“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Ciò che all’epoca dell’aberrante “apologia” del nazismo venne a posteriori definito Olocausto – vuoi per una barbarie inimmaginabile (per l’epoca) e vuoi per una serie di strategie di facciata, che consentirono fino a un certo punto di occultare i crimini commessi contro l’umanità – lo si potrebbe in qualche modo paragonare al genocidio in atto dal 7 Ottobre dello scorso anno nei confronti del popolo palestinese, oppure si dovrebbe seraficamente attendere che il numero dei civili trucidati raggiunga sei milioni di unità senza nemmeno preoccuparsi di provare vergogna facendo tutto alla luce di riflettori ad alta risoluzione, così indispensabili per trainare le economie dei Paesi belligeranti, usati per illuminare e mandare avanti questo tragico spettacolo? Secondo fonti attendibili (ANSA) – dopo i recenti attacchi dell’esercito israeliano, che hanno sferrato contro delle postazioni dell’UNIFIL scatenando il “prevedibile sdegno” da parte dell’establishment atlantico, Ben Bang (l’attuale premier che rappresenta lo Stato sionista) non avrebbe soltanto dichiarato all’ONU di dover ritirare i caschi blu dalle aree del conflitto, ma avrebbe anche ordinato l’irruzione nelle suddette postazioni di un paio di carri armati, violando qualsiasi protocollo internazionale. Dichiarando perciò “inaccettabile” il comportamento di Ben Bang, il governo italiano si dovrebbe dunque schierare con le posizioni assunte dal governo francese, che pare abbia deciso di sospendere l’invio di armamenti graditi a Ben Bang per poter espandere i propri confini, da sempre difesi dal protettorato atlantico. Premesso che – soltanto qualche giorno prima – l’attuale premier italiano (a) dichiarò la propria ferma intenzione di voler continuare a mandare armi sia sul fronte mediorientale che su quello russo/ucraino, verrebbe spontaneo pensare tanto all’ipocrisia quanto alla connivenza, in termini di rapporti diplomatici internazionali, invece non è fattibile, semplicemente perché il pensiero spontaneo sta subendo dei condizionamenti inauditi che stanno seriamente minando la libertà d’espressione: pensare e dire oggi che l’amministrazione politica degli USA, così come quella dell’UE, siano complici dello sterminio che sta avvenendo in Medio Oriente equivale ad essere etichettati dalla narrazione dominante come nient’altro che simpatizzanti dei terroristi islamici, mentre invece è il “martire” Ben Bang che si sta immolando a vittima sacrificale pur di far sì che in Occidente possa persistere la pace. Disgraziatamente però questa pace non la vuole proprio nessuno, né Ben Bang, né tantomeno i vertici USA e UE, pur “impegnandosi” quotidianamente per ottenerla. Di conseguenza che cosa mai si dovrebbe poter pensare?