21 Settembre 2020
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19 Ottobre 2020
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Il balletto delle mascherine

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Il balletto delle mascherine

Che l’attuale presidente Donald Trump sia stato e sarà visto come l’esponente repubblicano più responsabile e rappresentativo della Storia americana è indubbio – si pensi soltanto alla gestione della pandemia e della conseguente assenza di vittime da covid 19 registrata un po’ovunque, dalla Florida alla California, senza contare che lui stesso, a detta sua, si sia sentito in dovere di dichiarare al popolo di essersi perfino rinvigorito dopo il contagio personale – ma che i sondaggi pre elettorali attestino a priori una vittoria schiacciante dell’avversario democratico Joe Biden, che lo vedrebbero sfiorare addirittura il 65%, è una di quelle notizie fuorvianti che sono state inficiate apposta dal mainstream per inculcare nell’opinione pubblica il pensiero che è finalmente giunto il momento di voltare pagina. Ciò non vuol dire che l’operato del Repubblicano sia da legittimare, ci mancherebbe, significa soltanto che toccherà ancora una volta ai democratici fingere di operare e di cooperare nell’interesse delle minoranze : si pensi all’Obamacare, ovvero al nobile scopo da parte dell’amministrazione precedente di equiparare l’intero sistema sanitario nazionale a quello europeo, a fornire l’assistenza individuale tramite un sussidio garantito dall’acquisto di pacchetti assicurativi che finanziano lo stesso sistema tassando giustamente i redditi più alti, però al tempo stesso obbligando l’utente (pena, una multa pari a 695 $) a stipulare una polizza assicurativa sanitaria. E anche se all’opinione pubblica è risultato evidente che l’inutile tentativo da parte di Trump di abrogare una simile riforma, che avrebbe di fatto tolto la copertura sanitaria a milioni di americani, così come ora risulta evidente che sarebbe più opportuno votare per il meno peggio (ovvero per lo sfidante democratico) con il passare del tempo risulterà ancora più evidente che per battere entrambi gli schieramenti sconfiggendo un’ignoranza dilagante – ignoranza che comunque sia, è bene ricordarlo, è stata veicolata dallo stesso susseguirsi delle rispettive amministrazioni governative – prodotta dalla disinformazione e soprattutto da quel sistema mediatico video inquinante che trasmette ininterrottamente TV dump su qualsiasi canale multimediale, sarà indispensabile promulgare delle leggi adatte quanto meno ad arginare il fenomeno. Fino a che questa direzione non verrà presa si continueranno a vedere persone che nasceranno e che moriranno senza sapere neanche chi è stato Donald Trump, persone, per esempio, che per poter accedere in un ufficio postale ai tempi del corona virus (ovvero con un accesso contingentato nel rispetto delle norme da seguire per mantenere il distanziamento sociale) quando dovranno entrare aspetteranno invano, sfoggiando un’ottusità senza precedenti, una chiamata direttamente dal direttore dell’ufficio nonostante si siano magari liberate tre se non quattro postazioni agli sportelli e fuori, per strada, si sia formata una coda chilometrica di altri ottusi individui ignari di tale “impedimento”, insomma, fino a che non verrà ratificata una riforma strutturale delle telecomunicazioni – a prescindere dagli incentivi per l’uso della banda larga piuttosto che dal potenziamento dei numeri dei vari servizi di emergenza – sarà come sempre l’ignoranza a regnare sovrana. A cosa serve istituire una commissione di vigilanza dei palinsesti televisivi se da almeno vent’anni a questa parte “Il Grande Fratello” continua ad essere deliberatamente mandato in onda? A cosa serve ostentare buon umore sprizzando salute da tutti i pori, se sei risultato positivo al corona virus, ti hanno imbottito di remdesivir e fai pure fatica a respirare? Il gesto, o meglio, quel gesto, da parte di Donald Trump di togliersi platealmente la mascherina non appena è rientrato alla Casa Bianca dopo essere stato dimesso dall’ospedale, è stato visto da una buona parte del mainstream come un gesto prima di tutto politico, ovvero come un voler trasformare per l’ennesima volta una vicenda personale in una battaglia vinta contro un nemico invisibile e molto potente, come una sorta di insieme di super poteri che lo condurrebbero a mietere ulteriori consensi in piena campagna elettorale a poco meno di un mese dall’Election Day, e poi come un gesto socialmente inutile, senza tener affatto conto che così facendo – vale a dire evidenziando anche il fatto che Trump strumentalizzasse la vicenda per segnalare all’opinione pubblica di vivere ormai sotto una dittatura sanitaria imposta dai medici e dagli scienziati, affermando oltretutto che per l’emergenza pandemica il governo ha speso più soldi che per la guerra in Afghanistan – non hanno fatto altro che favorirlo per l’ennesima volta, proprio perchè la maggioranza dell’opinione pubblica, non credendo più alle bufale propinate dagli organi di stampa nazionale, arriva addirittura a dover pensare che sia il Repubblicano ad essere il meno peggio.