“L’OSSERVATORE SPIATO
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
La recente polemica riguardante la preghiera salvifica – anche se forse in questo caso sarebbe più opportuno cambiare la desinenza di “salvifica” in “niana” e la radice in “salva” della Barbara nazionale, assorta in un irripetibile De Profundis liturgico con il Selfie Made Man versione redentore, sorta grazie alle numerose firme raccolte in una petizione online targata Change.org e finalizzata a cancellare i programmi della D’Urso, sta dimostrando come al solito da una parte, quel morboso attaccamento di chi non può vivere un solo minuto senza vedere o anche solo ascoltare la parola consigliata dalle sacre scritture del Biscione, mentre dall’altra, l’invettiva a volte perfino esageratamente diffamatoria e discriminatoria di chi invece vorrebbe fare a meno di dover assistere alle pillole di saggezza universale proposte non soltanto da quel genere di programmazione televisiva pomeridiana. Quando una discussione pubblica diventa un tormentone – sia off line che on line, oltre che ovviamente all’interno delle trasmissioni televisive più apprezzate in termini di intrattenimento – spesso qui da noi si tende ad invocare il referendum, non tanto per una necessità politica quanto per un’esigenza sociale, è in questo modo che si cerca un riscontro che possa consolidare quel senso di giustizia già così sviluppato nel quotidiano dell’immaginario collettivo; va da sé che non è questo il caso, comunque sia vale la pena menzionare le diverse ragioni dei rispettivi schieramenti (di seguito A, per il fronte del SI, e B per il fronte del NO) se non altro per una questione di trasparenza : “Non capisco dove sta il problema!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Basta cambiare canale, è tutto lì ………………………………………………… solo che certa gente è cattiva e invidiosa e proprio non lo vuol capire che tanto a Barbara non la toglieranno mai dalla televisione !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Se ne devono fare una ragione ………………….” Scusate la ripetizione, ma per ragioni di spazio, occupato sia da i puntini di sospensione che da i punti esclamativi, non è affatto facile ricostruire il senso esatto espresso dalla gentile rappresentante dello schieramento A, ad ogni modo sentite cosa dice l’indemoniata rappresentante dello schieramento B : “Queste, così come altre del genere, sono delle trasmissioni che non avrebbero mai dovuto essere mandate in onda, primo perchè sono diseducative e secondo perchè sono di pessimo gusto. Spiace per la conduttrice, ma sarebbe meglio per lei che iniziasse a pensare di fare altro”. Da come si può evincere da questa sorta di summa vox populi dei rispettivi schieramenti le ragioni dell’A sono più che giustificate, oltre che essere moralmente comprensibili : si pensi allo stato d’animo di una povera tapina di appena 50 anni, comparsa per la prima volta in uno studio televisivo in qualità di coadiuvante claque alla tenera età di 49 anni e costretta ad applaudire spellandosi le mani soltanto perchè la starlette di turno della trasmissione più ambita da i nostri cervelli in fuga (“Uomini & Donne”, dove tra gli altri potrebbe addirittura celarsi in incognito un futuro Ministro dei rapporti con il Parlamento, è bene sempre ricordarselo questo) rovesciò una secchiata d’acqua addosso a una stupenda showgirl in erba di indiscusso talento, a quella tragica scelta che fu obbligata a seguire per evitare di intercorrere sia in sanzioni pecuniarie che di essere addirittura esonerata per il resto dei suoi giorni (come una sorta di quarantena a vita) da qualsiasi evento mondano a causa della sua manifesta indecisione – se invece di applaudire avesse optato per l’altra opzione, ovvero esternare frasi poetiche e nobili atteggiamenti che solo i partecipanti di quelle trasmissioni hanno il privilegio di esibire, esitando anche in quel caso, ma più a lungo, probabilmente la direzione artistica di quel capolavoro di trasmissione d’intrattenimento l’avrebbe pure querelata per omissione, in buona sostanza per non essere stata capace di schierarsi in un momento così cruciale per le sorti del programma stesso. Al contrario, sono le ragioni dello schieramento B che dovrebbero poter essere perseguite penalmente, proprio perchè sia il linguaggio – osceno e diffamatorio – che i comportamenti – il farsi promotori nonché firmatari di una petizione per fare chiudere i programmi della Barbara nazionale – potrebbero causare gravi danni all’economia, rallentare la già quasi compromessa ripresa devastando quel poco che ancora è rimasto dello stato sociale : si pensi ai valori umani contenuti in “Pomeriggio 5”, all’insegnamento pedagogico offerto in stile montessoriano da una buona parte degli ospiti della trasmissione, a come tutto questo andrebbe perso, inevitabilmente, ma si pensi in particolar modo alle figure professionali che verrebbero a mancare (linfa vitale per il nostro Paese) a come sia gli Attori che gli Spettatori di queste indispensabili trasmissioni non potrebbero più svolgere le loro primarie attività, al danno d’immagine che arrecherebbero al nostro Paese qualora venissero a mancare in un momento così drammatico come quello cui tutti siamo costretti a passare, all’alto profilo, foriero delle eccellenze, in ogni campo, che da sempre ci contraddistinguono dagli altri, a come purtroppo potrebbero scomparire, estinguersi definitivamente.