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Interrogativo permanente

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Interrogativo permanente

In attesa dell’esiguo trionfo democratico annunciato di continuo da almeno sei mesi a questa parte dai principali network di tutto il mondo, il tycoon per eccellenza – il quale rappresenta comunque la maggioranza del popolo statunitense sebbene non abbia nulla in comune con la middle class, con il proletariato, né tantomeno con chi si ostina a sfilare come suo sostenitore a qualsiasi manifestazione di turno senza mascherina e in rigoroso assembramento ai tempi del corona virus – preconizza l’illegalità giurando e spergiurando di fare ricorso alla Corte Suprema per sospetti brogli elettorali e, nel pieno della seconda ondata di contagi che sta investendo l’Europa intera, l’attenzione mediatica non può certo fare a meno di rivolgersi a queste elezioni, che dal punto di vista dell’affluenza risulta abbia fatto registrare un record, il che è un segnale positivo. Sarà pertanto interessante o quanto meno curioso vedere il nuovo, forte, ma soprattutto giovane uomo più potente della Terra all’opera subito dopo l’insediamento alla Casa Bianca, ascoltare il suo primo discorso empatico e al tempo stesso rivoluzionario fatto per salvare il mondo da questa incresciosa, ma temporanea (almeno si spera) debacle sanitaria, economica e quindi sociale, rendersi finalmente conto che un leader eletto in forma democratica da circa ottanta milioni di elettori stimati – che rappresenta la maggioranza dell’upper class nazionale (giuristi, economisti, editorialisti, virologi e artisti di vario genere compresi, solo per citarne alcuni) incarnando lo spirito autentico di ognuno di loro – possa attuare legittimamente quei programmi politici propositivi, indispensabili a migliorare la vita delle persone più stremate dalla pandemia. Ipotizzando uno scenario consono all’agenda della guida democratica di un grande Paese come gli USA – dove è a tutti noto quanto l’interesse per le minoranze e le classi meno abbienti sia la priorità assoluta – la prima misura che presumibilmente potrebbe diventare legge entro e non oltre i primi cento giorni di governo riguarderebbe la riforma del celeberrimo Quinto emendamento, nel senso che – considerata la responsabilità implicita da parte dei negazionisti di aver diffuso il virus in maniera oggettivamente irrazionale – quelli che verranno ritenuti colpevoli dalla Corte Suprema per non aver rispettato le norme e le regole del distanziamento sociale non potranno più appellarsi a tale emendamento e di conseguenza verranno sanzionati e condannati con una congrua sentenza per aver messo a repentaglio la vita e la salute dell’intera collettività. Un’altra misura che potrebbe trasformarsi in un decreto legislativo (sempre ragionando per ipotesi e non per assurdo) riguarderebbe l’Obamacare, nel senso che verrebbe abrogata definitivamente la sanzione amministrativa che corrisponde a quasi 700$ nel caso un utente – che per ragioni non certo legate alla sua volontà – non dovesse stipulare una regolare polizza assicurativa sanitaria. Oppure, nella migliore delle ipotesi (letta in chiave decisamente utopistica) il neo eletto potrebbe addirittura convincere i Paesi di tutto il mondo ad aderire al Trattato di non proliferazione nucleare, coinvolgendo perfino la criminalità organizzata e i prossimi sedicenti Stati islamici al disarmo, ma queste non sono altro che ipotesi, ovviamente. Di fatto però, gli obiettivi politici da raggiungere per la nuova amministrazione governativa statunitense a guida democratica come dovrebbero essere, più o meno ambiziosi rispetto a queste ipotesi? Quali provvedimenti legislativi adotteranno nei confronti di tutte quelle persone che, così come il Presidente repubblicano uscente, non hanno certo fatto fatica nel dare il buon esempio per diffondere il corona virus? Come si comporteranno nei confronti di quelle banche, responsabili dell’enorme bolla finanziaria del 2008 meglio nota come crisi dei subprime? Verso quale altra organizzazione criminale si orienterà il nuovo flusso di denaro, frutto di enormi speculazioni derivate proprio da questa tra virgolette naturale pandemia? Le guerre sono necessarie, è risaputo, lo sanno tutti che è il conflitto bellico a generare il debito e che dunque chi lo controlla, il debito, controlla anche tutto il resto perchè ha interesse a generare il conflitto, quindi perchè le promesse fatte da chi viene democraticamente eletto negli USA, e non solo purtroppo, non vengono mai mantenute? Votare per il meno peggio non è comunque una soluzione, questo va da sé, in ogni caso la speranza che nascano ancora individui più responsabili e indipendenti è per fortuna sempre l’ultima a morire.