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Il rebus della matrice

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Il rebus della matrice

A pochi giorni dal ballottaggio per le amministrative, l’assalto avvenuto nella sede della CGL della capitale lo scorso sabato sembra più che altro un “chiaro segnale di ammissione di facoltà nell’esprimere un legittimo dissenso”, manifestato dalle forze di maggioranza dell’attuale esecutivo in termini squisitamente democratici : il fatto che un gruppetto di facinorosi (guidati da qualche esaltato di Forza Nuova) abbiano seminato violenza per l’ennesima volta non vuol dire che tali atti non debbano essere condannati, ci mancherebbe altro, ma significa anche che una buona parte degli esponenti della maggioranza di governo hanno strumentalizzato l’episodio per evidenti scopi elettorali. Interrogarsi oggi sull’origine della violenza in generale, quella che esplode “all’improvviso” e “incontrollata” – dopo quasi due anni di continue omissioni e menzogne che sono state divulgate in questo periodo e che hanno fatto sì che l’odio sociale si radicasse un po’ ovunque, nel mondo – è piuttosto interessante da un punto di vista politico, proprio perché esistono diverse tipologie di violenze che conducono alla matrice. Il tra virgolette bello del confronto mediatico è che ormai è talmente tutto sdoganato che – potendo dire tutto e il contrario di tutto avvalendosi nonché abusando del principio di contraddizione istantanea – si rischia quasi sempre di non rendersene conto. Ergo, dire che i fatti di sabato scorso sono di matrice fascista – e che in ragione di questo occorrerebbe far allineare ogni singolo Partito in Parlamento nel prendere le distanze da chi usa fare violenza, per poi condannare con i soliti triti e ritriti appelli “senza se e senza ma” degli atti di violenza che sono stati di fatto strumentalizzati – vuol dire di per sé farsi garanti di un regime totalitario, il cui fine ultimo sarebbe quello di governare senza opposizioni. In una nota trasmissione tv andata in onda di recente, l’attuale Ministro della Salute ha ribadito l’eventualità del TSO per l’intera collettività nazionale, come a voler ribadire (così come ribadito dai giornali più accreditati) che sarebbe un’ipotesi da non escludere, in quanto è previsto dall’articolo 32 della Costituzione italiana. Ora, se è vero che in questo famigerato articolo c’è scritto che « nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge» – e ovviamente quando la legge lo prevede, in casi come questi, sarebbe cosa buona e giusta attuarla – perché non si dice che c’è pure scritto che « la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana»? Per quale ragione un Ministro della Salute, invece di pianificare delle cure e delle terapie domiciliari, in comune accordo con i medici di base, ha di fatto escluso ogni cura o terapia puntando tutto sulla campagna vaccinale come unica via d’uscita dalla pandemia? Quale dovrebbe essere la causa scatenante delle violenze che si sono susseguite e che purtroppo si susseguiranno, se non la mancata trasparenza sulle cause e sull’origine di Sars Cov2? Se per la maggior parte delle persone il vaccinarsi contro Sars Cov2 è diventato l’atto più “democratico” che si possa mai immaginare di poter fare per tutelare la salute propria e altrui, perché – dopo essersi documentati sull’analisi dei rischi e delle coperture offerte da questo vaccino – si rifiutano categoricamente di dare ascolto a chi ha dato assistenza ed è riuscito a guarire i contagiati con delle terapie alternative? Insomma, se è vero che è la paura a controllare l’ignoranza e che è la conoscenza a controllare la paura, perché mai la conoscenza dovrebbe essere impiegata per fomentare la violenza?