“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Sarà il caldo di questi giorni, o magari la smania di voler ad ogni costo distinguersi dagli altri Paesi, sta di fatto che quanto a responsabilità in Italia siamo come sempre alle solite : reo di aver causato la quasi certa prossima e inevitabile crisi di Governo, non presentandosi al voto per il DDL Aiuti, il M5S ha posto in essere un problema enorme e ineludibile, ma che al contempo nemmeno un eventuale traghettatore tra i più navigati skipper dell’Aula Parlamentare potrebbe risolvere, né da oggi fino all’inizio di una nuova legislatura post elezioni, né tanto meno dopo altre elezioni, ovvero quello di trovare la sintesi per una convergenza legislativa di unità nazionale. Durante la prima ondata di pandemia, quando si avrebbero dovuto prendere decisioni drastiche e totalitarie, non si adottarono, e il popolo dovette assistere a quello scempio complice di quanto fu deciso e stabilito e incapace di rispettare le più elementari regole di distanziamento sociale – inutile ricordare che chi allora governava o era all’opposizione sapeva quanto stava accadendo già a Novembre 2019, se non addirittura prima, sapeva che il piano pandemico non fu aggiornato in tempo e via discorrendo – ora invece, che gli esponenti più rappresentativi del M5S secondo qualcuno avrebbero dimostrato di avere carattere, in realtà non hanno fatto altro che indebolire sia il loro già precario consenso, che soprattutto l’opposizione, che di fatto si è dimostrata già debole ancor prima che l’attuale esecutivo si insediasse replicando come un mantra il voto a favore per il continuo invio di armi in Ucraina semplicemente perché in linea con le “responsabilità” dimostrate dall’attuale esecutivo. L’errore più eclatante del M5S fu fatto a monte, ovvero quando fu deciso che doveva entrare nella maggioranza di Governo, e pure dopo, quando ha continuato a votare dei provvedimenti in linea con obblighi coercitivi senza precedenti, avallando lo svolgimento di manifestazioni sportive “improrogabili” e allo stesso tempo usando il pugno duro contro chi manifestava il proprio diritto a dissentire. In buona sostanza dunque, il problema resta sempre lo stesso : chi è irresponsabile? Chi fomenta la crisi per scopi apparentemente interessati alla crescita e allo sviluppo del Paese, oppure chi, malgrado non sia stato eletto tramite il voto popolare, ha continuato imperterrito a curare esclusivamente gli interessi dell’UE sapendo che l’unico modo per tenere in scacco un popolo già stremato dalla pandemia e dai rincari, è curare tali interessi? Diversi analisti e osservatori hanno di recente dichiarato che nel caso si aprisse una nuova crisi di Governo il Bel Paese cadrebbe in uno stato di recessione incontrovertibile e difficilmente risanabile, quindi hanno tacciato indirettamente di irresponsabilità il primo soggetto. Ma su quali basi lo hanno fatto, visto e considerato che in Italia (e non solo) gli unici veri enormi problemi sono la continua violazione della Carta Costituzionale, e la mancanza di adeguate riforme che dovrebbero essere state fatte da ormai già trent’anni a questa parte? È da considerarsi responsabile chi appartiene a questa gigantesca schiera di inadempienti? Se dopo quasi cinque mesi di guerra ininterrotta non si sono ancora poste certe domande, o meglio, se non si sono volute porre certe domande, o ancora, se tra quelli che se le sono poste non c’è evidentemente stata una congrua condivisione, – quali : visto che la NATO ha deciso di difendere l’Ucraina, a questo punto ora perché non entra in conflitto diretto con la Russia, oppure perché non propone all’Ucraina di arrendersi? E considerato che la risposta retorica è di facile intuizione – chi dovrebbe essere il maggiore responsabile di quello che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti? La NATO o la Russia?