Voce del verbo auspicare
19 Agosto 2024
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Le infinite ragioni del pennivendolo maculato

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Le infinite ragioni del pennivendolo maculato



Qualche giorno fa su YouTube è stato girato il video sovrastante, su un treno in corsa, con soli due attori protagonisti e qualche comparsa occasionale: il primo, una blasonata nonché celeberrima figura professionale dell’Informazione di Stato; il secondo, un giornalista indipendente e libero pensatore, meglio noto come contestatore seriale. Premesso che il virgolettato avrebbe dovuto essere usato sia per “celeberrima figura professionale dell’Informazione di Stato”, che per “contestatore seriale”, la tentata, o per meglio dire mancata intervista che il secondo attore avrebbe voluto fare al primo attore, ma che per evidenti ragioni (disturbo della quiete pubblica, ingiurie ed offese gratuite rivolte al primo attore, o molto probabilmente per ragioni legate al diritto di privacy che notoriamente personaggi del calibro del primo attore dovrebbero poter far valere in qualsiasi circostanza) non è riuscito a fare, ha in ogni caso avuto il pregio di aver avuto poche visualizzazioni. Pochissime. Contestatori e complottisti a parte infatti, la Rete ha dimostrato per l’ennesima volta che il fiume in piena (ininterrotto) che sgorga dalle sensuali labbra del primo attore – ogni volta che è in procinto di diramare le sue inconfutabili e indiscusse true news – è senza dubbio alcuno fatto di oro colato. In primis, è risultato del tutto palese come la disponibilità del primo attore, il quale è stato fin troppo esaustivo, abbia per così dire quasi spiazzato le aspettative del secondo, che non a caso ha dovuto fare un passo indietro di fronte a cotante ragioni (oggettivamente sacrosante); in secondo luogo, chiunque ha potuto vedere sia come che quanto l’apertura ad un confronto sano e costruttivo – mostrata dal primo attore, oltretutto rivolgendosi al suo interlocutore sempre con un linguaggio aulico – abbia anche fatto luce su molti aspetti concernenti proprio le ragioni di chi fa disinformazione. E si potrebbe andare avanti all’infinito elencando le peculiarità virtuose del primo attore per dimostrare la grandezza e lo spessore di un giornalista che ha sempre fatto il suo dovere fino in fondo, ma che soltanto per ragioni quali il mostrarsi, ma soprattutto l’essere, umile, non ha mai voluto prendersi il merito: scoop sensazionali che in passato hanno addirittura evitato le crisi dei vari governi che si sono susseguiti, approfondimenti su tematiche considerate all’unanimità socialmente utili – come l’abbigliamento sfoggiato dalle soubrette di turno durante i suoi imperdibili talk show – per non parlare degli inimitabili plastici, eretti apposta per cercare di ricostruire le scene dei delitti più atroci che si sono consumati nel Bel Paese, velatamente mirati (in via subliminale) a dare ascolto e voce ai cosiddetti invisibili. Inoltre, come se non bastasse, dall’alto della sua incommensurabile magnanimità, il primo attore ha perfino degnato il secondo attore di una replica argomentata, elencando per filo e per segno dei fatti – ripeto, dei fatti e non come qualcuno potrebbe facilmente fraintendere, delle opinioni – inerenti, nello specifico, proprio alle intenzioni di domande che il secondo attore avrebbe dovuto rivolgergli, ma che nella mancata intervista non è, suo malgrado, riuscito a fare.