“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Anche se sembrano passati secoli dalla sua annunciazione, non più tardi di otto o nove anni fa forse – probabilmente perchè coadiuvata da teologi più accreditati – la Santa Romana Chiesa manifestò apertamente la propria opinione sull’eccesso di relativismo che in quel particolare momento storico veniva divulgato indiscriminatamente da tutta la comunità scientifica, a tutela dell’esistenza della Chiesa stessa e dei suoi fedeli. Oggi – malgrado qualche impavido aiuto (garantito sempre e comunque da singole iniziative) sia in termini economici che di ospitalità offerta ai disperati di ogni parte del mondo – pare proprio che la Chiesa abbia non soltanto omesso di rendere manifesta un’enciclica finalizzata a denunciare il dogmatismo scientifico, che sta imperando irreversibilmente, ma abbia pure ammesso (sebbene tacite posizioni) la propria egoistica natura evitando di compiere quelle opere che nel quotidiano dovrebbero essere prioritarie rispetto alla preghiera – come il disfarsi dei beni materiali, per esempio, oppure come il cercare di mettersi a disposizione di chi sta morendo a due passi dal Vaticano. Ma, al di là di ogni retorica, di fronte a uno scenario apocalittico di questa portata – che ci porterà per forza di causa maggiore a dover affrontare analoghe emergenze proprio perchè qualsiasi altra emergenza a venire sarà dilagante in una società come quella in cui tutti viviamo – l’irresponsabilità della Santa Romana Chiesa è palese : da una parte si ostina a non voler sacrificare il perenne obolo dell’otto per mille al fine di poter continuare a mantenere i propri degni rappresentanti indagati per detenzione di materiale pedopornografico, mentre dall’altra evita accuratamente di negoziare un tavolo di trattative per fare in modo di cessare il proprio ruolo di Osservatore Permanente di Stato non membro dell’ONU, tant’è che la stessa Santa Sede ha più volte dichiarato di non agire in veste politica, ma di intervenire alle conferenze delle Nazioni Unite soltanto in veste religiosa. Partecipando attivamente alle tematiche più controverse che i rappresentanti degli Stati membri sono costretti ad affrontare e al tempo stesso condizionando le risoluzioni più importanti degli stessi Stati, il ruolo della Santa Sede non potrebbe né tanto meno dovrebbe essere esclusivamente religioso, ma politico, se davvero dimostrasse di avere fede nel costruire solide basi per edificare quella tanto agognata pace nel mondo, altrimenti farebbe meglio ad eclissarsi continuando ad orientare i fedeli attraverso l’app “Click to Pray”. Stare con due piedi nella stessa scarpa è contro producente oltre che essere contro natura. La responsabilità della Chiesa di oggi obbliga i suoi più illustri rappresentanti a uno schieramento netto : il futuro dell’umanità dipende dalla politica, non dalla religione o dalla scienza.