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Dilettanti o professionisti ?

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Dilettanti o professionisti?

“Il reddito di cittadinanza non crea nuovi posti di lavoro. I centri per
l’impiego non possono generare 18 milioni di offerte di lavoro per 6
milioni di persone. Il RdC è un pasticcio e un inganno che potrebbe
aiutare soprattutto chi lavora in nero”.
Così Alan Friedman, a proposito del tanto discusso RdC.
“Il RdC è una truffa ai danni di chi lavora. L’ennesimo regalo al
disimpegno.#GovernodelCambiamentoInpeggio”.
Frase questa tratta da un tweet di ryckyc, il quale cita il trafiletto
di Friedman per avvalorare la sua tesi.
Poi c’è Il Commentatore Libero – uno che per auto definizione si
proclama antigiornalista – che invece la pensa diversamente, ovvero
che (sempre citando Friedman tramite tweet) “Secondo i giornalisti
contro le #fakenews per dare lavoro a 6 milioni di persone servono
18 milioni di proposte di lavoro. Capite che se abbiamo giornalisti che
dicono baggianate senza che nessuno si senta in dovere di smentirle,
non andremo molto lontano”.
Da queste poche righe postate sui social risulta evidente come siano
discordanti le opinioni a riguardo del RdC, che di per sé non sarebbe
altro che una misura cautelativa – già per altro adottata in alcuni
Stati membri dell’UE – per tentare di arginare il dilagante fenomeno
di disoccupazione che attanaglia l’Europa intera. Non è un caso che
l’improvvisa marcia indietro da parte del governo su RdC e quota 100
giunga dopo l’ennesimo tentativo di ristabilire i rapporti diplomatici
con la Commissione dell’UE, a proposito della recente procedura
d’infrazione imposta dalla stessa UE. Entrando nel merito della
questione però – considerando sia i pro che i contro – non può non
saltare agli occhi dell’osservatore attento una verità disarmante
e ormai incontrovertibile arrivati a questo punto, vale a dire che
tutti i nuovi posti di lavoro che saranno inevitabilmente creati dalle
nuove tecnologie diminuiranno per forze di causa maggiore
(al di là delle più “rosee” previsioni) e anche se la maggioranza
di oggi (maggioranza civile, in senso lato) pensa che il RdC non sia
che pura demagogia (sarà retorica, ma è pur vero che i primi a
pensarla così appartengono alla stampa politicizzata) che mira
soltanto a rubare il futuro ai giovani e soprattutto ad aiutare chi
lavora in nero, a conti fatti (ovvero quando l’intera classe operaia
verrà sostituita con i complessi apparati di robotica già esistenti)
il lavoro nero continuerà non solo a restare sommerso, dando così
adito ad alimentare l’evasione fiscale, ma addirittura a moltiplicare
il suo “fatturato” diventando così l’unica alternativa efficace per
contrastare l’enorme pressione in termini di tasse e di imposte che
di fatto grava su questo Paese. Inutile dire che le conseguenze
potrebbero essere catastrofiche, o meglio, utile dirlo forse a
chiunque sarà purtroppo costretto a difendersi da certi attacchi
(di sicuro non verbali) che la disperazione non potrà più esimersi dal
far commettere ai meno abbienti. Per quanto riguarda i centri per
l’impiego, per l’attuazione vera e propria di una misura così
importante per la società – nonostante la maggioranza delle persone
che appartengono a questa società pensa che sia un oltraggio nei
confronti di chi lavora sul serio (oltre che un ulteriore incentivo per
chi di lavorare proprio non si interessa minimamente – il condizionale
è d’obbligo : primo perché sarebbe una vera utopia pensare che tutto
possa funzionare entro i termini previsti dall’eventuale entrata in
vigore del RdC qualora venisse mai attuato, e poi per una ragione
leggermente più profonda – vale a dire che sarebbe fattibile una
ricostruzione reale della foresta di Sherwood, nel caso che i soldi per
realizzare il RdC venissero davvero prelevati a chi ce li ha tolti
con l’inganno.