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Botta & risposta

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

                                       

   Botta e risposta

L’articolo di Socci – per altro condivisibile sotto certi aspetti – sul gesto del neo vincitore del Premio “Strega” Scurati (a pugno chiuso, da presunto comunista, o meglio, come lo stesso Scurati ha tenuto poi a precisare “un gesto che richiama piuttosto il mainstream radical chic) oppure quello di Travaglio, a proposito del sindaco di Milano Sala, in cui in buona sostanza si evince che l’intera stampa nazionale (eccetto il Fatto Quotidiano) si è schierata all’unanimità in favore dell’amministratore meneghino, che di fatto sarebbe stato si l’attore principale (se non addirittura il sommo artefice) nella realizzazione del sogno di essere finalmente riusciti a portare a Milano le prossime olimpiadi invernali del 2026, ma che comunque, sempre di fatto, è stato condannato dal Tribunale della stessa città a sei mesi di reclusione (la pena è poi stata commutata in multa) per falso in atto pubblico relativo a quando era ancora amministratore delegato del recente Expo 2015, dovrebbero essere letti o ignorati ? Parliamone. Perché poi dovrebbe importare a qualcuno chiederselo ? Vediamo le ragioni. Le ragioni sostanzialmente sono tre, a partire da quella madre : ovvero perché quelli che, anzi scusate, coloro i quali (altrimenti si potrebbero generare interpretazioni fuori luogo, nel senso più specifico del termine visto come si chiamavano certe trasmissioni televisive in cui la propaganda mainstream radical chi ha avuto e continua ad avere, con nomi diversi, la sua insostituibile collocazione) si informano soltanto attraverso canali standardizzati e finanziati con fondi pubblici, “sanno” che il moralismo fatto vedere dal primo nei confronti del vincitore di un premio tanto blasonato quanto indispensabile come lo “Strega” è complementare al giustizialismo dimostrato di continuo dal secondo nei confronti della vittima di turno (in questo caso il malcapitato Sala) e che pertanto qualsiasi articolo o dichiarazione mirata a smontare l’informazione pilotata dalla maggioranza degli organi di stampa nazionale potrebbe interessare esclusivamente una minoranza di coloro i quali sono soliti informarsi attraverso altri canali. Un’altra è perché, ignorando questi due articoli – presi come esempio, ma ce ne sarebbero comunque altri da segnalare, anche di autori diversi va da sé – si continua ad avallare sistematicamente l’orientamento delle notizie divulgate, favorendo così l’insorgere di quell’inconfondibile segnale di distrazione di massa quale è il tema del dibattito pubblico discusso nelle trasmissioni più seguite. Altra ragione, di contro, è che leggendo simili articoli si potrebbe anche immaginare, per esempio, che il Vaticano possa far abbattere le sue mura ospitando così i migranti provenienti da qualsiasi parte del globo, oppure che i Cinquestelle risorgano dalle ceneri delle europee liberandosi finalmente dal giogo del cazzaro verde, governando senza più coalizioni e restando perciò fedeli alla loro visione monocromatica, purtroppo però sarebbe pura utopia – specie per chi simili interrogativi se li porrebbe sul serio. Dunque, alla luce di queste ragioni, perché allora non provare la strada del nonsenso, del demenziale, per riuscire in qualche modo ad attrarre l’attenzione della gente su delle tematiche rilevanti come quella dell’essere e del saper tenersi informati senza aver bisogno di sapere se al prossimo Consiglio dei Ministri il Presidente è arrivato con un ‘abbondante mezz’ora di ritardo ? Bisognerebbe chiederlo a chi è in grado di fare questi collegamenti da Montecitorio, che, è bene ricordarlo, sono annoverati tra le eccellenze del servizio pubblico offerto alla collettività. E’ più retorico rispondere che facendo del demenziale lo strumento del proprio lavoro non si farebbe altro che manifestare il proprio nonsenso – e quindi la propria connotazione in termini professionali – oppure che il genere demenziale nemmeno dovrebbe essere nominato quando certe tematiche vengono affrontate ? La prima, senza dubbio. A che cosa servirebbero infatti il demenziale, il nonsenso. l’autocritica, l’ironia, il sarcasmo, la provocazione, la satira, il pamphlet o la critica costruttiva (il sale della democrazia!) se tanto la stragrande maggioranza dei teleradioweb dipendenti dell’informazione imposta e propagandata attraverso qualsiasi canale multimediale esistente continua ad essere irraggiungibile ? A scoprire che l’acqua calda c’è, ma che bisogna usarla esclusivamente quando fuori piove.