“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Cronaca di una crisi annunciata
Invitare quanti più utenti possibili a boicottare il trash televisivo
nazionale, così come per altro i talk show orientati a demonizzare
l’operato del governo (che a quanto pare si stanno moltiplicando
come funghi, sebbene la stagione sia appena iniziata) è da considerarsi
una pratica obsoleta e perciò inutile, oppure riesce ancora ad
attrarre l’attenzione di qualcuno e tornare utile magari a contrastare
quell’orda di opinionisti che si confrontano esclusivamente per esibizionismo?
Posto che di recente il portavoce del M5S (nonché capo della
comunicazione del Movimento, che proviene proprio da quel sublime
mondo interattivo quale è il trash televisivo) ha finalmente fatto
capire chi è davvero, che cosa in realtà rappresenta e soprattutto
perché avrebbe deciso di combattere la Casta, verrebbe spontaneo
rispondere di no, che serve a ben poco, ma analizzando meglio la
domanda si può invece comprendere perchè e a chi dovrebbe ancora
servire. Considerato che un opinionista serio, uno che non le manda
certo a dire (che sa il fatto suo, si capisce) si presume abbia formato
parte della sua professionalità laureandosi con il massimo dei voti,
che abbia conseguito un master in giornalismo e via discorrendo
consolidando sia il suo inconfondibile stile che la sua reputazione
diventando o un conduttore o, meglio ancora, un mediatore, quando
viene a trovarsi di fronte un esponente politico avverso sapendo di
avere torto marcio su un argomento e tendendo o a interrompere
oppure a dare la parola a qualcun altro è costretto eccome ad
inventare – affermando cose non vere pur di risultare coerente alla
sua versione dei fatti – ma che è pure obbligato a strumentalizzare
ciò che dicono gli altri, risulta chiaro chi e perché debba essere il
principale fruitore di questa pratica. Tenendo inoltre conto che il
numero di quella categoria di opinionisti continua a crescere
(almeno su questo la crescita è in buone mani) si può facilmente
intuire quanto sia diventato semplice contrastarli.
La scorsa settimana la maggioranza di governo ha approvato
all’unanimità il Decreto Immigrazione e Sicurezza (in pratica
facendolo diventare una cosa sola) suscitando non poche polemiche
sia tra i banchi delle opposizioni che tra le scrivanie dei quotidiani.
Fermo restando che in un Paese cosiddetto civile dotare gli agenti di
P.S. di strumenti quasi letali (i taser) equivale a legittimare la
violenza, aumentandola – nonostante tale misura cautelativa possa
sembrare efficace – basti pensare agli USA dove i taser ci sono da
almeno trent’anni ma al tempo stesso dove il tasso percentuale di
rapine a mano armata, stupri, stragi, etc, non accenna a diminuire,
uno stop alla barbarie commessa non soltanto dagli immigrati
irregolari era necessario (ripetere i punti programmatici del Decreto
sarebbe superfluo) al di la di ogni rispettabile convinzione.
Il Ministro dell’Interno ha ragione quando dice che vuole distribuire
i migranti in modo equo su tutto il territorio europeo e poi che intende
trattare direttamente con i Paesi africani perché l’UE se ne infischia,
così facendo non risulta un pazzo esaltato ma ricopre in modo corretto
il ruolo che gli compete perché fa quello che dice, ha torto invece quando
dichiara che la pacchia è finita, perché butta letteralmente nel cesso quello
che è riuscito a costruire dimostrando la sua vera natura di demagogo.
Il punto però, anzi, l’analisi dell’attuale situazione politica – a un passo
dalla tanto attesa manovra finanziaria, oltre che da una serie di scadenze importanti –
non può che soffermarsi sull’informazione, su ciò che viene scritto,
detto e filmato contro questo governo. Ieri, in una nota trasmissione
in onda su La7, al mattino, la conduttrice esordiva dicendo di avere
una notizia molto importante da dare, ovvero che il governo era
riuscito a trovare le risorse economiche per dimezzare le tasse,
e l’istante dopo la regia diffondeva nell’etere la Marsigliese offrendo
così l’opportunità alla stessa conduttrice di dire che si trattava del
governo francese, non di quello italiano. Alla stregua dei suddetti
opinionisti non mancano certo altre trasmissioni schierate contro
l’esecutivo, e in un clima così ospitale rimane solo da chiedersi quando
lo faranno cadere questo governo. Nel frattempo sarebbe
interessante vedere delle trasmissioni imperniate sull’operato di
opinionisti, conduttori, mediatori, insomma di tutte quelle persone
che invece di fare quello che dicono pensano esclusivamente di
seguire ciò che viene loro imposto di dire.
Che i populismi siano pericolosi e dannosi per l’intera collettività e che
ad ogni incosciente dichiarazione propinata da qualche “analfabeta
della democrazia” segua una cospicua perdita, in termini economici,
sia per le imprese che per le famiglie, è un dato di fatto oggettivo
propinato chi ha a cuore una cosa soltanto : estinguere il debito
pubblico nazionale. Questo è doveroso ricordarlo, bisogna ripeterlo
come un mantra altrimenti non entrerebbe più in testa a nessuno.