gli stessi motivi lo sa la Cina, ma in particolar modo lo sanno anche i vertici dell’UE, che a qualsiasi costo (sia in termini di perdite umane che economiche) stanno cercando di protrarre all’infinito questa emergenza sanitaria. Terrorizzare un popolo, indipendentemente dall’appartenenza, dalla razza o dalla religione, adottando “misure restrittive al nobile scopo di salvare vite umane mettendo in sicurezza i sopravvissuti ed evitando così il tracollo ospedaliero” esclusivamente per tutelare l’impronunciabile – e oltremodo anche per vantarsi pubblicamente dell’operato svolto, non significa governare, vuol dire soltanto finalizzare la pianificazione, dimenticando però al contempo che la relativa pseudo sudditanza si moltiplicherà a dismisura ritrovandosi per forza e somma di cose coinvolta in una logica prioritaria.