Appello accorato
13 Luglio 2018
… continua …
23 Luglio 2018
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Gli uni e gli altri

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Gli uni e gli altri

Quelli che stanno dalla parte dei migranti – dichiarando che è giunto
il momento di schierarsi (anche per chi si nasconde dietro un
eteronimo) con loro, in quanto l’ondata di nazional populismo che
oggi imperversa nel nostro Paese sta sommergendo perfino la
concezione stessa di cronaca dei fatti avvenuti, ovvero che la Storia
non dimentica mai gli eventi – non aiutano certo a salvare quei
disperati dalla sorte che è stata loro riservata da quei Paesi che ad
ogni costo hanno voluto esportare la democrazia, alla stregua di quelli
che ora hanno la facoltà di chiudere i porti per difendere i diritti
“civili” di una nazione come l’Italia. E’ vero che un’equa ripartizione
dei flussi migratori avrebbe dovuto essere stata attuata già da molto
tempo nel territorio europeo, ma è più vero del Vero che non si
sarebbe dovuti arrivare a un simile regresso politico e umano.
Purtroppo, con ogni probabilità, il fenomeno non verrà arginato, anzi,
paradossalmente gli sbarchi aumenteranno, le statistiche
registreranno l’inesorabile sovraffollamento di cadaveri nei mari
di tutto il mondo (e ovviamente continueranno a fare certe
dichiarazioni sia gli uni, quelli che starebbero dalla parte dei migranti,
che gli altri, oltre a quelli che si permettono addirittura di fare della
satira su queste tematiche) e la cosa più triste da ricordare è che
lo sanno tutti, ma che, chi cerca di aiutarli in mare viene accusato
di collaborazionismo con gli scafisti mentre al tempo stesso le ONG
denunciano i governi di incompetenza tacciandoli di irresponsabilità,
di conseguenza, la questione pare proprio che non debba essere
risolta. Gli interessi in ballo perchè la questione continui a non essere
risolta sono enormi, si pensi soltanto al traffico clandestino di esseri
umani che ad ogni istante fomenta e condiziona le scelte politiche
dettate dai vertici della criminalità organizzata – che oggi come oggi
conta più della corsa agli armamenti nucleari intrapresa dai vari
Paesi per disporre di un arsenale bellico competitivo.
Dunque, che fare ? Aspettare che il mondo cambi senza muovere un
dito sperando nella sensibilità di qualcuno che avrebbe il potere di
cambiarlo ma che in realtà non vuole farlo perchè facendolo non
avrebbe più quel potere, oppure prendere le distanze da quel
qualcuno e provare a prendere una posizione netta, distinta dalle
semplici demagogie dimostrate da quello stesso qualcuno
(che altri non è se non un alleato di comodo) ?