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Estremaduro

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Estremaduro

Così come l’abuso di potere dimostrato durante tutto il corso del
suo mandato legislativo dal Presidente venezuelano N. Maduro
appare (oltre che essere) inaccettabile, anche l’ultimatum di otto
giorni imposto dall’UE (o almeno da una parte, e in questo è piuttosto
facile comprendere l’unione così sfacciatamente salda degli Stati
membri) allo scopo di riconoscere l’emergente J. Guaidò come il nuovo
capo dello Stato sudamericano qualora non si dovessero indire entro
questa scadenza delle elezioni democratiche, anche questo ultimatum
dunque lo è (oltre che apparire tale). La solita vecchia storia del
sentirsi in dovere di esportare la democrazia laddove questa forma
di governo sia minata quotidianamente da condizioni socioeconomiche
disastrose, che determinano di fatto interventi mirati a destabilizzare
il Paese d’appartenenza andando contro ogni diritto costituzionale
e giurisdizionale, interventi atti a fondare e a preservare regimi di
chiaro stampo totalitario, non giustifica la presa di posizione
autoritaria da parte di altri Stati nei confronti di un Paese la cui
forma di governo è stata esautorata apposta per fingere di eleggere
un dittatore. La responsabilità penale e civile dell’ordine di esecuzione
materiale delle persone che sono state ammazzate durante i conflitti
di questi giorni a Caracas è del successore di Chavez, è evidente, ma
di chi dovrebbe essere la responsabilità penale e civile di tutte quelle
coperture finanziarie messe in piedi da certi rappresentanti delle
istituzioni per cercare di eludere il sistema fiscale dal loro stesso
modus operandi, oppure di tutte quelle false fatturazioni del bilancio
di uno Stato o di una regione (poco importa che si tratti del Venezuela
o dell’Estremadura) fatte in nome di un segreto professionale che nella
maggior parte dei casi risulta essere nascosto dall’amministrazione
della criminalità organizzata? A che cosa serve fare i nomi e i cognomi
dei responsabili di tali reati se tanto quando sono giudicati vengono
addirittura promossi a guidare le redini di un Paese? Quanti cronisti,
quanti giornalisti d’inchiesta sono stati ammazzati lo scorso anno in
tutto il mondo per aver cercato di far trapelare la verità su
questioni irrisolte? “Questa è pura retorica …” direbbe qualcuno,
anzi, una cospicua maggioranza, proprio perché quella maggioranza
è abituata o a non approfondire le cause che hanno originato i
suddetti reati, oppure, peggio ancora, a sapere come stanno le cose
e nonostante questo ad ometterle deliberatamente, in pratica come
se in certo senso – a nemmeno 24 ore dalla ricorrenza del giorno della memoria –
ogni singolo magistrato, costituzionalista, parlamentare o qualsiasi
altro rappresentante dello Stato iscritto al novero di quei sedicenti
responsabili, perpetrasse l’omertà relativa a quei reati con la stessa
indifferenza dimostrata da ogni singolo funzionario del Terzo Reich
durante la Shoah. La verità è che per esprimere il proprio pensiero
a riguardo di certi temi l’uso del condizionale deve necessariamente
sparire, altrimenti si corre il rischio di essere (oltre che sembrare)
dei conniventi, la cui responsabilità penale e civile non può passare
inosservata.