Orientamento degli investimenti
2 Luglio 2018
Appello accorato
13 Luglio 2018
Show all

Diritti & doveri

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

 

 

Diritti & doveri

 

 

Il recente auto oscuramento di Wikipedia finalizzato a sensibilizzare e

a salvaguardare gli utenti della Rete per continuare a fruire sia

dell’ enciclopedia online più conosciuta che a promuovere la

libertà d’espressione individuale – che purtroppo in molti casi tende

ad offendere le istituzioni, così come in altri si appropria

indebitamente dell’altrui onestà intellettuale – è soltanto il prologo

di quello che potrebbe succedere oggi al Consiglio Europeo riunito in

seduta plenaria in materia di diritti d’autore.

Dire chi rischia cosa e perchè gli editori debbano poter beneficiare

di una tassa sui contenuti di autori che copiano e incollano i testi di

altri autori che fanno capo a questi editori per poter in qualche modo

esprimersi è inutile, specie in un sito come questo – anche perchè si

sono già spese fin troppe parole in proposito. E’ utile invece segnalare

che chi prende posizione in favore della normativa – dicendo che la

stessa non è indifferente al tema delle fake news, che anzi rischia di

di favorire una maggiore visibilità di contenuti truffaldini a discapito

di quelli di qualità, in quanto un editore avrebbe l’interesse di

pretendere un compenso (costringendo chi vuole condividere una

notizia a pagare) al tempo stesso però esponendosi a un rischio legale,

mentre invece un costruttore di notizie false rinuncerebbe volentieri

alla tassa sui link rendendo i propri contenuti condivisibili e al tempo

stesso privi di rischi legali – forse lo sta facendo perchè vuole far

credere all’opinione pubblica che la riforma sui diritti d’autore sia

un provvedimento necessario, in buona sostanza perchè vuole far

passare lucciole per lanterne. Premesso ciò – tenendo inoltre conto

che il proibizionismo ha generato trasgressione da sempre, in ogni

campo – veniamo al “primo capitolo” : che cosa succederebbe in

materia di diritti d’autore se il Consiglio Europeo approvasse e

ratificasse una simile normativa, e quali interessi avrebbero i colossi

del web, i giornali più titolati, nonché gli stessi governi nel mettere il

bavaglio alla libera informazione che circola in Rete?

In primo luogo maggior controllo, è evidente – il quarto potere spetta

soltanto alle testate giornalistiche che ricevono finanziamenti

pubblici, quindi perchè dovrebbero esistere altre fonti di informazione

che divulgano fandonie? E su questo punto i miti da sfatare sulla tanto

discussa normativa sarebbero infiniti, proprio perchè un eccessivo

controllo non porterebbe altro che ad implementare l’operato

individuale generando alleanze inaspettate, nuove associazioni, forse,

persone insomma in grado di ribellarsi spontaneamente manifestando

il proprio pensiero contro gli abusi di potere non soltanto dietro la

tastiera di un p.c., ma anche unendosi e partecipando in modo attivo

a eventi che contano (non di certo accodandosi allo stadio o alla

presentazione di un nuovo prodotto tecnologico, beninteso).

In secondo luogo, sia i governi, che la stampa finanziata dagli stessi,

che ovviamente i colossi del web, non potrebbero che perderci in

questa assurda operazione, favorendo così i sostenitori del

complotto e i giustizialisti e – di conseguenza – se la causa di cotanta

controversia in merito a questa vicenda sui diritti d’autore non fosse

la libertà d’opinione e di espressione, l’effetto multimediale non

sarebbe stato così dirompente. A buon intenditor poche parole.