L’osservatore Spiato
26 Aprile 2016
Burkini fasi
26 Agosto 2016
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Una realtà insostenibile

 

 

 

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

 

 

 

UNA REALTA’ INSOSTENIBILE

 

 

 

Che la realtà abbia superato l’immaginazione non è più un mistero, ma che

  l’immaginazione non riesca più a sovvertire la realtà è un dato oggettivo

  a dir poco impressionante – che difficilmente verrà ufficializzato.

Se anche un’associazione umanitaria come Emergency – l’unica che

  meriterebbe un’attenzione prioritaria da parte degli enti statali predisposti

  ad elargire i necessari contributi pubblici, proprio perchè opera la dove

  l’impotenza dell’immaginazione raggiunge quotidianamente il suo apice –

  venisse “tacciata” di non saper far altro che svolgere mansioni ordinarie,

potrebbe significare soltanto una cosa : ovvero che l’informazione è

  sbagliata. Se poi i responsabili di tale informazione risultassero anonimi  –

  o meglio, in questo senso vorrebbero anche non esserlo anonimi, ma se

  divulgassero apposta l’informazione sbagliata esclusivamente per

  cercare di sensibilizzare, per assurdo, quelle coscienze ormai assuefatte

dall’incessante ripetersi di tragici eventi – sarebbe ancora più

  impressionante, perché vorrebbe dire che la realtà è insostenibile.

Per definizione ciò che è insostenibile ha un peso, rilevante anche, che

indurrebbe a non tollerare più alcun genere di mattanze e di barbarie

(è un’induzione valida per tutti, specie per quei soggetti la cui “levità”

li “innalzerebbe” a prendere la vita con meno pesantezza, senza dover

per forza di cose assumersi l’onere di portarsi dietro fardelli più o meno

gravosi). Ora, in questo particolare periodo che noi tutti stiamo vivendo –

dove tutti sono contro tutti, mentre a quanto pare quasi più nessuno è

responsabile né di quello che dice né tantomeno di quello che fa – si parla

molto di immigrazione, di sicurezza, di come trovare delle soluzioni per

quanto meno arginare il fenomeno terroristico, ma si parla anche molto

come sempre di corruzione, di malaffare, di appalti truccati e via dicendo,

in una parola si sta discutendo praticamente ovunque e in maniera perfino

“ossessiva” di anti sistema. Anno 2016. Mese di Luglio. Martedì 19 a Cleveland

(U.S.A.) in occasione della convention repubblicana per eleggere Donald

Trump presidente a Novembre, la terza moglie del magnate americano –

la ex modella slovena Melania – fa un discorso pressoché identico a quello

pronunciato otto anni prima dall’attuale first lady Michelle Obama,

imperniato sull’importanza di essere cresciuti con dei valori fondamentali

(… ect,ect… la fiera dell’esposizione di questi discorsi è un cantiere sempre

aperto, è la logica lo sponsor principale) . Dunque la domanda è : come può

nascere un anti sistema se si continua a parlare di queste cose?

Perché non si parla piuttosto del come e del perché la gente sia costretta

a parlarne, a demonizzare o a giustificare il comportamento di questa o di

qualcun’altra/o “esperto/a” politico? Chi sono insomma i veri

responsabili del sistema che ha portato noi tutti a vivere una realtà

insostenibile, e soprattutto perché dovrebbero restare impuniti?

Verrebbe spontaneo rispondere in due modi diametralmente opposti :

o ironizzando sul merito di una questione talmente irrisolvibile che neanche

con la più audace delle utopie se ne verrebbe a capo, oppure limitandosi a

constatare, purtroppo, ciò che le più separate e frammentarie minoranze

hanno sempre sostenuto, ovvero che i nomi si sanno, si conoscono, ma che,

per evitare di aggravare il peso di ulteriori  barbarie, in buona sostanza

si cerca di farsela andare lo stesso, dimenticandosi, forse, che è proprio

grazie a queste forme di lassismo che i veri responsabili sono riusciti a

prendere la vita con più leggerezza.