“L’OSSERVATORE SPIATO”
Rivista occasionale in Rete
I Cicisdei
Oggi, vivendo in un’epoca in cui l’improvvisazione culturale ha favorito l’esprimersi di assurde calunnie dettate da una certa supponenza d’intelletto, la Memoria non è a rischio, ma si sta trasformando in una specie di termine gergale per chi avrà l’onere di curare i prossimi malati colpiti dal morbo di Alzheimer. Che nelle relazioni socialmente rilevanti il sarcasmo l’abbia fatta da padrone, nel tempo, è quanto meno paradossale : si pensi a 2020 anni fa, quando i sacerdoti ebrei – rendendosi conto che stavano per crocifiggere Gesù Cristo autoproclamatosi figlio di Dio e rendendosi conto al tempo stesso della dicitura posta sulla croce recante la scritta “Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei” (in ebraico, il cui acronimo traslitterato era ed è YHWH, ovvero il nome di Dio, allora pronunciabile soltanto dieci volte l’anno durante lo Yom Kippur, il giorno dell’espiazione) – chiesero a Pilato, il quale si rifiutò, di cambiare la scritta in latino (INRI, Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum) vale a dire di non scrivere “Il Re dei Giudei” ma di scrivere “Costui ha detto : Io sono il Re dei Giudei” in modo tale da far ricadere su Dio (com’è di fatto avvenuto) tutta la responsabilità del vile nonchè indicibile agire umano, si pensi alla tristemente nota scritta in tedesco (che dava il benvenuto ai deportati ebrei) posta all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz “Arbeit Macht Frei”, a come ne abbia di fatto “resi liberi” più di sei milioni, ma si pensi in particolar modo ai negazionisti di genere, i quali, sfoggiando un abominio verbale senza precedenti, nemmeno hanno avuto bisogno di scrivere qualcosa per avvalorare le loro assurde tesi, si pensi a quelli che non soltanto hanno negato l’Olocausto, ma a quelli che hanno negato il genocidio armeno, i gulag sovietici, l’eccidio eritreo e che, in buona sostanza, continuano a negare ogni crimine commesso nei confronti di vittime innocenti – che oggi più che mai necessitano di essere ricordate – esclusivamente perchè credono che il mondo appartenga solo a loro e che dunque gli altri non dovrebbero avere il diritto di esistere. Oggi quei negazionisti, la cui sopravvivenza altro non è dovuta se non che a delle fortuite circostanze anagrafiche, continuano ad essere emulati sotto svariate forme, riconducibili ai soliti noti corrotti e corruttori e riconoscibili da chiunque, ma tutelati proprio per questo da chiunque, perchè le maschere che usano per negare l’evidenza – essendo intercambiabili – favoriscono l’allestimento di un prèt à porter d’intramontabile tendenza. Con l’approssimarsi del Carnevale, che a onor del Vero stimola un pensiero creativo e solidale che andrebbe rivolto all’unanimità nei confronti di questi emuli del negazionismo, quale nome più appropriato si adatterebbe alla loro nobile indole (così magnanima) che non fosse quello de “I Cicisdei”? Non è nè offensivo in quanto, essendo una versione satirica di Cicisbei, implica comunque un certo rispetto, pronunciandolo, oltre che infondere una sorta di messaggio esoterico tutto sommato (cambiando la radice, da Cicis in Opus) nè tantomeno irriverente perchè, limitandosi a fare il verso ai lacchè veneziani settecenteschi, mai si sognerebbe di prendere in giro gli odierni servitori inutili o zerbini, gli yes men o qualunque altro appellativo potrebbe venire in mente ripensando ai ruffiani e alle spie di genere la cui attitudine a spergiurare il falso è conclamata. La domanda però, a riguardo della soglia di tolleranza che dovrebbe dimostrare la Chiesa verso questi Cicisdei, sorge spontanea : ovvero, per la religione cristiana il cercare di cancellare il negazionismo attraverso una propaganda multimediale mirata, sarebbe o non sarebbe un atto discriminatorio? E se lo fosse, fino a quando i più degni rappresentanti di tale religione sarebbero disposti a perdonare chi continua giorno dopo giorno ad avallare l’esistenza di un genocidio infinito come quello che sta imperversando in questi ultimi anni sotto gli occhi di tutti? In quale misura sarebbe determinante riflettere – spendendo due parole di conforto e altre due di sdegno nei confronti degli oppressi e degli oppressori in giornate come questa – se l’indomani (chi dovesse pronunciarle) venisse coinvolto per l’ennesima volta in uno scandalo legato alla detenzione di materiale pedo pornografico? Se fosse vero che il potere della Santa Romana Chiesa definito, nel tempo, da i più diversi osservatori e analisti come uno dei più influenti al mondo, perchè mai non riuscirebbe, o meglio, perchè non è ancora riuscito ad orientare le politiche internazionali verso un progressivo disarmo? Non sarebbe forse arrivato il momento di riformare i Patti Lateranensi partecipando attivamente alle scelte politiche fatte da questo Paese per evitare di dover assistere all’inarrestabile ascesa di questi Cicisdei? Oggi più che mai sono loro che dovrebbero essere ricordati : questi infaticabili usurpatori del quieto vivere, che altro non aspettano se non di poter cancellare anche la giornata della Memoria per eliminare dal ricordo collettivo perfino il minimo residuo di Verità, negandola in ogni sua manifestazione in favore di un meritato oblio per le vittime non soltanto della Shoah.