“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Sintesi di un commento
Per chi si fosse sintonizzato ieri sera su La7 e avesse assistito al
dibattito pubblico di “Di Martedì”, l’assenza di più interlocutori –
che avrebbero dovuto interagire con l’attuale Presidente del Consiglio
e che invece hanno poi avuto modo di disquisire in completa autonomia
a posteriori, ovvero in sua assenza – riflette purtroppo (o per
fortuna) un metodo di conduzione giornalistica mirato esclusivamente
a salvaguardare le proprie tesi, limitando il confronto e riducendo
così i partecipanti a circoscriverlo il dibattito invece che – come
avrebbe dovuto essere fatto – coinvolgere gli interessati.
Parlare della riforma della giustizia non significa dare voce e spazio
solo a quelle persone che pensano che la prescrizione sia un diritto
fondamentale dell’imputato – pena, la perdita della sua stessa dignità
secondo alcuni – ma vuol dire piuttosto ascoltare il parere di chi non
la pensa così e crede invece che oggi la prescrizione, in materia
penale, sia una norma che favorisca una condotta capziosa oltre
che (scusate la rima) illegale.