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Il Presidente incaricato
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La proposta

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

La proposta

Tra gli indispensabili provvedimenti da attuare in questo periodo di emergenza permanente – le cui cause pare proprio siano ignote a molti – non poteva certo mancare quello che nei prossimi giorni verrà comunque adottato per fare svolgere o meno, nel rispetto delle norme anti covid, la kermesse canora mediatica più rappresentativa del nostro Bel Paese, abitato a quanto pare da persone che mai si sentirebbero (in alcun caso) di fare a meno di assistere al Festival per antonomasia. Del resto, dopo la recente presa di posizione da parte di un ex esponente democristiano ora Ministro competente nonché militante in un partito che si autodefinisce “Dalla parte delle persone” – una presa di posizione forte, di carattere, che in teoria si schiera a favore dei teatri e di tutto il mondo dello Spettacolo culturale, ma che nella sostanza si fa garante dello svolgimento del Festival di Sanremo pur comparando il Teatro Ariston a tutti gli altri teatri nazionali, chiusi, precludendo di fatto l’ingresso a un pubblico pagante – lo scenario aperto non avrebbe potuto fare altro che favorire il dibattito in corso, improntato sulle strategie del Comitato Tecnico Scientifico oltre che sulle scelte che spettano di dititto a una delle più importanti macchine organizzative di eventi, che di certo vanta nel suo palmares i maggiori risultati in termini di valori artistici mirati a sublimare lo spirito dello Spettatore medio. Ciò che non risulta chiaro è come il ruolo dell’attuale Ministro della Cultura possa essere messo in discussione dalle tra virgolette esigenze di un sempre tra virgolette direttore artistico che si rifiuterebbe addirittura di condurre il Festival senza un vero pubblico, quando al tempo stesso un altro genere di pubblico, decisamente diverso, è ormai arrivato a un livello tale di esasperazione che a forza di essere costretto a sopportare simili prevaricazioni (in termini di intrattenimento) ha fin troppo compreso l’operato di chi finge di schierarsi dalla parte delle persone per consentire che questi eventi possano comunque ancora sperare di essere mandati in onda, nonostante tutto quello che sta succedendo e malgrado sia proprio la gente di teatro a pagare le conseguenze più dure. Dunque – visto anche che in queste ore così frenetiche l’asticella di mercurio si è stabilizzata sui 38°corporei, e non a causa del covid ma grazie solo al recente incarico dell’attuale Presidente della Camera, il quale ha l’ingrato compito di andare a caccia di Responsabili con un mandato esplorativo – si potrebbe ragionevolmente pensare che i Responsabili stanno ai Costruttori così come i provvedimenti necessari stanno ai provvedimenti indispensabili, di conseguenza, arrivati a questo punto sarebbe forse opportuno proporre un emendamento ancora più efficace rispetto a quelli ritenuti così indispensabili come quello in questione : invece di discutere se concedere o meno il nulla osta per lo svolgimento del Festival di Sanremo – con o senza pubblico pagante o figurante – perchè non obbligare direttamente, pena una congrua sanzione pecuniaria, il vero pubblico de Il Grande Fratello a presenziare in massa gli studi televisivi da dove viene trasmesso? Dal punto di vista dell’analisi costi/benefici di tale evento, la proposta non farebbe una piega, sia per i costi, relativamente contenuti rispetto a quelli del Festival, che per i benefici, sicuramente più vantaggiosi in quanto gli utenti triplicherebbero. Inoltre, previo autorizzazione del CTS, anche le misure di sicurezza potrebbero essere migliorate : si pensi all’affluenza negli studios, che potrebbe registrare un tutto esaurito all’istante, si pensi a come si potrebbe favorire sia la tracciabilità di contagio che l’immunità di gregge. Insomma, considerate le inutili polemiche emerse per un problema che nemmeno avrebbe dovuto porsi, avremo quindi anche la fortuna di assistere a come quest’ultima andrà a finire – confidando naturalmente nell’esito del mandato esplorativo.