“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Le continue rivendicazioni a proposito del miracolo operato dall’attuale esecutivo in termini di gestione della pandemia – rivendicazioni ostentate fino alla nausea dalla maggioranza di questo Bel Paese – sta progressivamente esortando i propri rappresentanti e sostenitori a considerare il discrimine nei confronti di chi non la pensa come loro come una sorta di giustificazione ideale, capace di far convergere le più disparate nonché eccellenti professionalità nel biasimare chi per scelta non ha voluto vaccinarsi, tacciandolo di mettere a repentaglio l’altrui salute (oltre che la propria). Su quali basi si fonda questo ragionamento? Sul fatto che i contagi sono diminuiti in modo esponenziale grazie alla massiva campagna di vaccinazione e che tutto ciò è stato ripetuto talmente tante volte in questi ultimi venti mesi che lo dovrebbero sapere anche le pietre, ragion per cui non ci dovrebbero più essere scusanti, anzi, per qualcuno l’emergenza sanitaria nemmeno ci sarebbe dovuta più essere se tutti, indiscriminatamente, si fossero sottoposti alla somministrazione con spirito volontario e solidale. Da un punto di vista oggettivo si potrebbe perfino definire un ragionamento sensato, specie in questi ultimi giorni, in cui si paventa addirittura una nuova ondata di contagi, dovuti ovviamente alle recenti manifestazioni di piazza che si sono svolte su tutto il territorio nazionale contro l’operato di questo attuale esecutivo. Qualcuno dei rappresentanti di questa maggioranza si è anche permesso di dire che chi non si è vaccinato per scelta è perché ne ha fatto una questione ideologica e dunque avrebbe politicizzato l’emergenza sanitaria, evitando così di comprendere come e quanto l’efficacia del vaccino anti Sars Cov2 abbia inciso sulla diminuzione dei contagi, mentre qualcun altro, dei sostenitori, ha dichiarato che è sufficiente guardare all’attuale indice RT del Regno Unito per capire che l’obbligo dovrebbe essere imposto senza più alcun se e alcun ma. I motivi per cui questo ragionamento non è solido sono però tanti e in sostanza si possono riassumere in tre punti : primo, durante la fase iniziale della pandemia, alla chiusura di tutte le attività produttive, il distanziamento sociale avrebbe dovuto essere regolamentato da delle norme molto più restrittive, obbligando tutti, questo sì, a fare tamponi antigenici (gratuiti) al fine di dare maggiori garanzie alla popolazione e, al contempo, dichiarare pubblicamente che il piano pandemico previsto non fu aggiornato adeguatamente. Secondo, evitare rigorosamente di commissionare un vaccino a pochi grandi gruppi farmaceutici (realizzato in nemmeno dieci mesi sotto la morsa di enormi pressioni governative) realizzandone uno soltanto, universale, e allo stesso tempo evitare di omettere che è stato realizzato in fase sperimentale commettendo perciò il danno più grave in termini di comunicazione, ovvero offrendo così la possibilità alla maggior parte di chi si sottoponeva volontariamente alla somministrazione di arrogarsi il diritto di circolare liberamente sentendosi immune a qualsiasi contagio ( tant’è che di recente si sono registrati dei casi dove sette pazienti su dieci afflitti da covid sono risultati dei vaccinati con la doppia dose). Terzo, durante il perdurare dell’emergenza sanitaria, per evidenti questioni economiche si è consentito deliberatamente lo svolgimento di manifestazioni sportive (e non) che hanno coinvolto milioni di persone, prorogando di fatto lo stato d’emergenza a tempo determinato da una legge che in ogni caso non prevede l’indeterminazione temporale. Dunque oggi, dichiarare pubblicamente che l’attuale esecutivo ha operato nel pieno rispetto dei propri poteri legislativi limitando il numero dei morti da covid, che stando a quel ragionamento sarebbero stati molti di meno, è da irresponsabili, oltre che da cinici, così come dichiarare che il certificato verde verrà dato soltanto più ai vaccinati e che i non vaccinati si estingueranno per selezione naturale. Guai a dimenticarlo questo, occorre ripeterlo fino alla nausea.