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Hard core

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Hard core

Parlare di libertà in un momento simile sostenendo che l’uso nonché l’estensione del Certificato Verde a tutti i lavoratori è un provvedimento utile – che è stato attuato proprio per aumentarla – equivale ad avere una conoscenza recondita del concetto e della definizione della parola stessa, significa essere consapevoli che soltanto convincendo il cosiddetto zoccolo duro (con valide argomentazioni) a fare la cosa giusta potremo finalmente tutti tornare a godere del bene più caro all’umanità. Da questo punto di vista perciò sarebbe anche lecito supporre che i numerosi sostenitori di questa tesi esortassero gli Accademici a ridefinirne il valore semantico : Libertà = possibilità illimitata di remissione di querela. Così almeno i chiarimenti in merito sarebbero compresi meglio. Ad ogni modo occorre anche ricordare che se qualcuno appartenente allo zoccolo duro – uno zoccolo duro composito, oltre che diverso e multi sfaccettato, bisogna dirlo – in questi ultimi diciotto mesi fosse per caso andato in letargo e si fosse risvegliato soltanto in questi giorni apprendendo dalla Corretta Informazione che per recarsi sul proprio posto di lavoro è diventato obbligatorio un esborso pro capite medio di circa 150/200 € mensili, pena la sospensione dal lavoro stesso, condividerebbe in toto la definizione neo accademica. In questo senso, quale dovrebbe essere dunque la correlazione tra la libertà di chi pensa che il Green Pass sia uno strumento efficace per arginare il contagio da Sars Cov2 e la libertà di chi invece pensa che sia completamente inutile? Ma soprattutto, dovrebbe esserci una correlazione? Se io, che mi vaccino, ritengo di essere sufficientemente protetto e in ragione di questo mi sento libero di andare in qualsiasi luogo affollato e al chiuso (sapendo oltremodo di essere un veicolo di contagio) come potrei immaginare o anche solo pensare di tornare alla cosiddetta normalità esclusivamente nel caso in cui tutti si vaccinassero con un farmaco testato in via sperimentale e di cui perfino io stesso, nonostante l’acclarata efficacia, ho nutrito dei seri dubbi facendomelo iniettare? Se tu invece, che non ti vaccini, e che ritieni di essere libero di pensare quello che vuoi, qualora ti ostinassi a fare dell’assembramento la tua ragione di vita, in che modo crederesti di uscire fuori da quest’incubo senza fine? È evidente che la correlazione esiste e che la si possa evincere rispondendo a queste due ultime domande, ma forse, per venire a capo di questa enorme questione, si sarebbe dovuto far rispettare meglio le norme di distanziamento sociale, ovvero si sarebbe dovuto evitare per esempio di fare “trattative” con i calciatori della Nazionale – trattative finalizzate a consentire il “giustificato” entusiasmo dei tifosi per la vittoria agli Europei – aggiornare un piano pandemico adeguato (in tempo, entro il Novembre del 2019) senza vantarsi di essere stata la prima amministrazione governativa al mondo ad aver saputo gestire al meglio i danni e le morti causate dalla pandemia, disporre di una rete di informazioni tali da impedire un assembramento enorme di individui provenienti da mezza Europa e pronti a fare scempio di qualsiasi cosa, inclusa la dignità, si sarebbe dovuto evitare di dichiarare che nessuno vuole l’obbligatorietà, ma che è soltanto un diritto e un dovere del cittadino comune quello di informarsi e di scegliere che cosa fare della propria vita, così come si sarebbero potute fare tante altre cose – che per evidenti ragioni politiche ed economiche non si sono volute fare – e che di conseguenza hanno portato i sostenitori di questa tesi ad esternare la neo coniata definizione della parola Libertà. Pertanto, com’era prevedibile, su iniziativa di un avvocato e di alcuni docenti universitari sull’onda della condivisione popolare, è scattata la macchina organizzativa mirata a indire un referendum abrogativo del Certificato Verde. Considerato che l’obiettivo del superamento delle 500000 firme a quanto pare nemmeno dovrebbe porsi, visto per come è stata presa d’assalto la piattaforma digitale che gestisce la raccolta firme, resterà da vedere come si pronuncerà la Corte Costituzionale in merito, la quale dovrà esprimersi sulla legittimità. Nelle prossime settimane si vedrà quanto questo zoccolo duro riuscirà o meno a “sollevare” da ogni responsabilità l’attuale esecutivo.