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Verso l’ondata rossa

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Verso l’ondata rossa

Raccontare un fatto di cronaca che possa mettere in apparente evidenza la brutale aggressione da parte di un gruppetto di extracomunitari intenti a demolire una volante della Polizia – smentito pressochè subito dal cosiddetto fact checker di turno, il quale si limita a dimostrare che il video in questione in cui si vede in effetti che dei giovani teppisti di colore stanno distruggendo a suon di manganellate una vettura della Polizia, in realtà altro non è se una delle tante scene (girate in esterno) di un cortometraggio – è l’esempio lampante di come la tra virgolette notizia, filtrata dai social e fatta passare per l’ennesimo atto di rivolta dei neri contro i bianchi, diventi nel giro prima di qualche minuto e poi di qualche ora (o quanto più fino alla smentita) una sorta di propaganda pre elettorale finalizzata al consenso di un partito politico che ha fondato la propria credibilità sulla demagogia sin dalle sue origini, facendo leva sugli istinti peggiori degli Italiani. In sostanza, se oggi quel partito avesse pieni poteri o se fosse anche soltanto in maggioranza, i dati relativi al numero dei decessi da Sars Cov2 ad oggi registrati sarebbero superiori rispetto a quelli attuali, visto e considerato che in qualità di forza d’opposizione i loro più autorevoli rappresentanti non hanno fatto altro che demonizzare costantemente l’operato del governo limitandosi a proporre l’improponibile. Purtroppo però, la cosa più inquietante è che i fact checkers nostrani (definirli controllori di notizie false potrebbe indurre a credere ad una loro effettiva non omologazione, pertanto è meglio non confondere il Lettore) invece di contribuire alla tutela dell’attuale esecutivo in un momento come questo, stanno cercando con ogni mezzo di mandarlo a casa dimostrando un senso innato di responsabilità, degno del miglior Bunny Scout, ovvero dell’ esponente politico più rappresentativo di quel senso, che proprio in queste ultime ore si è come al solito contraddistinto minacciando di abbandonare una maggioranza che nemmeno avrebbe dovuto farlo entrare in Parlamento (altro che fargli fondare un Partito). Comunque vada e qualsiasi ulteriore DPCM possa ancora emanare il governo prima di questo anomalo Natale anticipato (per non dire altro) verrà visto come l’ennesimo fallimento e considerato che, ad oggi, pare proprio non ci sia un domani, proprio perchè tutte le misure che sono state adottate non hanno di fatto funzionato, a che cosa sarebbe servito metterle in pratica? Non era meglio usare delle misure più stringenti fin dall’inizio della prima ondata? A quale pro si è voluto concedere all’elettore addirittura il Bonus vacanze, per vedere oscillare meglio l’andamento della curva epidemiologica? Se nemmeno in una situazione così tragica come questa seconda ondata un governo non riesce a far rispettare delle regole che dovrebbero tutelare oltre che salvaguardare l’intera collettività, che razza di governo è? Quale esecutivo si sarebbe assunto – in nome di quella così tanto declamata unione nazionale invocata da quasi tutti gli esponenti (sia di maggioranza che di opposizione) la cui unica aspirazione è e rimarrà quella di mantenere lo scranno parlamentare – la responsabilità di passare da un regime democratico a un regime temporaneamente totalitario, sapendo che le misure più drastiche adottate avrebbero garantito senza dubbio un passaggio più celere della seconda ondata? Da un punto di vista satirico che cosa sarebbe più opportuno fare, sorridere delle battute propinate da chi in tono canzonatorio si prefigge di irridere un virologo imitandolo e sostenendo che tra la quarta e la quinta ondata pioveranno capodogli e che quindi si dovranno rifare i tetti delle case, oppure ridere perchè qualcun altro ha indossato i panni di quell’imitatore e lo ha deriso dicendo che nelle case dove i capodogli si schianteranno saranno domiciliati i soli negazioleghisti? Insomma, se mai riusciremmo a superare questo brutto momento – pagando comunque un tributo molto alto – sarà ragionevole pensare che tutto tornerà come prima, come se tutto non fosse mai cominciato, proprio perchè la maggior responsabilità di quello che è successo e che succederà è e rimarrà sulle spalle degli elettori, non certo degli eletti.