Quorum nostrum
13 Giugno 2022
Suggerimenti dal vivo
27 Giugno 2022
Show all

Il muro di Merlino

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Il muro di Merlino

«Crisi alimentare nel mondo durerà finché questa guerra coloniale continuerà». Così l’attuale Presidente ucraino, a margine di una recente intervista rilasciata ai media internazionali, secondo il quale, i negoziati per sbloccare i porti (consentendo gli indispensabili approvvigionamenti globali di grano) si faranno sempre più difficili. Dopo aver centrato il suo primo vero obiettivo condannando a morte già diverse migliaia di suoi eroici connazionali – ovvero quello di una prevedibile prossima adesione all’UE – questo nuovo maliardo della diplomazia internazionale continua imperterrito a richiedere armi sempre più potenti nella vana speranza sia di abbattere il colosso russo che ovviamente di finanziare la ricostruzione con i contributi dell’UE. Ora, è vero che se qualcuno osasse pensare che un ex attore versatile come l’attuale rappresentante del popolo ucraino sia stato eletto a capo di un Paese su ordine di un altro Paese i cui interessi erano e saranno sempre espansionistici verrebbe immediatamente etichettato o taggato (a seconda del canale multimediale divulgativo) dalla narrazione dominante come un complottista ininfluente o, peggio, come un pericoloso filo russo (sebbene non più tardi di tre settimane fa lo stesso attuale Presidente USA abbia dichiarato che il maliardo ucraino non volle ascoltare l’avvertimento di un’imminente invasione da parte dell’armata russa) ed è altrettanto vero che il pensare di anche solo scalfire le convinzioni di un’opinione pubblica assuefatta dalle menzogne propinate giorno dopo giorno dalla narrazione dominante sarebbe già un’impresa titanica, ma immaginare che una guerra così assurda possa durare anni soltanto per compiacere gli interessi delle amministrazioni governative coinvolte è disumano, oltre che vero. Immaginate uno scenario (nemmeno poi così lontano) in cui la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese decidessero di comune accordo di formare insieme a Paesi come India, Turchia e, non certo ultimo, Iran, un’alleanza orientale di forte impatto politico, dando così vita nel giro di qualche settimana a un Patto denominato OUN (Oriental United Nations, per dirla all’occidentale). Che fine farebbero le tanto indispensabili quanto efficaci sanzioni UE contro il sacrilego invasore russo? Esisterebbero ancora i presupposti per presentarsi a un tavolo dei negoziati, oppure la paventata minaccia nucleare si realizzerebbe senza più alcun se né tantomeno senza alcun ma? Perché l’ONU risolve mai nulla? A che cosa sarebbe dovuto il blocco del grano nei porti? Al fatto che esiste un interesse ricattatorio per far sì che questo bene di prima necessità continui a rimanere bloccato, nonostante sia stato prodotto l’anno prima, oppure all’opinione comune secondo cui oggi nel mondo il grano verrebbe esclusivamente prodotto nel territorio ucraino? Se i vertici dell’UE – dopo aver preso la brillante decisione di fornire armi all’Ucraina e al contempo sanzionare economicamente la Russia – a rigor di logica hanno cercato altrove di rifornirsi degli approvvigionamenti di gas (vedi Paesi come l’Algeria o la Libia) per quale ragione ora faticherebbero a reperire questo sacrosanto bene di prima necessità?