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Quorum nostrum

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Quorum nostrum

Chi credeva che con il raggiungimento del quorum – con la prevedibile vittoria del “Sì” e l’affossamento della legge Severino – la Giustizia sarebbe finalmente diventata cosa buona e giusta per quella sparuta minoranza di integerrimi paladini della collettività meglio noti come Gli Incorruttibili, ha invece dovuto fare i conti con la percentuale di affluenza più bassa mai registrata a un referendum abrogativo. Vero è che con i soldi spesi per finanziare un election day di siffatta rilevanza (che comunque ha incluso anche le amministrative per diversi Comuni importanti, questo va ricordato) si sarebbe potuta offrire un’assistenza legale più congrua anche ad altri soggetti di questa benedetta minoranza, ma è altrettanto vero ammettere che ci sono delle incongruenze evidenti, specie per chi a votare ci è andato e ha votato “No”. L’aspetto interessante emerso in questa ultima tornata elettorale connessa ai quesiti referendari resta come al solito la scelta nel barrare la casella di convenienza, che per ragioni diametralmente opposte guarda caso alla fine collima, invece che essere diversa. Se chi a votare ci è andato contrassegnando il suo unico “No” sulla scheda relativa alle cosiddette porte girevoli al nobile scopo di continuare a tutelare il proprio status di pregiudicato tacciando ininterrottamente la Magistratura di essere politicizzata in toto, perché, chi invece ha fatto il contrario, ovvero chi ha espresso il suo unico “Sì” nella speranza che sia i giudici che i magistrati non possano mai diventare degli alti rappresentanti delle Istituzioni e viceversa, si trova paradossalmente d’accordo sul fatto che ci sia stata poca informazione relativa a questo referendum? Se è vero che la democrazia partecipativa è determinante per una società, specie quando viene usata tramite uno strumento simbolo come quello referendario, perché i media ne hanno parlato poco, se non addirittura hanno amplificato la diserzione alle urne con tanto di esortazione verso lidi balneari? In buona sostanza : chi manovra chi, o meglio, chi ha avuto interesse ad incentivare tale diserzione convincendo la stragrande maggioranza della gente o ad infischiarsene oppure ad indignarsi (giusto per qualche minuto sfogandosi sui social con i più beceri insulti) per giustificate ragioni legate allo sperpero delle risorse pubbliche? Non è vero che questo referendum era sbagliato e che non si doveva fare, questo referendum si doveva fare sì e il quorum avrebbe dovuto essere di gran lunga superato con una indiscutibile vittoria del “No”, se si voleva dare uno schiaffo in faccia ai responsabili di quella che di fatto è stata una diserzione pilotata vera e propria. Purtroppo però, come è noto, qui da noi ci si indigna solo per cose molto più importanti. A questo punto perciò – considerata la predisposizione innata degli Italiani nel tutelare i propri diritti facendo leva sempre nell’accettare di buon grado qualsiasi forma di nuova normalità imposta – non sarebbe forse il caso di proporre un referendum abrogativo sulla coercizione catodica? Paradosso per paradosso!