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L’Autore

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

L’Autore

Il sentirsi più intelligenti di altri è forse una delle cause primarie che
hanno progressivamente fatto degenerare i rapporti interpersonali –
ogni tanto occorre ricordarlo, più che altro per far riflettere chi
scrive questi articoli che il ridimensionamento sporadico è una forma
di cura necessaria al proprio essere onde evitare che l’ossessione di
voler a tutti i costi sbaragliare la concorrenza trasformi la passione
del doverlo fare in abitudine, e non invece che, una volta messo nero
su bianco (il ridimensionamento sporadico, beninteso) possa diventare
un pretesto da esibire come virtù, propria dell’autore stesso.
Che cosa c’è di vero in questa affermazione? Nulla, nella maniera più
assoluta. Perché, esiste forse qualcosa di vero in questo mondo a
parte “Uomini e Donne” il “Grande Fratello” “Pechino express” e
“Temptation Island”? Si è forse più saputo qualcosa a proposito delle
nomine del cda RAI? Il mese scorso, per la precisione il giorno 7,
l’agenzia di stampa Reuters batteva la seguente notizia, testuale :
— RAI, Vigilanza chiede a cda di nominare subito Presidente
La commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai ha scritto oggi
al cda di Viale Mazzini, chiedendo di nominare urgentemente il nuovo
Presidente dell’azienda pubblica radio tv. Nella lettera vista da
Reuters la commissione, che la settimana scorsa ha bocciato la
nomina di Marcello Foa – candidato della maggioranza di governo –
chiede anche che il cda, che si riunirà domani, compia soltanto atti di
ordinaria amministrazione e che il nuovo amministratore delegato
Fabrizio Salini non proceda per il momento alle nomine dei dirigenti
delle testate giornalistiche e delle reti Rai. “Si ricorda … l’urgenza
e si sollecita l’adozione della nuova delibera di nomina del Presidente”,
dice il testo della lettera inviata dal Presidente Alberto Borachini
(F.I.). “Questa rientra nelle competenze del cda e costituisce il
presupposto indispensabile per superare l’anomalia attuale della
situazione”. Borachini dice che la Commissione parlamentare, che deve
ratificare la nomina del Presidente Rai con maggioranza qualificata,
potrà essere convocata anche durante le ferie. Nella lettera, la
Commissione di vigilanza dice anche che i poteri di Foa, che resta
per il momento in cda – dopo essere stato indicato dal Ministro
dell’Economia insieme a Salini – come consigliere anziano ha poteri
“circoscritti e non dilatabili”. Nei giorni scorsi Matteo Salvini, che
sta cercando di arrivare a un’intesa con F.I., ha detto che Foa deve
essere ricandidato alla presidenza Rai. Ma P.D. e F.I. ritengono che la
riproposizione sia impossibile per ragioni giuridiche e chiedono un
nuovo candidato. Foa, per conto suo, ha detto che aspetta indicazioni
dall’azionista (cioè dal Ministero dell’Economia e dunque dal governo)
sul suo futuro nell’azienda pubblica (Massimiliano Di Giorgio, autore
dell’articolo). — Intanto le ferie sono finite e i nostri figli potranno
finalmente tornare ad imboccare quelle incommensurabili pillole di
saggezza pedagogica contenute nelle suddette trasmissioni
(ci scusiamo per non averne menzionate altre, visto il numero
alquanto elevato) ingurgitarle insieme ad una congrua dose di
emulazione e magari un giorno (chissà) diventare dei parlamentari
in grado di attuare una riforma necessaria al sistema radiotelevisivo.
Tutto è possibile, basta crederci. Sfortunatamente però la questione
non si dovrebbe ridurre al solito inutile sarcasmo, ma indurre quanta
più gente possibile a capire le ragioni di questo perenne stallo.
Intanto non si capisce perché – visto che la Commissione di vigilanza
ha bisogno di 27 voti su 40 o 42 se non ricordo male e l’astensione
proviene da P.D. e F.I. – il Presidente Borachini solleciti l’adozione
della nuova delibera di nomina del Presidente e al tempo stesso dica
che tale adesione rientra nelle competenze del cda della Rai
costituendo il presupposto indispensabile per superare l’anomalia
dell’attuale situazione. Poi, cosa ben più grave, risulta chiaro come
alla luce del sole quanto il Presidente di una Commissione di vigilanza
possa disporre di tali poteri : fino a che l’amministratore delegato e il
Presidente di un’azienda come la Rai sono scelti dal governo è un po’
difficile che venga garantito quel tanto declamato pluralismo da chi
non ha intenzione di fare alcuna riforma nel sistema delle
telecomunicazioni. Ieri, sul Sole 24 ore, da un articolo scritto da
Andrea Gagliardi, si è finalmente appreso del via libera della
Commissione di vigilanza alla risoluzione presentata da Lega e M5S
che impegna il cda Rai ad esprimere un nome per la presidenza della
Tv pubblica. La scelta sembra andare verso Foa, nonostante l’Autore
abbia imposto alla sudditanza del partito da lui stesso fondato
l’astensione invece che l’auto candidatura. Difficile dire cosa
cambierà, ma una cosa è certa : se in questo Paese continuiamo a
chiederci perché l’ignoranza regna ancora sovrana malgrado mandino
ininterrottamente in onda trasmissioni del genere è perché l’Autore
ha deciso così, e basta – mica possiamo farci una telenovela su questo,
sarebbe un po’ come se l’autore di questo articolo si auto epurasse
senza aver mai avuto il privilegio di poter davvero godere di
un’epurazione.