Principio fondante
27 Dicembre 2017
Comunicato stampato
23 Gennaio 2018
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Buona fine e buon inizio

“L’OSSERVATORE SPIATO”
RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Buona fine e buon inizio

Il termine ultimo di questa legislatura è coinciso con le festività di
fine anno, così come le festività di fine anno sono coincise con il
principio della campagna elettorale : è un dato di fatto oggettivo,
che malgrado l’ovvia banalità contenuta nasconde uno dei troppi
misteri democratici irrisolti che avvolgono questo nostro Bel Paese
(forse perchè il codice crittografato messo al suo interno da qualche
pirata informatico cambia ogni volta che lo si rilegge?).
Resta il fatto che, rileggendolo, sorge spontaneo chiedersi cambierà
qualcosa con la nuova legislatura, e se si, cosa? Sarà la stessa
spontaneità con la quale se lo sarebbe chiesto chi avrebbe voluto
stravolgere la nostra Costituzione lo scorso 4 dicembre e che di
certo non farà fatica a trovare nuovi alleati (anche se fino a un
minuto prima erano acerrimi nemici) entro il prossimo 4 marzo?
Cominciamo con il dire che dalla prima repubblica in poi si è fatta luce –
e, con il fare luce s’intende individuare e condannare i veri
responsabili delle stragi che sono state commesse e che si sono
susseguite nell’arco di questi anni – su ogni strage e delitto compiuto,
ma anche questo è ovvio, e perciò utile menzionare pubblicamente
(va da sé che per utile s’intende ciò che ogni buon intenditore intende
dire con poche parole, ironiche di natura).
Durante la prima repubblica – quando circolavano ancora le vecchie
lire, ma soprattutto quando gli uomini erano uomini che non davano
ancora retta ai caporali (vale a dire all’epoca del compromesso
storico, che fu fatto abilmente fallire a seguito di un attentato che
putacaso fu ritenuto ininfluente ai fini della creazione di nuove
alleanze politiche dall’allora nuova legislatura, il cui esecutivo era
già composto da una maggioranza di caporali) – si stava meglio, nel vero
senso della parola, vale a dire che tutto sommato sia il livello di
disoccupazione (sceso in buona percentuale) che il potere d’acquisto
(esattamente il doppio in rapporto ai salari medi) erano accettabili,
il che non vuole certo dire che quelli che governavano allora
meritassero di essere idolatrati, ma che significa che, quanto meno,
erano più furbi di quelli che ci governano oggi. Poi, con l’avvento della
seconda repubblica – coinciso fatalmente con la scoperta di un vaso di
Pandora (tangentopoli) che a posteriori fu ritenuto all’unanimità
retroattivo (soltanto perchè chi da quel vaso si cibava, prima di
sedersi a tavola e spartire la torta con chi avrebbe mangiato poi, non
si stancava mai di fare delle leggi che consentivano loro di godere di
tante benedette quante sacrosante immunità) le cose iniziarono a
cambiare : gli effetti delle cause (corruzione, peculato, concussione,
solo per citarne alcune) del più grande furto legalizzato che uno Stato
occidentale potesse mai compiere nei confronti dei suoi cittadini
(e, in tal senso, per furto legalizzato s’intende proprio che i
contributi pubblici che la società ha sempre pagato per mantenere e
migliorare i servizi offerti dall’esecutivo sono quasi sempre stati
rubati in modo legale, sempre che per rubati in modo legale si voglia
sotto intendere che i ladri siano giudicati e condannati a pagare la pena
che si meritano secondo la Costituzione, alla stregua dei costruttori di
notizie false, i quali, facendo sfoggio del loro innato e illimitato
opportunismo continuano ad appropriarsi indebitamente di un diritto
fondamentale dei cittadini, ovvero quello di esser informati da fonti
attendibili, ed evitando perciò di rispettare sia i limiti imposti dalla
semplice cronaca dei fatti avvenuti e sia l’articolo 3 della stessa
Costituzione, specie laddove c’è scritto che è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale proprio perchè,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana oltre che naturalmente l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, sociale
ed economica del Paese) … gli effetti di queste cause dunque si fecero
sentire eccome e le cose cambiarono si, ma in peggio : aumento della
disoccupazione, dissesto idrogeologico, malasanità (inutile citarne
altri). Per quanto concerne l’origine della terza repubblica invece,
secondo gli analisti più accreditati, è di natura molteplice – c’è chi
dice che l’inizio sia coinciso con l’avvio della legislatura affidata al
governo dei tecnici, chi sostiene che è nata con la scomparsa delle
ideologie innescando inevitabilmente quel sentimento di anti sistema
che ha generato forze populiste, e c’è addirittura chi bofonchia che
sia venuta alla luce in concomitanza al compimento di un moto
circolare : ovvero sia con il grande ritorno del più longevo non che
carismatico politico ( che ha letteralmente rovinato questo Paese)
avendo ancora la forza di ripartire proprio da dove la prima
repubblica era finita. Ma che cosa significa realmente, che le coalizioni
si formerebbero soltanto ogni volta che qualcuno tentasse di fare una
riforma per tornare al maggioritario? Innanzi tutto occorre dire che
le definizioni di seconda e di terza repubblica (la prima no perché qui
da noi ne è sempre e soltanto esistita una sola) così come per altro
quelle di quarta, di quinta e di sesta – nel caso la parte che conta del
quarto potere dovesse decretarne le date non che le cause, a seconda
degli scandali – si imprimerebbero così bene nella memoria
dell’immaginario collettivo (come del resto si sono impresse le
precedenti, vedi il compromesso storico, vedi tangentopoli) che
potrebbero paradossalmente confondere l’opinione pubblica sulle
ragioni di questo imperante e continuo prelievo economico effettuato
a danno dei cittadini : è vero che la corruzione è un male endemico, ma
è ancor più vero che la propaganda mediatica ininterrotta filo
governativa non potrebbe essere considerata alla stregua di un
trattato di eugenetica. In questo Paese il problema, o meglio, i
problemi, non sono tanto le proposte (basterebbe riguardarsi i
contenuti dei programmi messi in atto sia da forze politiche del
passato che da quelle attuali) fatte per cercare di migliorarlo,
quanto la mentalità degli elettori, usate per distruggerlo.