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Selfie made man

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

  Selfie made man

 

Volendo usare una metafora calcistica per cercare di descrivere le strategie del PdP – il cui acronimo non sta a significare il Partito delle Poltrone ma a battezzare con l’ennesimo epiteto l’attuale Ministro dell’Interno (oltre all’arcinoto “Cazzaro verde” e al più recente “Bagnino”) ovvero “Il Perorato da Pontida” nell’ininterrotta cronaca dell’inevitabile crisi istituzionale annunciata con largo anticipo – si potrebbe dire che al ventisettesimo minuto del primo tempo regolamentare l’allenatore/giocatore PdP, optando per una sua personale discesa in campo e sostituendo così l’intero asset della compagine giallo verde con la sua sola presenza ad interim di tutti i Ministeri al fine di portare a casa i meritati tre punti, abbia messo una seria ipoteca per garantirsi la vittoria del primo scudetto targato Carroccio ; non a caso infatti la sua decisione di aprire (di fatto da una spiaggia) una crisi istituzionale sperando di avere pieni poteri nella legislatura successiva (forte dei consensi resi noti da i sondaggi, che prima di questa mossa strategica lo davano addirittura a sfiorare il 40% di preferenze) gli garantirà quella forza necessaria per coinvolgere chiunque a credere nella sua vocazione da statista, cominciando addirittura a pensare di indire un referendum per poter spostare finalmente la vecchia e ormai obsoleta capitale in quel di Pontida. E il bello è che ha fatto tutto da solo. E’ proprio vero che non c’è limite al senso di irresponsabilità che permea la maggioranza di chi nella vita ha scelto (oltre che giurato) di servire il nostro Paese, una irresponsabilità che purtroppo va ben oltre le cause demagogiche dimostrate da “Il Perorato da Pontida” (o Selfie made man, o comunque lo si voglia apostrofare) ma che va fatta riemergere dalle convinzioni – o meglio dalle convenienze (che è un plurale decisamente più consono per cercare di descriverla) dell’ideologia leghista, che da sempre mira al secessionismo quando è all’opposizione e al (coniato appositamente di fresco) sovranismo quando ha i numeri per governare. In politica, si sa, tutto è possibile, grazie proprio a questo senso di irresponsabilità che accomuna allo stesso tavolo perfino chi nello stesso tavolo non si è voluto mai sedere, tant’è che ora che si è presentata l’occasione per traghettare il Paese verso un governo responsabile delle istituzioni i punti di divergenza delle diverse forze politiche in campo convergono come per magia al nobile fine di garantire crescita e sviluppo nell’interesse della collettività. Dunque, come per incanto, martedì prossimo 20 agosto 2019 – in attesa del voto alle Camere per la mozione di sfiducia presentata da il PdP, il quale ha sfiduciato il proprio governo nonostante non solo non si sia dimesso, ma addirittura abbia pubblicamente dichiarato di aver rispettato i termini del contratto di governo stipulato con gli ex alleati Cinquestelle – se il Selfie made man voterà per la sfiducia al governo Conte non potrà votare per l’ambito taglio ai 345 parlamentari (da lui stesso promesso) mentre invece se voterà per il taglio dei parlamentari non potrà dare la sfiducia, di conseguenza è molto probabile che possa nascere una nuova coalizione di forze responsabili : vale a dire quella rosso gialla, ovviamente pronunciandola con il colore della passione davanti, non tanto perché il Partito Democratico si trovi più avanti rispetto ai Pentastellati negli ultimi sondaggi, quanto perché si confonderebbero con la maggica (A.S.Roma). Ora, che cosa ci potrebbe essere di più innaturale di una coalizione del genere? Se la crisi identitaria dei Cinquestelle è venuta meno grazie anche alle dimostrazioni di Irresponsabilità cui siamo stati costretti ad assistere (vedi il caso Diciotti, le deleghe alla piattaforma Rousseau su questioni di enorme responsabilità, e via dicendo) e quella giudiziaria dei Piddini (per usare un eufemismo) si è progressivamente consolidata (senza per altro aver fatto molti sforzi da parte loro nel farlo) la domanda – che non può che essere spontanea – è : quanto durerà, da Natale a Santo Stefano, e se si, che cosa cambierà?