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Punto, anzi, due punti.

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Punto, anzi, due punti.

Com’era prevedibile, la tanto attesa seconda ondata di contagi non ha tardato a manifestarsi in Europa, dove la tensione sociale sta crescendo ovunque e dove gli inevitabili scontri con le Forze dell’Ordine stanno imperversando anche in Italia a causa delle ennesime (oltre che inevitabili) restrizioni imposte dalle rispettive amministrazioni governative. Le ragioni dei manifestanti sono chiare, legittime : tu, Stato, che mi obblighi a non lavorare o quanto meno a dimezzare il mio guadagno, non puoi pretendere che io, cittadino, che contribuisco a riconoscerti come Stato e a pagarti un lauto stipendio di rappresentanza, continui a concederti questa opportunità senza essere nemmeno risarcito, o meglio, senza che i fondi destinati a tale risarcimento arrivino quando ormai non posso più lavorare perchè sono stato costretto a chiudere la mia attività. Strumentalizzare queste ragioni per fare esplodere la violenza però non è mai la strada maestra, anche perchè non sono certo i facinorosi manifestanti di piazza che lo rappresentano, il Paese. Sì, ma chi lo rappresenta oggi come oggi? Una maggioranza di governo che a quanto pare non farebbe altro che discriminare alcune categorie di lavoratori, penalizzandoli, oppure un’opposizione che invita alla rivolta semplicemente perchè è all’opposizione? Perchè né da una parte, né tantomeno dall’altra, in tutta questa complessa gestione della pandemia non sono state attuate delle misure precauzionali straordinarie – più efficaci, vista l’eccezionalità – per far rispettare le norme di distanziamento sociale? C’era davvero bisogno di aspettare che la cosiddetta curva epidemiologica s’impennasse ancora per richiudere nuovamente il Paese sapendo al tempo stesso che la maggioranza dei suoi abitanti, negazionisti Covid in primis, avrebbero di certo eluso ogni singolo superfluo assembramento? Alla prossima riapertura che cosa ci dovremmo aspettare, un 2021 a singhiozzo con una conseguente guerriglia urbana permanente, o la caduta dell’attuale esecutivo con la conseguente nonché logica ripresa economica di tutti i settori delle attività produttive capitanata da Selfie Made Man & Soci? Militarizzare il Paese creerebbe ulteriori tensioni sociali, insorgerebbero i rappresentanti dell’attuale opposizione, così come per altro, al contrario, quelli dell’attuale esecutivo taccerebbero di totalitarismo i nuovi inquilini di Palazzo Chigi, se dovessero trovarsi in minoranza. Ma allora chi si assumerebbe la responsabilità di garantire le coperture necessarie per trovare le risorse ed emanare l’ennesimo DPCM targato nella sostanza in un Decreto Anti Assembramento, se addirittura, di recente, in un comune come Borgosesia il primo cittadino ha deciso di multare chi si mette a spiare falsi (secondo quanto emanato dall’ordinanza) assembramenti? Non sarebbe forse di gran lunga meglio utilizzare le risorse – come di fatto sta già avvenendo – per aprire e chiudere il Paese a seconda dell’andamento della curva epidemiologica favorendo così, nell’immaginario collettivo, quell’assurda convinzione o (per usare un eufemismo) quella mostruosità lessicale meglio nota come dittatura sanitaria? Chi dovrebbe averlo il dovere, prima che il diritto, di attuare delle scelte responsabili, i politici oppure i virologi? E’ possibile che ancora oggi esistano delle persone, nonostante tutto quello che è accaduto e che purtroppo accadrà, che pensano che questo virus non sia stato deliberatamente creato in laboratorio e che l’unica salvezza per l’umanità sia attendere l’agognato vaccino anti Covid che di certo verrà dato in omaggio ad ogni singolo cittadino del mondo nel rispetto della Carta internazionale dei diritti dell’uomo? Sì, è possibile. Secondo il mainstream informativo tutti quelli che la pensano diversamente non sono che dei millantatori o, peggio, dei complottisti che non sono in grado di formulare altro che ipotesi e congetture, visto che sono abituati a sparare nel mucchio senza assumersi la responsabilità di fare i nomi e i cognomi dei presunti reati commessi dai presunti colpevoli. Qualora però il ruolo istituzionale di un leader politico di un grande Paese democratico dovesse venir meno a causa di scelte strategiche obbligate con l’avallo di altri capi politici di altri grandi Paesi democratici e mirate esclusivamente ad evitare devastanti conflitti bellici che porterebbero a delle conseguenze davvero inimmaginabili per le società occidentali – sia in termini di costi che di perdite umane – a chi servirebbe identificarli, o meglio, a chi converrebbe? Il tasso di disoccupazione cresce a ritmi esponenziali? “E’ colpa della pandemia”. La gente uccide e si uccide perchè ormai è in preda alla disperazione più profonda? Stessa risposta, con l’aggravante : “è un brutto momento, ma insieme riusciremo a superarlo. Andrà tutto bene”. A lungo andare questa frase di circostanza è diventato un mantra, indipendentemente da chi lo pronuncia, come fosse un’esortazione forzata all’ottimismo sapendo che la strada per ricominciare a vedere finalmente un po’ di luce è ancora lunga e tortuosa e che dovrà necessariamente passare attraverso il riconoscimento di certe verità inalienabili per poter concretizzarsi in prospettive. Fortuna che ci sono le Sardine.