“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Orientamento degli investimenti devoluti al Ministero
delle telecomunicazioni, Governo : stiamo lavorando.
“Per realizzare un sogno bisogna poterlo vedere, avere cioè
quell’indispensabile prospettiva che lo renda chiaro in ogni momento
della propria vita – nonostante le continue avversità sembrino essere
insormontabili.” All’indomani dell’insigne riconoscimento UNESCO dato
alla città di Ivrea per aver contribuito a consolidare l’ingegno italiano
nell’industria a cavallo tra gli anni ’40 e ’60 – nonché nell’imprenditoria
soprattutto – il significato delle parole tra virgolette (dette chissà
quante volte, ovviamente usando altri termini, dal noto imprenditore
eporediese che riuscì non soltanto a rivoluzionare il mondo delle
macchine da scrivere dell’epoca, ma che riformò in modo strutturale,
e in meglio, il rapporto tra dipendente e datore di lavoro) è più che
mai attuale, malgrado appunto le avversità si siano triplicate
trasformandosi in emergenze. Una di queste emergenze si riferisce
al mondo della comunicazione, dove lo spettacolo gioca un ruolo
determinante nell’orientamento degli investimenti che si fanno per
cercare di evolverla. Quando ormai però, purtroppo, il livello di
istruzione generale tende a scendere (inesorabilmente) – vuoi per
incapacità o inettitudine e vuoi invece per capacità truffaldine,
tipiche di chi non ha voglia di studiare, né tantomeno di lavorare –
il voler a tutti i costi tentare di proporre gli investimenti necessari
al cambiamento diventa una missione impossibile, proprio perchè
l’interesse a mantenere quel livello di istruzione è ancora troppo alto.
E’ evidente che se per spettacolo si intendesse divulgare senza
alcuna interruzione scene di ordinaria demenza al fine di speculare
con una certa facilità sulle disgrazie altrui, gli interessi in ballo tra il
Ministero competente e gli utenti social predisposti alla divulgazione
entrerebbero in conflitto, non facendo altro che generare caos
mediatico – cosa questa che peraltro sta già accadendo da un pezzo.
Dunque, in quale direzione dovrebbero essere indirizzati questi
investimenti, verso quali orizzonti comunicativi ?
Considerando che, ad oggi, in Italia, esistono ancora delle persone che
per uscire fuori dall’ingresso di un Pronto Soccorso (dove c’è scritto
a caratteri cubitali che bisogna premere l’apposito pulsante che
consente di aprire la porta scorrevole) che litigano perchè non
riescono a trovare il modo per aprire quella porta, mentre invece
“bastava ricordarsi di come fanno a Greisnatomo (che tradotto
risulta essere il programma televisivo Grey’s Anatomy”, verrebbe
spontaneo pensare di indirizzarli al potenziamento della ricerca per
migliorare la lobotomia, ma invece è proprio in virtù di questa
“spontaneità” che occorre intervenire. Purtroppo in Italia (e non solo)
si parla troppo, i commenti e gli approfondimenti superflui imperniati
su tematiche irrilevanti sono inaccettabili, fuorvianti, in buona
sostanza pericolosi. Ora, è vero che le aspettative che si sono venute
a creare con l’insediamento del nuovo governo potrebbero aprire
scenari interessanti per quanto riguarda le nomine del C.d.A. della
RAI (e di conseguenza la rimozione di certi spettacoli) ma è anche
vero che fino a che non verrà approvata e ratificata una riforma
strutturale dei palinsesti radiotelevisivi dal Ministero delle
telecomunicazioni le trasmissioni video inquinanti continueranno a
fare il lavaggio del cervello alla stragrande maggioranza di quelle
persone che si vorrebbero togliere dalla più totale ignoranza, e
questa riforma strutturale non può che passare attraverso
l’orientamento degli investimenti. In questo senso è vero che stanno
lavorando, così come però è altrettanto vero che fino ad oggi si è
visto ancora molto poco di quello che hanno fatto.