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Il Critico
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Lambda supernova

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Lambda supernova

Dopo l’Austria – primo Paese europeo a voler introdurre l’obbligo vaccinale anti Sars Cov2 – ora anche la Germania intende far sapere alla collettività (“unita e coesa”) l’intenzione di caldeggiare l’ipotesi ventilata dall’attuale esecutivo a guida social democratica, ovvero quella di operare in favore di un iter che costringa il Bundestag ad approvare una legge sull’obbligo entro fine anno. Da questo punto di vista – considerato il fatto che le attuali prime e seconde dosi somministrate al popolo tedesco si sono fermate approssimativamente intorno al 70%, secondo fonti più o meno attendibili – si potrebbe dire che rispetto a noi sono un passo avanti (i dati relativi alle dosi somministrate al popolo italiano sembrano arrestarsi intorno all’attuale 86%) o quanto meno, che non sembrano essere così ossessionati dall’ininterrotto dibattito mediatico concentrato su queste tematiche. Qui da noi invece il confronto su queste tematiche ha raggiunto dei livelli di saturazione talmente inimmaginabili che a forza di ascoltare delle corbellerie così banali – fatte passare ovviamente per delle provocazioni che dovrebbero essere finalizzate ad esortare chi non si vuole vaccinare, del tipo : «Io amo i vaccini, se potessi me li farei tutti» oppure «Anche il semaforo quando diventa rosso ci si deve fermare, ma mica per questo vuol dire che è anticostituzionale» o ancora «Anche a militare mi hanno inoculato tre dosi, eppure non mi sono opposto» e via discorrendo, senza contare i continui paragoni fatti con tutti gli altri vaccini, anti polio in primis, propinati di continuo dal mainstream informativo – alla fine ti chiedi se vale ancora la pena soffermarsi anche solo per un istante a seguire quel genere di confronto. Dunque, onde evitare di ripetere le stesse cose all’infinito e perciò, per tagliare come si suol dire «la testa al toro» (ovvero quando l’esasperazione si trasforma in un parossismo che costringe ad una metaforica decapitazione del tema in questione) basterebbe fare un semplice ragionamento per capire come e perché la spinta verso l’obbligo da parte di tutte le amministrazioni governative occidentali è così “audace”: dall’avvento della variante brasiliana a quella sudafricana denominata “Omicron” non è passato molto tempo, eppure la maggior parte dei popoli africani e sudamericani non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose del miracoloso siero – e questo è dovuto al fatto che le amministrazioni governative occidentali sborsano almeno il doppio, rispetto a quelle africane o sudamericane, se non il triplo, di fondi pubblici alle grandi case farmaceutiche per avere il vaccino, il che vuol dire soltanto che come sempre l’interesse economico prevale sull’interesse umano e che per riuscire a debellare questo dannato virus questo vaccino non è sufficiente. Non era meglio imporre uno stato d’emergenza continentale di tutela e salvaguardia della salute collettiva tramite un imposizione obbligatoria di distanziamento sociale – decretato dall’ONU all’inizio di Novembre 2019 e fatto rispettare per tre, se non anche quattro mesi consecutivi in ogni parte del globo, rifornendo viveri e riscaldamento ai più disperati e intervenendo con massicci rastrellamenti nei confronti dei trasgressori? Perché non è stato fatto? Per quale ragione il dibattito mediatico sulle cause e sull’origine di Sars Cov2 è soltanto marginale, invece che ininterrotto, così come in realtà dovrebbe essere? In buona sostanza, dopo “Omicron” arriverà Sigma oppure “Tau”? O magari tutte e due insieme (vista l’attinenza farmaceutica) contenenti entrambe rispettivamente 70 e 86 possibili mutazioni?