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Questione di alleanze

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Questione di alleanze

Le manifestazioni di piazza organizzate da i movimenti studenteschi –
a partire da Torino fino ad arrivare a Palermo – per difendere il diritto
allo studio e soprattutto alla tutela di poter essere istruiti in aule
dotate se non altro delle più elementari norme di sicurezza, non sono
certo una novità e probabilmente continueranno grazie al cielo a
perpetrarsi nei secoli a venire, o per lo meno fino a quando la libertà
di manifestare il proprio pensiero verrà ancora consentita da i
governi di turno. Che poi la maggioranza della stampa nazionale le
abbia in estrema sintesi strumentalizzate al solo scopo di far notare
le ennesime lacune dell’attuale maggioranza di governo risulta
alquanto improbabile, se non addirittura contraddittorio – sarebbe
un po’ come dire che i giornalisti filo governativi usurpassero ogni
singolo esponente del partito democratico di quella radicata egemonia
intellettuale che da sempre li contraddistingue. Le cose però non
stanno proprio così, o almeno, non secondo la visione che i vari
esponenti del partito democratico vorrebbero far credere, basti
pensare alla loro storia, a che cosa in realtà hanno fatto per questo
Paese, alle politiche che hanno condotto e attuato in tutti questi anni
in nome della trasparenza, alle organizzazioni sindacali che hanno
fondato per tutelare i diritti dei lavoratori dallo sfruttamento degli
imprenditori ma che, osservando meglio il quotidiano generale nel suo
incedere inesorabile, si sono poi rivelate inutili quanto ai primi quanto
ai secondi, alle associazioni culturali che si sono fatti carico di
promuovere, che non hanno fatto altro che schierarsi dalla parte
di quei centri sociali nati esclusivamente per indottrinare i giovani
adepti incentivandoli a fare una beneamata fava, oltre che a
detestare chi si spacca la schiena da mane a sera per cercare di
sbarcare il lunario, agli enti predisposti per creare e formare quei
responsabili dei centri per l’impiego che dovrebbero essere i primi ad
occuparsi degli ultimi, ma che in realtà non sono per nulla interessati
a chi perde il proprio posto di lavoro, insomma è sufficiente ricordare
tutte queste belle cose per rendersi conto che pur di non vedere al
governo una coalizione del genere i vari esponenti del partito
democratico sarebbero, anzi, sono senz’altro pronti e capaci ad
allearsi con chi il Paese lo ha rovinato sul serio.
Se gli studenti scendono in piazza perchè hanno capito che i
governanti stanno rubando il loro futuro è un bene e come tale va
propagandato, forse però sarebbe il caso di ricordare come e perchè
le precedenti legislature hanno fatto in modo di annichilire le relative
prospettive. In fondo occorrerà aspettare soltanto qualche anno –
giusto il tempo necessario per segnalare che gli studenti di oggi, che
quanto a memoria storica pare proprio dimostrino delle doti eccellenti,
invidiabili, diventino la classe dirigente di domani, la stessa classe
dirigente che mai è riuscita, a onta delle classi sociali più disparate,
a garantire nemmeno la responsabilità di un omicida di fronte
all’evidente scena di un crimine commesso dallo stesso nei confronti
della vittima in uno spazio circoscritto di 40 metri quadri (con tanto
di aggravanti e di flagranza, resa nota da dei testimoni oculari)
figuriamoci ad assicurare alla giustizia i colpevoli dei tanti misfatti e
misteri irrisolti che hanno infangato indelebilmente la storia di questo
nostro Bel Paese – e ciò non si limita soltanto a sottolineare un
aspetto paradigmatico di questa riflessione, purtroppo.