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Concorsi d’Asterisco

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

*Concorsi d’Asterisco*

In occasione delle festività di fine anno, questa rivista – a seguito
delle innumerevoli nonché immaginarie richieste pervenute via mail
in redazione (redazione che si distingue dalle richieste solo perché
è fantomatica invece che immaginaria) – ha l’onere e l’onore di
presentare il primo Concorso d’Asterisco in Rete.
Onde evitare spiacevoli fraintendimenti o interpretazioni occorre
subito dire che i Concorsi d’Asterisco sono niente altro che fuffa
(per usare un termine caro agli opinionisti) e che pertanto non
possono né tantomeno potrebbero mai in alcun modo evocare dei
quiz a premi, né delle competizioni culturali il cui livello di erudizione
fosse ascrivibile allo zelo (nella maggior parte dei casi dissimulato)
dei partecipanti, e nemmeno delle gare di resistenza – anche se si
sarebbe dovuto dire resilienza per fare un certo effetto (come non
poter fare a meno di sottolinearlo?) – all’intrattenimento on line.
In collaborazione con gli AAA (atavici aspiranti anonimi) e con il
patrocinio di un ente che da sempre tutela l’individuo facendosi
promotore delle sue iniziative – l’INPS, che a differenza dell’Istituto
Nazionale per la Previdenza Sociale si occupa proprio delle singole
iniziative da come si evince dall’acronimo Io Non Pago Singoli – questo
concorso è stato ideato al fine di esautorare i filantropi di ogni età,
razza, sesso e religione, e a tal proposito è quanto meno opportuno
segnalare al lettore che l’intero incasso derivato dai proventi delle
diverse campagne pubblicitarie PPC (pay per click, che sono state
deliberatamente attivate per questo concorso) sarà devoluto a chi
da sempre svolge il suo lavoro con rigorosa imparzialità, nel rispetto
del pluralismo e soprattutto senza aver bisogno di alcun finanziamento
pubblico per poterlo fare. Va detto altresì che si tratta di un concorso
rivolto e aperto a tutti, specie se per tutti si intendono sia coloro
i quali attraverso i social network dimostrano raramente le loro competenze
in materia giuridica e costituzionale (tali da saper guidare meglio
di chiunque altro le sorti di un paese) esprimendosi il più delle volte
con acute riflessioni (soprattutto in toni pacati) contenute nei più svariati
hashtag di riferimento, e sia chi pensa che trasmissioni come i reality,
i talent e i talk show (specie quelli mandati in onda nella fascia oraria pomeridiana)
siano fonte di indispensabile memoria divulgativa per la comprensione reale
storica e socioeconomica di questo Paese in particolare.
Inutile dire che per partecipare non occorre iscriversi ad alcun
indirizzo di piattaforma digitale, né rispondere al flusso ininterrotto
di newsletters che questa redazione invia a qualunque individuo
connesso in Rete, basta soltanto prendere atto che il già menzionato
scopo di questo concorso è fondamentale per riuscire a capire almeno
che cancellare in modo definitivo chi sta cercando di favorire oltre
misura le più svariate minoranze non si riduca come di consueto ad
una mera utopia. Dunque, così come suggerisce il nome legato a questo
concorso, è il principio didascalico che ne regola lo svolgimento.
Iniziando perciò dalla prima norma (ovvero dalla A, che in sintesi è la
spiegazione della procedura di complicità in omissione, sia di fatti che
di opinioni relative all’attuale scenario sociale e politico, per chi non
dovesse o, peggio, per chi non volesse sottoscrivere il proprio
coinvolgimento a questo genere di iniziative) si invitano tutti gli
utenti di questo sito – attivi e non – a fornire i propri dati in redazione
in modo da poterli comparare con quelli archiviati da Google Analytics,
segnalandoli così (a chi di dovere) come dati appartenenti a dei
potenziali usurpatori dei vari servizi offerti dal colosso di Mountain
View. Una volta fatto ciò si potranno riscontrare notevoli vantaggi
per quanto riguarda la tutela della privacy, a cominciare dal lavarsi
i denti : nel senso che non avvertirete più quella fastidiosa sensazione
di essere spiati da una microtelecamera connessa a Internet posta
all’interno dello spazzolino che state usando semplicemente perché,
modificando le impostazioni relative al vostro account, avreste la
certezza assoluta di essere i soli a sapere che nessuno avrebbe
potuto e potrà mai farvi un simile scherzo(…). Considerato
che tutto ciò che concerne la privacy (e la sua tutela) è, e con ogni
probabilità lo sarà ancora, stato oggetto di numerose sedute plenarie
nei diversi Consigli istituzionali, la seguente domanda è stata posta
con l’intento di ricreare il dibattito inerente, riassumendo nello
specifico gli interrogativi più pertinenti, ovvero quelli che più si
avvicinerebbero (qualora si facesse davvero un simile tentativo)
all’operato di quei burocrati che hanno invece il compito di far
rispettare questo sacrosanto diritto soddisfacendo le esigenze del
volere comune : implementare l’uso di intelligenze artificiali e di
dispositivi tecnologici che possono produrre realtà aumentata
potrebbe in qualche modo condizionare la maggioranza degli utenti
ad esortare spontaneamente chi si rifiutasse di aggiornarsi
all’inevitabile evolversi delle scienze di telecomunicazione, e se si,
come intendereste procedere alla loro integrazione nel caso
dovessero ostinarsi ad ostentare competenze obsolete ?
Ora, essendo questa la prima edizione di un concorso così ininfluente
dal punto di vista della condivisione – ininfluente nel senso proprio del
termine, anche perché, se fosse stato espresso in toni sarcastici la
redazione si sarebbe dovuta preoccupare perfino di inventarsi dei
premi da distribuire, di conseguenza (forse) qualche partecipante
avrebbe pure aderito, chissà – viene spontaneo pensare al suo esatto
contrario, a come cioè la norma B (la seconda, che in sintesi è la
spiegazione di come e perché un individuo possa sentirsi in dovere di
non oltrepassare certi limiti etici a riguardo dell’uso di strumenti
tecnologici sempre più sofisticati proprio nell’era della condivisione)
possa o meno essere in grado di trasmettere tale consapevolezza
ai non partecipanti. Posto poi che dalla terza norma in avanti (la C,
che in sostanza spiega dove trovare le linee guida per riuscire a
vivere anche senza abusare di certe tecnologie e nonostante ciò
incontrando comunque risorse di ogni genere durante il proprio
percorso esistenziale, vale a dire off line) il lettore sarebbe
facilmente predisposto ad adattarsi in completa autonomia alle
regole di questo concorso qualora manifestasse l’intenzione di
partecipare, la redazione declina ogni responsabilità in merito a
delle particolari segnalazioni o a degli eccessivi coinvolgimenti.