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22 Novembre 2017
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13 Dicembre 2017
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Distopia congenita

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Distopia congenita

“Questo studio magistrale su Ibn ‘Arabi, uno dei più grandi filosofi
e mistici sufi, ci fa conoscere aspetti essenziali e suggestivi della
corrente esoterica dell’Islam. Ci imbattiamo così in un Dio patetico
piuttosto che onnipotente, venato di tristezza e di nostalgia.
La creazione, atto della sua immaginazione, proviene dal suo bisogno
di essere conosciuto, e il cuore del mistico è il luogo in cui essa trova
il proprio vero compimento. Dice Ibn ‘Arabi : se egli, col suo essere,
ci ha dato la vita e l’esistenza, anch’io do a lui vita conoscendolo nel
mio cuore”. Tratte da una nota introduttiva alla lettura de
“L’immaginazione creatrice” (che ha per sottotitolo “Le radici del
sufismo) di Henry Corbin – e rilette a distanza di qualche giorno
dall’ennesima strage satanica di vittime innocenti (più di 300, in
maggioranza sufi, compiuta nella moschea di Bir-al-Abd nel Sinai
settentrionale) – queste parole riaprono un dibattito che con ogni
probabilità solo in un caso non potrà più riaprirsi : con l’estinzione
del genere umano ogni dubbio o perplessità in merito all’esistenza
(o meno) di un essere superiore, divino, diventerà una certezza
assoluta, pertanto occorre chiarire ancor prima che qualche strano
pensiero apocalittico si insinui nei meandri della psiche che è proprio
per evitare che ciò possa in qualche modo avvenire che sarebbe
consigliabile crederci – se non altro per una forma di rispetto
(anche effimero, pur che autentico). La metodica ricostruzione della
cronaca che ha portato jihadisti e fondamentalisti del sedicente
Stato Islamico a massacrare con ferocia delle persone inermi – e
oltretutto in preghiera, o forse si dovrebbe dire “che ha riportato”?
visto che l’immediata rappresaglia del presidente egiziano non si è
fatta attendere consolidando così il popolare slogan violenza chiama
violenza come unico ed efficace metodo di difesa – che cosa sta
effettivamente generando (oltre l’inevitabile bombardamento di
tragiche notizie) ? La gente dice : ha fatto bene (riferendosi ad Al Sisi)
era ora che qualcuno ci andasse giù pesante con questi bastardi.
E come dar loro torto ? Ciò che però non si dice quasi mai è da dove
sono venuti fuori tutti questi terroristi, così come si tende a non dare
spiegazioni sul fatto che i governi internazionali (non solo quello
egiziano ovviamente) strumentalizzano la potenza del sistema
mediatico per illudere la gente a credere che il cattivo (in una strage
di civili) sia sempre l’esecutore e mai il mandante.
Perchè chi, durante la propria esistenza, si ostina a dire o raccontare
in ogni caso la verità su questioni politiche, sociali,o economiche,viene
eliminato (soprattutto fisicamente) mentre chi si limita a dire o a
raccontare menzogne (per non dire calunnie) sulle stesse questioni,
prima viene eletto e poi addirittura osannato ? Omissioni a parte –
che implicano comunque una conoscenza approfondita nell’arte di
fare politica, anche perchè, se tutto fosse fatto in nome della
cosiddetta trasparenza, chi amministra i fondi pubblici sarebbe
subito sostituito da un algoritmo – la complessità del mondo in cui
siamo costretti a vivere non dovrebbe forse indurre la maggioranza
degli occidentali (che sono i primi a lamentarsi del flusso dei migranti
che fuggono da guerre indicibili e che sono anche gli ultimi a segnalare
gli abusi di potere perpetrati incessantemente da chi li governa)
a cambiare le abitudini, lo stile di vita, o a cercare quanto meno di
ridimensionarsi, arginando l’inarrestabile espansione di un
consumismo dedito purtroppo anche alla speculazione di queste
notizie ? Se il Grande Fratello che la maggioranza degli utenti conosce
come uno dei reality show più famosi che si sono avvicendati nell’era
dell’invasione e della divulgazione di video inquinanti trasmessi
deliberatamente dal potere per riuscire ad avere un controllo ormai
quasi totale sulla popolazione – infischiandosene delle norme che
regolano la privacy – attraverso una ininterrotta propaganda di
omologazione mirata a tale scopo, ha preso il nome proprio –
paradossalmente – dal dittatore (che non si fa vedere mai, di
orwelliana memoria) che spia e controlla le vite di noi tutti comuni
proletari, è perché si è voluto apposta indurre la gente a guardare
quel genere di trasmissioni, fomentando così una pseudo coscienza
unitaria che nell’immaginario collettivo non fa altro che mettere in
secondo piano (se non in ultimo) ciò che in realtà si dovrebbe
guardare. Se da una parte – quella della società occidentale – si
continua a generare omologazione favorendo il consumismo più
sfrenato e da un’altra – quella mediorientale, per esempio – si cerca
di emulare gli stessi stili di vita propinati dalla società occidentale
a causa di un’opulenza fin troppo ostentata di beni superflui, perché
si condanna uniti e coesi (sia a priori che a posteriori) la barbarie che
puntualmente si ripete, senza riflettere sulle cause che l’hanno
generata ? Ciò che è accaduto in Sinai è riprovevole, oltre che
inaccettabile, purtroppo però è accaduto, e non è nemmeno da
escludere che accadrà ancora proprio perché probabilmente gli
omologhi Ministeri dell’Amore e della Verità di 1984 sono sempre
stati operativi. In conclusione, il ricordare semplicemente come
già in epoche passate anche altri autori distopici (oltre al già citato
Orwell) profetizzarono simili scenari è soltanto un modo per
segnalare che in un prossimo futuro la lobotomia finalizzata a
immettere nuove esperienze e informazioni nel cervello di un
individuo non diventi una pratica di uso comune e accettata dalla
maggioranza delle democrazie, non un’apologia del terrorismo,
come qualcuno potrebbe facilmente intendere.