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Uno, Ponzio, centomila

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Uno, Ponzio, centomila

Le inevitabili polemiche che si sono susseguite a proposito delle
cause, anzi, delle concause secondo gli esperti, del crollo del ponte
Morandi che dovrebbe aver scosso perfino le coscienze “super
partes” (quelle che a Ferragosto hanno festeggiato banchettando con
oltre 80 invitati con un menu a base di pesce, per capirci) hanno di
riflesso innescato un comprensibile inasprimento sulle rispettive
responsabilità. E’ sorprendente che in un Paese come il nostro
vengano menzionate le responsabilità circa i ruoli – poco importa che
siano pubblici o privati – che ricoprono gli attori, non tanto perchè
pare che la parola stessa abbia progressivamente assunto (dal
momento dell’edificazione di quel ponte ad oggi, tanto per fare un
esempio) un significato sempre diverso e perciò nuovo, quanto perchè
forse è la prima volta che un governo se la prende, sia per revocare
a una società privata la concessione per gestire il traffico auto
stradale e sia per esercitare la propria funzione in virtù del voto
espresso dalla maggioranza del popolo lo scorso 4 Marzo.
Morire in quel modo perchè la manutenzione ordinaria è stata rinviata
o, peggio, perchè l’accesso che avrebbe dovuto essere negato per
ragioni di sicurezza poteva causare ingenti perdite alla società
Autostrade, è paragonabile all’essere vittima di uno strage di Stato,
organizzata e commissionata da qualcuno che aveva più interesse
a risarcire economicamente i parenti dei poveri 43 malcapitati che
a demolire e ricostruire un nuovo ponte. Un preventivo di tutto
rispetto, non c’è che dire. Tenendo conto che il contenzioso tra lo
Stato e la società privata Autostrade per l’Italia non sarà certo a
breve termine (considerato il ruolo di vigilanza che lo Stato ha nei
confronti di tale società) quanto tempo dovrà passare prima che la
magistratura emetta una sentenza di condanna nei confronti dei
responsabili di questa immane tragedia ? Perchè l’assurdità delle
tragedie annunciate continua ad imperversare nonostante l’equilibrio
delle forze politiche in campo abbia fatto in modo che l’opinione
pubblica si schierasse pro o contro la revoca della concessione,
quando i primi a lavarsi le mani per ciò che riguarda la paternità di
un’opera venuta male sono gli stessi che tacciano l’attuale esecutivo
di pressapochismo e di incompetenza ?