“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
«L’Italia è una Repubblica fondata sulle conoscenze, a prescindere : poco importa che tali conoscenze trattino di raccomandazioni, oppure di quel consolidato metodo nel prodigarsi a fondare delle società per azioni o in accomandita semplice, l’essenziale è che le relative responsabilità connesse e alle raccomandazioni e a questo genere di società continuino, nel tempo, ad essere illimitate». Con l’insediamento a Palazzo Chigi del nuovo esecutivo – eletto democraticamente tramite un consenso pressoché plebiscitario, tenendo conto di quel risicato gruppetto di astensionisti che ancora oggi si ostinano a non voler adempiere ai propri diritti di liberi cittadini pur avendone titolo, questo va da sé – almeno una cosa è certa : qualora il nuovo esecutivo dovesse mettere mano alla Costituzione per cercare di riformarla in qualche modo, l’Art. 1 non verrà stravolto da simili nefandezze. I governi di centro destra non sono abituati, né sono tanto meno abilitati a compiere delle nefandezze. Del resto – stando alle prime dichiarazioni rilasciate dall’attuale Presidente in carica (è bene sottolinearlo che si tratta di un Presidente, nonostante il genere) la quale ha appunto dichiarato che «l’alleanza atlantica non è mai stata messa in discussione» – l’obbedire in modo ossequioso ai diktat USA è sempre stata una priorità incontrovertibile dell’agenda politica nazionale. Pertanto non potrà certo stupire il fatto che non appena l’eco dell’esito delle elezioni nostrane si è fatto sentire anche oltre oceano, la Dio Patria e Famiglia in pectore ora meglio nota come Presidente del Consiglio in carica lo abbia fatto notare subito, appena dopo le “preoccupazioni” dimostrate dall’attuale Presidente USA, beninteso. Un po’ come per certi versi avrebbero fatto le allora ronde istituite nella maggior parte dei sobborghi nord americani (di bianco vestite, con tanto di cappuccio dello stesso colore indossato per non farsi riconoscere) per segnalare la sgradita presenza di troppi individui di colore che si infiltrarono senza alcun permesso di soggiorno nel tessuto socio economico di quel Paese. Che cosa potrà dunque fare e quali speranze potrà finalmente dare al popolo italiano la nuova Presidente del Consiglio in carica all’inizio di questa ventinovesima legislatura? Al di là delle solite eterne promesse e delle continue menzogne sbandierate in nome della solita crescita e del solito sviluppo, poco. Potrà incuriosire, illudere, forse, e perfino inorgoglire la maggioranza dei propri elettori, ma alla fine del (chissà) Meloni-ter, gli Italiani – i non ricattabili, gli integerrimi, coloro i quali tutto sommato riescono ancora a pensare con la propria testa senza aver bisogno di un intelligenza artificiale che dica loro come fare, i politicamente scorretti, in sintesi – si ritroveranno sempre al solito immutabile blocco di partenza : ovvero, quello di non essere in fondo mai stati in grado di insorgere ai continui abusi di potere perpetrati nei loro confronti, e alle assurde “normalità” che si sono “dovute accettare” soprattutto in questi ultimi due anni indipendentemente dall’appartenenza di genere. E se la causa di questa incapacità generale è in gran parte dovuta ad una mancanza di norme ferree che avrebbero dovuto regolare lo Statuto dei vari Movimenti politici che si sono susseguiti, l’effetto non ha potuto fare altro che generare ulteriore astensionismo decretando una sfiducia ormai incalcolabile, in termini elettorali, nelle Istituzioni. Di conseguenza, invece di “ballare sul Titanic” vedendo affondare quel che resta del Bel Paese – magari con una bella esplosione nucleare in grande stile – per quale ragione, visto e considerato che quel poco che si fa per cercare di contrastare l’egemonia NATO (rischiando oltremodo di far scatenare un effetto domino che aprirebbe sì, le porte dell’Abisso, qualora non si contrastasse) in pratica conta come il due di picche, non si cerca di utilizzarlo e veicolarlo in modo che possa contare come un asso di cuori?