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La via di Alexa

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

La via di Alexa

Nel mare di informazioni/disinformazioni che circolano nell’ambiente multimediale contemporaneo – dove la verifica dell’attendibilità delle fonti è subordinata alla professionalità del divulgatore di turno – è emersa una notizia che dovrebbe far riflettere i governanti del cosiddetto mondo civilizzato sull’uso e sull’abuso della tecnologia nell’era digitale, o meglio, su quanto in effetti ci possa servire (per ovvi scopi) e su quanto invece sia per certi versi da considerarsi inutile, per non dire deleteria. Infatti, per venire incontro sia alla scarsa competitività nel settore delle App che alle esigenze dell’utente, stando a quanto dichiarato da un’agenzia di stampa internazionale un ricercatore sud coreano avrebbe progettato una nuova applicazione finalizzata a disincentivare la dipendenza da dispositivi tecnologici (quali smartphone, tablet, etc) in modo tale da consentire all’utente di evitare di sbattere contro i lampioni quando cammina per strada. Inutile aggiungere che l’utente in questione avrebbe forse più bisogno di un’analista, nonché di poter estendere l’assistenza psicologica anche ad altri utenti – specie quelli che ormai usano “Alexa” anche per farsi fare il caffè – ma in questa diatriba l’aspetto più inquietante non è tanto il fatto se debba o meno essere utile quel genere di tecnologia, quanto invece se possa o meno diventare il leitmotiv di chi si occupa di incentivare l’uso di I.A. onde evitare che a breve scadenza quegli stessi utenti non si ricorderanno più nemmeno di come andare in bicicletta, a forza di demandare qualsiasi incombenza ad Alexa. Ovviamente queste tematiche non sono state accennate minimamente al recente G7 che si è appena concluso in Cornovaglia, dove la chiave di lettura oggettiva del summit (oggettiva dal punto di vista dei sette Paesi più industrializzati, beninteso) resta in buona sostanza soddisfacente : la campagna vaccinale funziona alla grande (senza incidenti, a parte quelli sporadici e sfortunati, ma comunque ininfluenti) la più grande autocrazia orientale, rea di non voler aderire ai negoziati multilaterali, ha tutto il diritto di essere una delle più grandi economie del mondo, ma il suo modus operandi – che il più delle volte viola i diritti umani proprio per poter esercitare quel diritto – non è in linea con i princìpi democratici e pertanto la cosiddetta Via della Seta deve essere cambiata. Inoltre, dall’alto del nobile e peculiare interesse da sempre dimostrato dai Paesi organizzatori del G7 nei confronti dei Paesi più poveri, verranno donate oltre un miliardo di dosi vaccinali pronte per essere somministrate. Questi, in sintesi, i punti salienti toccati durante lo svolgimento di tale vertice, tutti punti basati sull’atlantismo e sull’europeismo, va da sé. “Build Back Better World” (B3W) sarà il nome dato dall’amministrazione governativa USA (avallato dal G7) per un consistente piano infrastrutturale alternativo a quello cinese. Ma la domanda è : perchè l’amministrazione USA ha ordinato (in ragione del fatto che anche se lo si volesse far passare per un suggerimento, comunque immediatamente smentito dal nostro Ministro degli Esteri, sarebbe lo stesso un ordine) all’Italia di non legittimare più il progetto cinese? Ma soprattutto, perchè l’attuale Premier italiano ha subito risposto che revisionerà il precedente accordo con i cinesi (fatto con l’allora governo giallo verde) senza farne alcuna menzione, limitandosi a dichiarare che esaminerà attentamente i vari passaggi che hanno portato a quell’accordo? E’ vero che nelle dichiarazioni di facciata, termini come “suggerimento” e “revisione” dovrebbero essere destinati ad essere letti, interpretati e compresi come “ordine” e “cancellazione” nel linguaggio politicamente corretto, comunque sia, se una delle ragioni primarie che ha convinto i maggiori rappresentanti governativi a sedersi attorno a un tavolo per fare luce sulle troppe ombre che ancora ricoprono i misteri relativi alle cause e all’origine di Sars Cov 2, quale ragione c’era di sottostare nell’immediato ai diktat USA? Forse sarebbe meglio puntare sull’immunità di gregge degli utenti di Alexa – da un punto di vista empatico, per cercare di mostrare al meglio il proprio operato – o forse mirare, senza più alcun tentennamento, a quella vaccinale (ovvero introducendo l’obbligo, indiscriminatamente) resta il fatto inequivocabile che bisognerebbe riuscire ad assodare di chi sia la responsabilità politica dei crimini che sono stati commessi contro l’umanità tramite questa pandemia, prima di poter indire qualsiasi altro summit.