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Ode a Israa

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Ode a Israa

Evitare di parlare delle particolari attenzioni che gli invisibili
(meglio noti come barboni, homeless o clochard) hanno nei confronti
dei loro fedeli animali in una società come la nostra è comprensibile –
anche perchè altrimenti diventerebbe un tabù, o quanto meno sarebbe
molto improbabile spiegare le ragioni che inducono la maggior parte
degli utenti gossippari ad informarsi sulle cinque cose che devono per
forza sapere sul personaggio pubblico di turno – ma il fatto di non
parlare su alcun quotidiano nazionale (o meglio, non parlarne con la
debita attenzione che una notizia del genere avrebbe dovuto avere)
della decapitazione dell’attivista sciita per i diritti umani arrestata
insieme a suo marito circa tre anni fa per aver documentato
le manifestazioni antigovernative avvenute nella regione del
Qatif è qualcosa di sconcertante, equivale a un vile servilismo gratuito
e ingiustificato dell’informazione, un vero e proprio prostrarsi al
sistema di potere, una roba senza alcun senso, fuori da ogni ordinario
e deontologico concetto della professione che si amerebbe svolgere,
è come se in fondo si appartenesse a dei regimi di connivenza (sia nel
caso si volesse negare l’autenticità della notizia dicendo che si tratta
di un’altra persona e, peggio ancora, sia che la si volesse omettere
deliberatamente). A dimostrazione di questa concisa sintesi resta il
fatto primo, che l’attivista sciita di 29 anni rinchiusa da tre in un
luogo segreto non è mai più apparsa in pubblico da allora, secondo, che
risulta essere la prima donna ad essere stata condannata a morte
dai sunniti per attivismo politico, e in ultimo, in ordine di rilevanza
per la perdita di un essere umano così prezioso, che grazie
all’interminabile ingiustizia perpetrata nei confronti di una minoranza
abbiamo tutti paradossalmente perso la libertà d’espressione e
soprattutto – cosa più mostruosa non potrebbe esserci, tant’è che
è per questo che il futuro è roseo esclusivamente per i conniventi
oltre che per i mandanti e gli esecutori materiali di ogni crimine
commesso contro chi cerca giorno dopo giorno di migliorare questo
mondo avariato – quella di pensiero.