Burkini fasi
26 Agosto 2016
Euroscettico domiciliato in U.S.A.
14 Settembre 2016
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Coatti a cottimo

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Coatti a cottimo

“Crea il tuo blog personale”. Con “My blog” o con qualsiasi altra
piattaforma iperconnessa alle R.A.N.E. (Reti Assistenziali per
Navigatori Esperti) potrai diventare anche tu un Aristofane dei
giorni nostri, incrementando il volume dei tuoi affari con un semplice
click che senz’altro TUTTI faranno sul tuo sito non appena il Gatto e la
Volpe avranno curato nei minimi particolari il tuo ludico interesse da
inserzionista. Secondo un’autorevole fonte come il “Safe Economist”
infatti – per chi avesse poca memoria ironica morfocoattiva, il
quotidiano che si occupa del risparmio della collettività praticamente
da quando la norma sulla tutela e sulla garanzia contro le truffe ai
danni della stessa è stata universalmente riconosciuta, ovvero da
sempre – gli inserzionisti non possono non avere almeno tre dei cinque
requisiti fondamentali per poter accedere spensierati alle porte del
successo garantito in Rete tramite il proprio sito, o il proprio blog
(la distinzione è d’obbligo, ovviamente a seconda dell’obiettivo che si
è scelto di raggiungere). Il primo è senza ombra di dubbio relativo
all’età anagrafica e alla professione svolta dall’interessato/a.
Over 50, finanziere di alto grado, oppure giurista, o meglio ancora
avvocato penalista, purchè tutti consapevoli e disposti a passare del
tempo (qualitativamente ben speso) sul controllo delle visualizzazioni
di riferimento. Il secondo concerne la sua predisposizione a
propendere per il si o per il no in materia di feedback e/o di commenti
relativi al servizio offerto : qualora una qualsiasi segnalazione
appropriata, inerente al funzionamento di tale servizio, non dovesse
essere aggiornata ogni cinque minuti l’inserzionista rischierebbe un
collasso cardiaco provocato dall’incessante susseguirsi di crisi di
astinenza (per altro giustificate) da navigazione indipendente.
Il terzo invece riguarda la divulgazione a titolo personale. E’ molto
importante questo requisito perchè implica una collaborazione
implicita tra l’inserzionista e le R.A.N.E., in cui il livello pindarico/
estatico raggiunto dal primo nell’atto di comunicare le sue aspirazioni
a parenti e/o ad amici non facilita certo il ben più oneroso compito
del secondo (secondo visto come ente o associazione filantropica,
beninteso). D’altronde, se si considera che lo scopo essenziale,
anzi, l’obiettivo da raggiungere da parte di queste Reti Assistenziali
per Navigatori Esperti (inutile ripeterlo l’acronimo, ormai s’è capito)
è quello di favorire una campagna pubblicitaria di disincentivazione
sull’abuso che gli inserzionisti sono soliti fare per autopromuoversi –
facendosi carico di una propaganda spietata, più efficace addirittura
di quella nazista – al nobile fine di sensibilizzare l’opinione pubblica,
proprio come in un qualsiasi spot divulgato a livello nazionale da ogni
Ministero che si rispetti – che altro non potrebbe pensare se non che
a tutelare la salute e soprattutto gli interessi di tutti coloro che
formano uno Stato – vale la pena elencare i principali deterrenti
proposti da i funzionari più integerrimi selezionati dalle R.A.N.E.
(ripensandoci è meglio ricordarlo, non si sa mai, qualcuno potrebbe
anche fraintendere). Premesso che ogni singola azione compiuta
dall’inserzionista viene archiviata e usata in un secondo momento
per interagire con lo stesso inserzionista – ciò viene fatto sia per
capire come ragiona e sia per influenzare le sue eventuali azioni
successive – una delle prime cose che saltano all’occhio del comune
osservatore, a riguardo di come viene scoraggiato l’inserzionista,
è la trasparenza attraverso cui quest’ultimo viene in pratica
costretto comprendere che il suo sito sarà inevitabilmente
considerato un flop. Oltretutto trattasi di una costrizione a tempo,
scandita da un ticchettio simile a quello del vecchio orologio analogico
ma con la sola differenza che smette di battere molto prima che le
pile vengano sostituite : se, per esempio, i secondi, che corrispondono
effettivamente ad ogni singola azione non fossero limitati, il tempo
per effettuare un’eventuale azione successiva scadrebbe prima
ancora che l’inserzionista abbia realizzato che un potenziale rischio
di fallimento potrebbe concretizzarsi (come una sorta di messaggio
subliminale inviato apposta per indurlo a compiere la scelta più
opportuna).Così come del resto per i minuti : ostinandosi nelle azioni
successive infatti – vale a dire venendosi a trovare in situazioni
ludiche analoghe a quelle dei video poker – verrà costretto a smettere
subito, ovviamente prima che possa sopraggiungere la dipendenza.
Qualora però i minuti diventassero ore, o meglio, quando diventano di
fatto ore, le ore settimane, e via discorrendo, l’unico rimedio in un
certo senso drastico – studiato nei dettagli da i suddetti funzionari –
è quello di costringerlo a guardare il risultato delle sue inutili non che
dispendiose ambizioni entro un termine ultimo stabilito sulla base di
diciotto mesi : la dimostrazione di questo modo così coatto di indurre
l’inserzionista a verificare tale risultato è semplice, basta fargli
credere, mentre sta controllando le proprie visualizzazioni di
riferimento, che i click sono degli altri mentre invece è lui stesso che,
controllando e ricontrollando, genera consensi. Soltanto in questo
modo potrebbe funzionare una campagna pubblicitaria mirata a
disincentivare gli inserzionisti più ostinati. D’altra parte non è vero
che il tempo è denaro, il tempo è un’invenzione creata apposta per
capire che occorre passarlo senza dover necessariamente lucrare o
speculare su ogni cosa, è gioia di poter esprimere un pensiero e
condividerlo con tutti nonostante possa piacere a pochi – quei pochi
che sanno che l’unico pregiudizio che merita un certo riguardo è quello
di non fidarsi sempre e comunque di chi per dire qualcosa di vero a
proposito di un concetto, o di un argomento, ripete la parola chiave
svariate volte nel vano tentativo di convincere altri a pensarla allo
stesso modo, illudendosi, forse, di dover trovare per forza
una panacea a breve scadenza.