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26 Ottobre 2020
Interrogativo permanente
6 Novembre 2020
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Je suis Paty

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Je suis Paty

Nella giornata che precede la chiusura nazionale in Francia dichiarata ufficialmente dal Presidente Macron, che avverrà tra poche ore, e a prescindere dalle prime ovvie e giustificate reazioni delle rispettive comunità laiche e religiose che rappresentano chiunque abbia un minimo di buon senso, suscita sgomento l’attentato alla cattedrale di Notre Dame, a Nizza, che si è compiuto oggi con l’ormai “consueto” macabro rituale da parte di un singolo individuo, musulmano, esaltato fino al midollo, che al grido di Allah Akbar ha decapitato una donna uccidendo altri due cristiani facendo ripiombare ancora una volta il Paese transalpino nel terrore – senza contare quel che è successo ad Avignone e al Consolato francese di Jeddah (l’atto è stato rivendicato dai sauditi) oltre che naturalmente alla decapitazione del professor Samuel Paty avvenuta a Parigi qualche giorno fa. Nella giornata di ieri invece, sulla nota e controversa rivista satirica Charlie Hebdo è comparsa la solita vignetta provocatoria e irriverente che questa volta, nella fattispecie, ha preso di mira il Presidente turco Erdogan, ritraendolo in mutande e in chiari atteggiamenti libidinosi, facendolo infuriare e in buona sostanza costringendolo a sporgere querela. Se ne è discusso molto sul ruolo che ha sempre avuto e che dovrebbe sempre avere la satira, e sulla libertà di pensiero, che deve necessariamente lasciare spazio a chiunque voglia o debba esprimerlo, sia sotto forma di vignette, che di graffiti, imitazioni o pamphlet, quando però è la stessa satira a causare simili azioni, indicibili da qualsiasi punto di vista, occorre schierarsi, assumere una posizione netta, inequivocabile, vale a dire che non basta più porsi le domande giuste (per altro retoriche) per capire perchè una rivista come Charlie Hebdo fa satira : se lo scopo era quello di prendere le difese del Presidente Macron – il quale ha ampiamente manifestato la sua posizione circa l’uccisione del professor Paty a Parigi poiché ha ritenuto opportuno che da parte di Charlie Hebdo non ci fosse stato altro che un esercizio della libertà d’espressione, visto che secondo il Presidente transalpino le vignette satiriche su Maometto sono degli esercizi di libertà d’espressione e che dunque debba essere condannato a prescindere, l’estremismo radicale islamico – ci sono riusciti eccome, perchè in tutta la Francia hanno provocato un’atmosfera distesa e per certi versi addirittura conviviale, da Le Havre a Marsiglia, cancellando con un colpo di scena degno del miglior Rabelais il duro scontro diplomatico tutt’ora in atto tra Ankara e Parigi. Allo stesso modo, se l’intento era quello di dissacrare un credo religioso, che nella maggior parte dei casi rispecchia il credo cristiano anche se purtroppo non può competere con così tanta ricchezza spirituale – vuoi per condizioni economiche molto vantaggiose rispetto le nostre, ma vuoi soprattutto per il rispetto che il musulmano medio ha nei confronti dell’altrui individuo, che com’è noto è pari a zero, mentre invece in Francia, come per altro qui da noi e in pratica in ogni Paese occidentale dove gli stili di vita sono così austeri che gli uomini, invece di inchinarsi quando s’incontrano (giusto per fare un esempio, come da tradizione nipponica) tendono a prostrarsi reciprocamente in una sorta di contemplazione catartica – il fine è stato raggiunto lo stesso, proprio perchè i mezzi adottati con l’acume che contraddistingue la rivista in questione da quando è comparsa sulla scena multimediale, sono stati leali e mai volgari, di conseguenza, per effetto, i primi benefici si potranno riscontrare molto presto. A Dio piacendo ovviamente.