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Aggressori & Aggrediti

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Aggressori & Aggrediti

Indipendentemente dai sondaggi o, peggio, dalle previsioni a proposito dell’evolversi del conflitto russo/ucraino, perché la retorica della confutazione adottata dalla maggioranza dei rappresentanti del mainstream informativo nei confronti di chi, secondo loro, farebbe disinformazione, è di fatto alla base di ogni approfondimento a prescindere dalle tematiche affrontate? In quale modo l’attuale esecutivo ha potuto permettere al Rappresentante di un popolo aggredito di collegarsi in una video conferenza diretta con il Parlamento italiano, strumentalizzando e spettacolarizzando l’evento, rassicurandolo di far entrare il suo Paese nell’UE e permettendogli l’invio di armi e di ulteriori sanzioni nei confronti del Paese aggressore, sapendo a priori di poter mettere a repentaglio sia la vita degli italiani che quella degli abitanti del mondo intero? Nessuno vuole la guerra, eppure, visto e considerato l’esito dei recenti negoziati, pare proprio l’esatto contrario. Prima di tutto occorre ricordare che qualsiasi aggressore dovrebbe essere condannato, a cominciare da chi ha imposto al mondo intero il proprio modello governativo sapendo che non potrebbe valere per delle popolazioni le cui razze ed etnie non hanno nulla a che vedere con l’Occidente. Purtroppo, in questo caso, l’aggressore non è soltanto rappresentato da un uomo spietato e cruento, ma lo è anche da una buona parte dell’elettorato, che mai ha visto di buon occhio l’aggressore antesignano, di conseguenza fomentare ulteriori inasprimenti è da folli, oltre che irresponsabili, senza contare che buttare benzina sul fuoco già abbondantemente divampato potrebbe portarci a vederlo realmente da vicino, l’abisso. In secondo luogo è indispensabile fare chiarezza su alcuni punti, sia per quanto riguarda la retorica della confutazione che per il modus operandi intrapreso dall’attuale esecutivo. Quanto alla prima, in buona sostanza fonda le sue basi sulla tanto chiacchierata e cosiddetta cancel culture. Chi fa uso di retorica della confutazione non può non sapere che in un articolo che mira a screditare chi scrive riflessioni o articoli diametralmente opposti – per esempio quello che state leggendo – è sufficiente usare una terminologia ambigua e capziosa per far capire al Lettore di aver male interpretato le parole scritte. Inoltre, a chi non soltanto ne fa uso, ma ne abusa spudoratamente, basta eliminare ogni traccia di una parola scritta che fino al giorno prima aveva un valore semantico proprio, autentico, e trasformarla in qualcosa priva di significato perché il “trend” comunitario avrebbe deciso, per esempio, che la tale parola scritta in un determinato contesto non vorrebbe dire più la stessa cosa perché è da ritenersi fuorviante, oltre che obsoleta, e che perciò il chiedersi : «In quale modo l’attuale esecutivo ha potuto permettere al Rappresentante di un popolo aggredito …» diventerebbe un abominio, proprio perché secondo i (tra virgolette) virtuosismi dei “mipiacepensareisti” e dei “noncisonosolocheduepesieduemisureisti” – ovvero il trend comunitario – l’identificazione di un unico sovrano aggressore con un popolo mai sarebbe da mettere sullo stesso piano con l’identificazione di un unico popolo aggredito e rappresentato da un signore eletto democraticamente. Per quanto riguarda la seconda domanda invece, forse sarebbe il caso di chiedersi quali sono state le ragioni che hanno spinto l’attuale Presidente della Repubblica italiana ad accettare un secondo mandato nonostante avesse pubblicamente manifestato più volte di voler sottrarsi a un simile impegno, confutando poi le sue stesse dichiarazioni dicendo che lo ha fatto per un innato senso di responsabilità. Una responsabilità che, sommata a quella di aver permesso l’insediamento dell’attuale esecutivo di così alto profilo che tutti ci invidiano, gioverà forse all’intera comunità globale. Sperando almeno che questa speranza non sia auspicabile.